Il presidente del Torino durante la conferenza di presentazione di Longo: "Credevo in Mazzarri e continuo a stimarlo, ma era arrivato il momento di separarci e insieme abbiamo deciso di risolvere il contratto. L'anno scorso abbiamo fatto bene, ci siamo rinforzati ma il rendimento è stato altalenante. Longo? È granata fino al midollo, è cresciuto qui e sapevo sarebbe ritornato dopo le prime esperienze"
Via Mazzarri, arriva Moreno Longo: rivoluzione in panchina in casa Torino. Dopo il 4-0 di Lecce, la società granata ha deciso per il cambio per provare a ripartire dopo gli ultimi risultati negativi. Durante la conferenza di presentazione di Longo, Urbano Cairo ha spiegato così la scelta di cambiare allenatore: "Abbiamo deciso con Mazzarri di risolvere il contratto, era il momento di farlo e lui stesso ne era consapevole – ha dichiarato il presidente granata – Mi sono speso molto perché credevo in lui e continuo a stimarlo. L'anno scorso le cose sono andate bene, abbiamo fatto un ottimo girone di ritorno. Quest'anno, invece, il rendimento è stato altalenante, ci sono state troppe sconfitte e questo non ha dato un'immagine positiva. Inoltre c'è stata l'eliminazione dall'Europa League, pur con l'attenuante di aver affrontato una squadra più avanti di noi nella preparazione. Meno di un mese fa questa squadra ha vinto a Roma e ha giocato bene a Milano, poi c'è stata un'involuzione importante tra Atalanta e Lecce e i calciatori sanno benissimo che non possiamo permetterci queste partite. Con loro non ho parlato, la rosa ha qualità ed è la stessa che ha raggiunto il settimo posto l'anno scorso con l'aggiunta di Verdi. Al termine del girone d'andata avevamo gli stessi punti ma ci sono state più sconfitte. Il dissenso nei miei confronti è dovuto alle aspettative, è normale ci sia malumore e malcontento. Bisogna avere la forza di accettare e capire il dissenso, prenderlo come stimolo per migliorare, va tenuto in considerazione e rispettato".
"Longo granata fino al midollo, merita questa chance"
Sulla scelta di Longo, aggiunge: "È una vecchia conoscenza, è cresciuto nelle giovanili del Torino e ha esordito in Serie A con questa maglia. È tornato qui da allenatore delle giovanili, vincendo Scudetto e Supercoppa Italiana. Mi chiese di potersi cimentare nel calcio dei grandi e andò alla Pro Vercelli, gli dissi da subito che lo stavo mandando solo in prestito e che le nostre strade si sarebbero incrociate nuovamente. Sono felice di ridagli il benvenuto, ha caratteristiche positive che abbiamo intravisto in lui già qualche anno fa. Era giusto avesse queste opportunità tra i grandi, ma ci era rimasta in testa l'idea che se ci fosse stata la possibilità la scelta giusta sarebbe stata Moreno Longo. È giovane, granata fino al midollo e ha tanta determinazione: tutte le caratteristiche per fare bene. Ora sta a noi metterlo nelle condizioni di rendere al meglio, alla squadra toccherà dare massima disponibilità".
"Mazzarri non ha voluto nuovi innesti"
Sul mercato: "È stato gestito da Mazzarri con il Ds Bava, si è deciso di cedere alcuni calciatori affinché potessero avere minutaggio fino alla fine. Il fatto di non aver preso nessuno è stato per accontentare l'allenatore che voleva una rosa corta senza scontenti, per questo motivo abbiamo evitato innesti. Negli ultimi giorni stava maturando un'operazione che però non è andata in porto perché la squadra cedente ha deciso di non privarsi di questo calciatore. In questo modo abbiamo in mente di dare maggiore spazio a giocatori giovani, che se lo meritano. Sono quasi 15 anni che sono Presidente del Torino e ho dedicato una marea di tempo, emozioni, impegno, non considero gli investimenti fatti. Il Toro l’ho sempre sentito come una squadra speciale, era la squadra di mia mamma. Lo presi anche perché lei mi spinse a prenderlo e a entrare in un mondo che non conoscevo".