L'allenatore rossonero in conferenza stampa alla vigilia del match del San Paolo: "Dopo il ko contro il Genoa eravamo settimi. Abbiamo reagito con risultati importanti, ma siamo settimi anche oggi: dobbiamo migliorare ancora e chiudere bene la stagione. A quello che succederà poi non ci stiamo pensando"
TERMINA LA CONFERENZA STAMPA DI STEFANO PIOLI
Tanti buoni risultati, ma il nome di Rangnick si fa largo per la panchina del Milan nella prossima stagione.
Non so se il club ha già deciso. Ma questa non è una mia preoccupazione, né riguarda i giocatori. Pensiamo solo a fare bene: stiamo raccogliendo i frutti del lavoro iniziato ad ottobre, noi ed il club dobbiamo crescere ancora e chiudere la stagione soddisfatti.
Oltre al Napoli, la Roma: è una corsa a tre per il quinto posto?
Probabile che sarà così fino alla fine. Dopo la sconfitta con il Genoa eravamo settimi, pur avendo reagito con risultati importanti oggi siamo comunque settimi. Dobbiamo provare a raggiungere chi ci sta davanti, migliorando la nostra classifica. Non è quella che vorremmo al termine del campionato.
Questo momento gratificante è un rischio per i giocatori?
Non importa niente, i conti si fanno alla fine. Abbiamo lavorato tanto e con qualità, all'interno di un gruppo di ragazzi che vuole fare bene e non vuole fermarsi. Abbiamo ripreso bene dopo la pausa, ma abbiamo recuperato solo un punto dal Napoli. Siamo riusciti a migliorare il Milan da gennaio in poi grazie ad innesti importanti, ora bisogna solo pensare ad affrontare una squadra forte con convinzione. Nessuno dei miei giocatori sta pensando al 3 agosto, alla fine di questo campionato: solo a dare il massimo fino alla fine.
Roma, Lazio e Juventus ko. Che segnale darebbe il Milan se riuscisse a battere anche il Napoli?
Abbiamo tutte le qualità per farcela. Massimo rispetto per l'avversario, ma siamo consapevoli del nostro momento di forma e quindi dobbiamo dare il massimo con continuità per tutti i 90 minuti.
Quanto rammarico c'è per non aver giocato le prime 7 di campionato vedendo come stanno andando le cose adesso?
Inutile guardarsi indietro, il mio arrivo al Milan è stato a ottobre e da lì abbiamo iniziato a lavorare. Non abbiamo avuto da subito quella continuità che si acquisisce con il lavoro insieme, ci vuole tempo per costruire una filosofia di gioco e conoscere i giocatori soprattutto dal punto di vista caratteriale. Noi dobbiamo finire bene il campionato, ci sono ancora tanti punti a disposizione e tante partite importanti. Domani ne abbiamo una difficilissima: contro una grande squadra e un allenatore che le ha dato la mentalità giusta, portandola alla vittoria della Coppa Italia e che ha vinto tutte le partite tranne quella con l'Atalanta. Affrontiamo una squadra che sta molto bene, così come stiamo molto bene noi. Dobbiamo pensare solo a quello che possiamo fare ancora, e non quello che avremmo potuto fare prima.
Un paragone con il Milan di Gattuso?
Difficile farlo. Rino aveva iniziato la stagione dall’inizio, io no. Parliamo di un allenatore capace di far giocare bene le squadre che allena, imprimendo una mentalità importante. L'ha fatto al Milan, lo sta facendo oggi al Napoli. Ed è quello che sto cercando di fare anche io. I conti si fanno alla fine e c’è ancora tanto da fare.
L'allenatore che stuzzica il talento per il bene del gruppo, nella storia del Milan ha l'esempio Capello-Savicevic: lo rivede nel suo rapporto con Leao?
Rafa il talento ce l'ha senz'altro, ma va coltivato e allenato. Sono molto contento di quello che sta facendo, con un grande apporto alla squadra. Continuo a dire ai miei giocatori che non è importante il minutaggio in sé, ma la qualità che si garantisce in questi minuti. Continuando così Leao si toglierà delle soddisfazioni, le potenzialità ci sono tutte e arriverà presto anche per lui il momento di giocare dall'inizio.
Kessie e Bennacer in grande sintonia: la crescita del feeling attorno alla squadra è un fattore che rende importante questa mediana del Milan?
Che il centrocampo sia un reparto fondamentale e che le prestazioni di Kessie e Bennacer siano di ottimo livello è vero. Credo che si trovino bene in queste posizioni e in queste situazioni di gioco. Ci stanno garantendo delle ottime risposte.
15 gol in 5 partite dopo il lockdown, una crescita esponenziale sotto porta. Qual è stata la scintilla?
Era il dato che ci vedeva più in difficoltà. Non erano mancate le occasioni create, ma era mancata la capacità di concretizzare. Il fatto di riuscirci con continuità nelle ultime partite ci ha dato grandi vantaggi. Si tratta di un dato molto significativo e importante che dovremo continuare a mantenere.
INIZIA LA CONFERENZA STAMPA DI PIOLI
Pioli invece è chiamato a sfatare un tabù: il Milan non vince al San Paolo dal 25 ottobre 2010.
Per Gennaro Gattuso, sarà anche la prima sfida da ex contro il Milan: calcio d'inizio domani al San Paolo alle ore 21:45.
Una stagione difficile per entrambe, raddrizzata dall'arrivo in corsa dei due allenatori: sono 33 punti in 16 partite per il Napoli di Gattuso, 28 in 14 per il Milan di Pioli. Numeri da Champions League
Le due squadre sono le più in forma del momento dopo l'Atalanta: 13 punti in 5 partite dalla ripresa della Serie A per il Milan, 12 per il Napoli. In palio c'è il quinto posto (oggi condiviso tra gli azzurri e la Roma).
Tra pochi minuti la conferenza stampa di Stefano Pioli alla vigilia di Napoli-Milan.