Inter, De Vrij: "Io il nuovo Samuel, mi piace. Scudetto? Restiamo lassù fino alla fine"

Serie A

Il centrale nerazzurro parla in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Il soprannome The Wall mi piace. Lo Scudetto? È una parola che non ho paura di pronunciare, ma è presto per guardare così avanti: un passo per volta. Conte è un vincente, Lukaku tra i migliori centravanti al mondo"

L'autostima di certo non gli manca e nemmeno l'ambizione di voler puntare in alto e costruirsi, con il sacrificio, il proprio destino. De Vrij non è spaventato dagli 'scomodi' paragoni e quando gli viene affibbiato il soprannome di The Wall è orgoglioso. "Sì, mi piace, anche perché non avevo un soprannome in Olanda. Inoltre, nel mio video di presentazione all'Inter, costruivo proprio un muro - dice il centrale in un'intervista alla Gazzetta dello Sport -. Ho avuto la fortuna di parlare con Samuel un paio di volte ed è un difensore fortissimo". A Verona ha toccato le 100 presenze in nerazzurro, tempo perfetto per tracciare un bilancio della sua esperienza e guardare già al prossimo futuro: "La gioia più bella è stata il derby vinto in rimonta 4-2, in cui ho segnato dopo aver trovato il gol anche l'anno prima - racconta -, mentre la delusione più grande è stato il ko nella finale di Europa League. Ma è inutile guardare al passato, dalle sconfitte dobbiamo solo imparare. Anche quest'anno in Champions qualcosa ci è evidentemente mancato, ma il nostro approccio è sempre uguale a prescindere dalle competizioni. Vuol dire che proveremo a sfruttare questo vantaggio in campionato, ma dipenderà sempre e solo da noi".

"La parola 'Scudetto' nel mio vocabolario si può pronunciare..."

De Vrij non ha paura, infatti, di pronunciare la parola 'Scudetto'. "Tutte le parole sono ammesse nel mio vocabolario - scherza l'olandese -. Ma è inutile guardare troppo in avanti. Ora siamo lassù e lassù vogliamo arrivare alla fine. Ce la faremo vincendo ogni partita. Adesso prendiamo meno gol rispetto a inizio stagione perché in campo siamo diventati molto più compatti come squadra, facciamo meno fatica a difendere e così subiamo meno. Io, Skriniar e Bastoni ci aiutiamo a vicenda, consolidando il nostro rapporto anche fuori dal campo. Più lavoriamo assieme, più efficaci saranno gli automatismi e la comunicazione in campo. Questo ci aiuta a vincere". Sulle avversarie aggiunge: "Il Milan ha tanti giocatori forti e mi sembrano molto uniti. E poi conosco bene Pioli perché è stato il mio allenatore per due anni: è bravissimo, molto umano, ma anche molto preparato. La Juve è un po' indietro, ma la conosciamo bene, si rifarà sotto".

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"Conte un vincente, Lukaku tra i top al mondo"

Il centrale nerazzurro spende parole al miele anche per il suo allenatore e i compagni: "Conte è un vincente, riversa sulla squadra la sua stessa voglia e cerca di sfruttare tutto il potenziale che ognuno di noi ha dentro - spiega l'olandese -. Trasmette passione e mentalità. A me dice che sono troppo buono e che a volte dovrei essere più cattivo. Ibra e Ronaldo sono incredibili, ma anche Lukaku vale i top centravanti al mondo: è fortissimo fisicamente, quando si gira diventa imprendibile. Hakimi? Fa tutta la fascia e con quella rapidità riesce a sfruttare lo spazio davanti. Vidal ci aiuta tanto con la sua grinta ed è abituato a vincere". Protagonista di un brutto infortunio a inizio carriera, a 28 anni De Vrij dice di sentirsi nel suo momento migliore e chiude con una massima: "Il destino si può influenzare: se accade qualcosa di negativo, può diventare una lezione e trasformarsi in successo dopo".