Il sombrero di Singo, un tunnel di Luis Alberto e altre grandi giocate dall'ultima giornata di campionato
La Serie A 2020/21, giornata dopo giornata, sta assumendo una fisionomia sempre più definita. Il Milan continua nella sua corsa inesorabile, Juventus e Inter tengono faticosamente il passo dietro, mentre Lazio, Roma e Napoli combattono per uno dei primi quattro posti rimasti. Nessuna di queste squadre, però, ha avuto vita facile nell’ultima giornata, a conferma della “biodiversità” tecnica e tattica della Serie A. Questo spiega una parte di questa puntata sulle migliori giocate del campionato, che include un miracolo di Donnarumma e due bei dribbling di Meité e Singo, che hanno brillato nonostante la partita di sofferenza del Torino. Non mancano, ovviamente, le giocate di fino dei trequartisti più estrosi del campionato, come un tunnel di suola di Luis Alberto e un tacco a eludere due giocatori di Pedro. È stata una giornata dove l’equilibrio ha generato spettacolo, insomma.
Il dribbling di Meite
La cosa più incredibile di questa giocata, è che Meite appena prima di ritrovarsi il pallone addosso sembra totalmente da un’altra parte, come se intorno a lui non si stesse giocando una partita, addirittura un derby. Rincon gli fa un passaggio da pochi metri, forte, di punta, non proprio da manuale, ma Meite come se uscisse da un sonno eterno lo controlla alla perfezione con il piatto, poi quando Ronaldo e Dybala, che sono a pochi centimetri, lo attaccano gli passa attraverso con la naturalezza di uno che sta entrando in un bar. Dal piatto destro se la passa al piatto sinistro portandosela avanti nell’intercapedine lasciata dai due avversari. Una giocata spettacolare che spezza il tentativo di riaggressione della Juventus e permette a Meite di far partire una delle poche azioni offensive del secondo tempo.
Il tunnel di Luis Alberto
Il dominio di Luis Alberto sulla Serie A è sorprendente per tante ragioni, non ultima perché nel 2020 non siamo più abituati a giocatori che sappiano ritagliarsi un proprio spazio con la tecnica pura. Per un giocatore come Luis Alberto - non particolarmente veloce o fisico - la tecnica è l’unica arma a disposizione, eppure nessuno ha capito ancora bene come prenderlo. In questo caso il trequartista spagnolo gira intorno a Ferrer facendosi passare il pallone dietro il tallone come se stesse provando un passo di danza, poi regola anche Estevez facendogli passare la palla tra le gambe con la suola. Il tutto senza perdere un briciolo di compostezza, anzi, quasi ricalcando l’eleganza dei gesti con la lentezza. Quanti altri giocatori non in Serie A, ma in Europa, possono permettersi questo lusso?
Il doppio tacco di Pedro
La partita di Pedro contro il Sassuolo verrà inevitabilmente ricordata per il rosso con cui ha lasciato la Roma in dieci alla fine del primo tempo ed è un peccato, perché il trequartista spagnolo fino a quel momento aveva riempito la sua partita di colpi di maestria. Il più luminoso è probabilmente questo, pochi minuti prima del rosso, quando ha messo giù un rilancio disperato di Pellegrini e l’ha trasformato in un prestigio. Con il destro l’ha messo giù, smorzando il rimbalzo, poi, in rapida successione, prima con la suola sinistra e poi con quella destra, se l’è aggiustata per servire Kumbulla che era scattato alle sue spalle. Se fosse possibile togliere il pallone, forse Pedro in questa azione assomiglierebbe a un pattinatore sul ghiaccio, per la grazia con cui cambia direzione facendo forza sulle gambe.
Il riflesso di Donnarumma
La stagione 2020/21 continua ad essere una delle migliori in assoluto per Gianluigi Donnarumma, che ad ogni giornata toglie un gol praticamente fatto agli avversari. Contro la Sampdoria, però, è l’intera occasione ad essere spettacolare - come se il calcio d’angolo non fosse un tentativo della squadra di Ranieri di segnare ma una coreografia preparata per intrattenere un pubblico che non c’è. La palla rimbalza pericolosamente dentro l’area piccola e allora Calhanoglu, forse il giocatore rossonero dal tiro più potente, prova a spazzare colpendo Ferrari sul ventre. Il rimbalzo è alto e lento, e allora Quagliarella, dentro l’area piccola, prova a fare quello che sa fare meglio, e cioè segnare come un prestigiatore che deve slegarsi le mani in una vasca piena d’acqua. In questo caso con un tacco volante spalle alla porta, che però esce monco, finendo sulla testa di Tonelli. È solo a questo punto che entra in scena Donnarumma, che sul colpo di testa ravvicinatissimo del difensore della Samp riesce a portare il pugno destro sopra la testa ad alzare il pallone sopra la traversa.
Il sombrero di Singo
La storia di Singo sembra uscita per filo e per segno dalle fantasie di un bambino. Nato il giorno di Natale, il ventenne ivoriano fino a circa due anni fa giocava in Serie D in Costa D’Avorio. Arrivato al Torino su consiglio dell’agente di Nkoulou, la sua scalata alle gerarchie del club granata è stata ancora più repentina. Dopo l’esordio e il primo gol in Serie A la scorsa stagione, quest’anno (che poi sarebbero poche settimane dopo) Singo si è imposto velocemente come il titolare della squadra di Giampaolo sull’out basso di destra e ieri a nessuno sembrava fuori luogo mentre in difesa controllava Cristiano Ronaldo. Questo sombrero leggero a Chiesa, eseguito in corsa dopo un primo controllo di petto elegante, è una sineddoche della sua partita d’autorità, in cui è stato quasi impossibile da superare nella propria metà campo (4 contrasti vinti su 5) e quasi impossibile da fermare nella trequarti avversaria (6 dribbling riusciti su 7). Se dovesse continuare così, è difficile anche solo immaginare cosa aspettarsi dal suo futuro.