Va alla squadra di Conte lo scontro diretto al Gewiss Stadium, 2-0 ai danni dei bergamaschi che vale il 2° posto al traguardo. La sblocca D'Ambrosio di testa dopo una manciata di secondi, splendido il raddoppio di Young al 20'. Aspettando il Psg in Champions, Gasperini cade dopo 17 gare utili ma termina in 3^ posizione (ko della Lazio a Napoli). Inter alle spalle della Juve e prossima al Getafe in Europa League
ATALANTA-INTER 0-2 (Highlights)
1' D'Ambrosio, 20' Young
ATALANTA (3-4-2-1): Gollini (5' Sportiello); Toloi, Caldara, Djimsiti; Castagne (61' Hateboer), De Roon, Freuler (61' Malinovskyi), Gosens; Gomez (91' Da Riva), Pasalic (61' Muriel); Zapata. All. Gasperini
INTER (3-5-2): Handanovic; Godin, De Vrij, Bastoni (77' Skriniar); D'Ambrosio (77' Biraghi), Gagliardini, Brozovic, Barella (90' Eriksen), Young (90' Moses); Lukaku, Lautaro Martinez (71' Sanchez). All. Conte
Ammoniti: De Vrij (I), Djimsiti (A), Toloi (A), Brozovic (I), Handanovic (I)
Il 2° posto è dell’Inter al traguardo del campionato, merito del 2-0 ottenuto sul campo dell'Atalanta nello scontro diretto. Al Gewiss Stadium la spunta Conte, tutt’ora imbattuto da allenatore contro i bergamaschi: sono 82 i punti conquistati alla prima stagione dalla sua squadra, bottino che eguaglia il rendimento di Mourinho nella stagione 2009/10 e che nelle annate precedenti aveva riservato lo scudetto. Titolo già conquistato dalla Juventus, ma il bilancio dell’Inter anche in trasferta (13 vittorie come il Napoli tra il 2017 e il 2018) testimonia un ottimo lavoro e anticipa il nuovo torneo. Testa al Getafe in Europa League per Conte, esame Psg in Champions invece per l'Atalanta che chiude in 3^ posizione complice il ko della Lazio a Napoli: un’altra stagione da applausi per la Dea tra gol segnali (98 in campionato) e nuovi record della società, attestati di una realtà sempre più esaltante del calcio italiano.
La cronaca della gara
Privo di Palomino e Ilicic, Gasperini ritocca il suo 3-4-2-1 con gli innesti di Caldara e Pasalic (preferito a Malinovskyi). Intoccabili Gomez e Zapata, c’è Castagne sulla destra a discapito di Gosens. Conte risponde con il 3-5-2 privo del trequartista (panchina per Eriksen) ma rilancia la coppia Lautaro-Lukaku. D’Ambrosio e Young sulle fasce, Brozovic gioca a centrocampo mentre in difesa spazio a Godin e non a Skriniar. Pronti-via e l’Inter parte fortissimo: dopo 20 secondi l’affondo di Lautaro vale un corner, battuta che propizia il colpo di testa dell’indisturbato D’Ambrosio complice l’uscita rivedibile di Gollini (infortunato nello scontro con Gosens). In 50 secondi la squadra di Conte sblocca il match e mantiene il controllo, organizzazione e intensità che valgono il bis al 20’: splendido il gol di Young, bravo a convergere dalla sinistra e a indovinare il destro a giro che supera Sportiello. Le notizie dal San Paolo (1-1 all’intervallo) alimentano la reazione della Dea, priva però di nitide chance da rete.
Copione che si ripete in avvio di ripresa: Barella ci prova dalla distanza, Gomez si mette in proprio e impegna Handanovic mentre la Dea si riappropria del 3° posto dopo il vantaggio del Napoli. Gasperini prova a rientrare nel match coi cambi: spazio a Muriel, Malinovskyi e Hateboer, ma a spingere è ancora l’Inter con la botta dell’ex Gagliardini. Lukaku chiuso sul più bello, il neoentrato Sanchez si vede invece annullare il tris per fuorigioco. Solo nel finale riemerge l’Atalanta con Gosens (tocco fuori di un niente) e Zapata, due volte al tiro senza fortuna. Una sconfitta che non pregiudica il 3° posto al traguardo per una squadra che continua a stupire.