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Ibrahimovic dopo Udinese-Milan: "Se Maldini non mi fa firmare il rinnovo non gioco più"

MILAN

L’attaccante, ancora decisivo, ha commentato così la vittoria sull’Udinese al termine della gara: "Ho fatto un bel gol ma è molto più importante vincere. Abbiamo sofferto e in questi momenti viene fuori la squadra. Rinnovo? Ragioniamo una partita alla volta, ma se continuo così..."

UDINESE-MILAN 1-2, GOL E HIGHLIGHTS

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Zlatan Ibrahimovic non finisce mai. A 39 anni, al termine di una partita combattuta, ha trovato la rete che ha dato la vittoria al Milan sul campo dell’Udinese. Da quando lo svedese è di nuovo rossonero, sono 23 fra gol e assist in 22 partite: "È pure poco", sorride lui ai microfoni di Sky Sport. "Ho sbagliato pure qualche rigore, alcune occasioni. Siamo giovani, colpa mia che alzo l’età media. Questa squadra ci crede, lavora bene e mi fa sentire giovane. Ci alleniamo con l'intensità giusta e lo dimostriamo in partita". Questo Milan ha un'altra mentalità: "La squadra crede in quello che facciamo", spiega Ibra. "Pioli sta facendo un grande lavoro, noi lo seguiamo e quando è così è più facile per lui lavorare.  Ha tanti giocatori giovani, ma ci sono io a prendere la pressione. Mi piace. Loro devono solo pensare a lavorare". Se fossi un tifoso del Milan chiederesti a Ibra lo scudetto? "No, sarei molto dispiaciuto di non essere allo stadio. Spero che tutto torni presto alla normalità. I tifosi meritano di vederci fare queste cose dal vivo: prima del mio arrivo non credo ci fosse questo affiatamento. Ma non ci dobbiamo accontentare qui: ogni match è una finale, pensiamo una partita alla volta. Però non parliamo di scudetto. Si lavora e ci crediamo".

"Ho battuto il vecchio Ibra: se continuo così pretendo il rinnovo"

Zlatan va in gol da sei partite consecutive in Serie A. "Ringrazio i miei compagni che mi facilitano il lavoro", continua. "Ho battuto l'Ibrahimovic del 2012 che era vecchio, oggi sono giovane. Ho 39 anni ma non ci sto pensando. È solo un numero: per me quello che conta è come ti alleni e come giochi. In questo momento ho massima fiducia". Tanto da azzardare sul prossimo rinnovo: "Quando sono arrivato sei mesi fa il Milan voleva un contratto più lungo", racconta Ibra. "Ma per essere onesto con me stesso ho chiesto di firmare solo per metà stagione. Nessuno doveva rimanere insoddisfatto e non voglio bloccare il Milan in una situazione non positiva. A fine campionato vediamo come sto, un anno alla volta. Ma se continuo così lo dico a Maldini: o mi fa firmare per un'altra stagione o non gioco più". Dove può crescere ancora questo Milan? "Non bisogna essere soddisfatti, la mentalità c’è. La squadra sa soffrire, arrivano i momenti difficili ed è normale. In questi momenti la mia responsabilità è prendere la squadra e migliorare la situazione. Sono leader e devo tracciare la strada. E quando le cose vanno bene far capire invece che non bisogna mai essere soddisfatti. Abbiamo fatto bene ma non abbiamo ancora vinto niente. Se la squadra vincerà, solo allora capirà cosa deve fare e qual è il feeling con la vittoria".

"Questa squadra mi fa sentire giovane"

Prima il commento sulla vittoria di Udine: "È stato un bel gol ma è più importante vincere. È valso tre punti in una partita molto difficile, abbiamo dimostrato che vogliamo di più. Si vede che lavoriamo bene, è in momenti come quelli in cui oggi abbiamo sofferto che viene fuori la squadra", ha parlato Zlatan ai microfoni di Dazn. Poi ha scherzato sulla sua età: "Siamo la squadra più giovane in Europa e dire che io alzo la media, ma sono i ragazzi che mi fanno sentire giovane. Hanno una voglia e una fame incredibili, non sono mai soddisfatti e vogliono sempre di più".

Compatti anche nelle difficoltà

Il Milan finora è stato quasi perfetto, ma potrebbero arrivare in futuro momenti più complessi. Ibrahimovic però non è preoccupato: "Le responsabilità me le prendo io e mi piace, loro non devono sentire peso. Devono soltanto lavorare e crederci, al resto ci penso io. Poi i momenti brutti succedono a tutti, ma l'importante è pensare positivo. Pensiamo una partita per volta, ogni gara è una finale". Infine, l’augurio condiviso da tutti, in merito alla pandemia. "Spero che presto tutto torni normale, così i tifosi possano vedere da vicino questo Milan: giochiamo per loro e li vorremmo vicini in quest'avventura" ha concluso lo svedese.

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