Serie A, le migliori giocate della 4^ giornata
ULTIMO UOMOUn controllo di Ibra, l'hockey pass di Villar e altre grandi giocate dalla quarta giornata di campionato
La quarta giornata, arrivata dopo la pausa per le Nazionali, ha confermato alcune tendenze che erano state appena accennate da questo inizio di stagione. Il Milan di Pioli continua a vincere, grazie anche a Ibrahimovic perfetto nel sistema di Pioli; l’Inter di Conte dimostra di aver fatto dei passi indietro, ma anche di avere nei singoli grande qualità; la Juventus di Pirlo è ancora lontana dal prendere una forma, come confermato dalla partita con il Crotone, al contrario del Napoli, che contro l’Atalanta ha giocato una delle sue migliori partite da quando è allenato da Gattuso.
Mentre il Campionato prende la sua forma, i singoli giocatori iniziano a influenzare le dinamiche delle squadre, come dimostrano le migliori giocate di questa settimana.
Il passaggio suola-tacco di Calhanoglu
Hakan Calhanoglu è il giocatore più migliorato di questa Serie A. Nessuno più di lui ha beneficiato dell’arrivo di Pioli sulla panchina del Milan, ma allo stesso tempo nessuno più del Milan ha beneficiato di più da un singolo giocatore cambiando sistema. Nel calcio iper-verticale dei rossoneri il trequartista turco si trova completamente a suo agio. Questa sua nuova dimensione si nota in quasi tutte le giocate che prova, anche in quelle apparentemente più oscure.
Qui mentre conduce palla in diagonale, con Vidal alle spalle e Brozovic davanti invece di tornare indietro o chiudersi in una brutta zona di campo, Calhanoglu si fa scorrere il pallone sotto al piede destro per portarselo alle spalle e poi con il tacco sinistro serve Ibrahimovic. Una giocata non solo fine a se stessa, perché passando così il pallone può continuare la sua corsa oltre Brozovic creando un vantaggio in area di rigore. Purtroppo, stranamente, il passaggio di ritorno dello svedese è sciatto, impedendo una possibile grande occasione.
Il controllo di Ibrahimovic
È il 19 ottobre del 2020 e Zlatan Ibrahimovic domina ancora il cielo nei derby di Milano con i suoi controlli da taekwondo. Questo controllo francamente assurdo non porta a nulla, ma rimane come manifesto della supremazia fisica e tecnica di Ibra sulla difesa dell’Inter. Neanche la palla più sparacchiata in avanti, anche la meno gestibile, diventa docile fra i suoi piedi. Ibra ha aggiustato col tempo il proprio gioco attorno ai limiti del suo corpo, eppure quello stesso corpo è capace di riattivare la propria memoria ed esprimersi di nuovo con tramite i gesti gloriosi di un tempo.
La rovesciata di Belotti
Se c’è una cosa che possiamo aspettarci da Belotti, rispetto agli altri attaccanti del nostro campionato, sono delle giocate con una ambizione fisica unica. Non è la prima acrobazia che prova - e in altre occasioni è stato anche più fortunato - ma al di là del successo o meno di giocate come queste è l’altezza a cui capisce il pallone e la rapidità nel girarsi e “spiccare il volo” mentre il difensore non poteva fare altro che girarsi a stupire.
Il Torino si trova in una situazione di classifica già abbastanza grave - unica a zero anche se con una partita in meno - nonostante Belotti abbia già segnato 4 gol. Con questa rovesciata, colpendo un po’ meglio, avrebbe potuto regalare un punto alla squadra, un boost emotivo importante. Nonostante il tiro non perfetto, parato, rimane una giocata spettacolare e rara a dimostrazione di come, al contrario della squadra, Belotti sembra in un ottimo momento di forma.
Il tunnel di Caprari
Gianluca Caprari ha 27 anni ma deve ancora trovare il suo posto in Serie A. Dopo le esperienze con Pescara, Parma e Sampdoria, il trequartista proveniente dalle giovanili della Roma sembra stia finalmente riuscendo a ritagliarsi il suo spazio al Benevento - quest’anno improntato su principi più proattivi rispetto all’ultima volta che era riuscito a raggiungere il massimo campionato. Contro i giallorossi, Caprari è stato uno dei migliori dei suoi, muovendosi con continuità sulla trequarti e ricevendo spesso il pallone in maniera pericolosa tra le linee. Il suo gol è stato fortunoso, è vero, ma la sua partita tecnicamente è stata di spessore, come conferma questo tunnel fatto con grande leggerezza a uno dei centrocampisti più aggressivi della Serie A. Magari nell’albero di Natale di Inzaghi, Caprari riuscirà finalmente a far fiorire con continuità sul suo talento, apparso in questi anni come un fuoco pulsante solo a tratti sotto la cenere.
L’hockey pass di Villar
Arrivato nella sessione di mercato di gennaio della scorsa stagione, Gonzalo Villar è arrivato a Roma quasi contemporaneamente con Carles Perez, senza avere però diverse presenze nel Barcellona nel curriculum. Nonostante questo, il giovane centrocampista spagnolo sta dimostrando un talento non banale e soprattutto raro in un campionato verticale e diretto come la Serie A. Ispirandosi esplicitamente a Iniesta, Villar è un giocatore che ama manipolare lo spazio e il tempo di gioco con il palleggio, e che sa creare occasioni da gol e ordinare la squadra con pochi tocchi. L’hockey pass, cioè il passaggio che precede un assist, realizzato ieri con il Benevento è un buon esempio. Arrivato fino al centrocampo in conduzione, il numero 14 della Roma ha preso la decisione più controintuitiva: invece di servire Pedro o Dzeko, che stavano correndo in profondità ma che sarebbero probabilmente finiti in fuorigioco, Villar ha fatto una pausa che ha mandato in tilt la difesa del Benevento. A quel punto, intravisto Mkhitaryan sulla sinistra, a Villar è bastato aggirare il ritorno di Schiattarella con un tocco minimale di esterno destro per poi lanciare l’armeno in profondità. Quelle di Villar sono qualità rare in Serie A, e uniche nella rosa della Roma, che potrebbero tornare molto utili a Fonseca, se vorrà in futuro puntare con più decisione sul gioco di posizione che aveva messo in luce in Ucraina.