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Lazio, Tare: "Così si discrimina il calcio italiano. Le big prendano posizione"

serie a

Il ds della Lazio: "Abbiamo rispettato tutte le decisioni, ma il 4 maggio doveva rappresentare un nuovo inizio per noi e la sensazione è di essere stati discriminati. I calciatori potrebbero andare a correre nei parchi, ma gli viene impedito di allenarsi nei centri sportivi con maggiori controlli. Io non so cosa pensa il Ministro, ma in questo modo non aiuta il movimento. Il calcio è fondamentale per l'Italia, è il momento che i grandi club prendano posizione"

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La decisione del Governo di rimandare la ripresa delle attività degli sport di squadra ha scatenato le reazioni di società e dirigenti, come quella di Igli Tare: "Siamo rimasti tutti sorpresi – le parole del direttore sportivo della Lazio alla radio ufficiale del club –. Il 4 maggio doveva essere un punto di partenza per tutti nel rispetto delle regole ma non sarà così. Vedendo le decisioni prese c'è la sensazioni di essere stati un po' discriminati. Ho sentito il Ministro dello Sport dire che bisogna pensare alla tutela dei calciatori, ma poi li si manda ad allenarsi nei parchi pubblici in mezzo alla gente invece che nei centri sportivi, con le dovute misure e distanze di sicurezza che sono dieci volte maggiori. Sono passati più di due mesi dall'interruzione delle attività, per una squadra di calcio è tanto e non so cosa abbia in mente il ministro, ma in questo modo non aiuta il calcio. Lo dico consapevole della situazione che stiamo vivendo e delle attenzioni che sono indispensabili".

"Juve, Milan e Inter prendano posizione"

"Il calcio è un fattore sociale importante per l'Italia, non stiamo cercando di aprire gli stadi ma di finire il campionato nel rispetto delle regole – prosegue Tare -. Non ci sentiamo penalizzati perché in lotta per lo scudetto, questo ce lo siamo guadagnati sul campo, ma abbiamo bisogno di finire per il bene del calcio italiano. Ho visto che in Germania la federcalcio e i club hanno preso una posizione netta. C'è di mezzo la continuità del sistema calcistico, la stessa cosa vale ancor di più in Italia. Juve, Milan, Inter e i grandi club devono prendere posizione. È arrivato il momento di prendere atto di questa necessità".