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Milan Atalanta, le chiavi tattiche della sfida

Serie A

Daniele Manusia

©LaPresse

La squadra di Pioli ritrova Theo Hernandez e Leao, quella di Gasperini si affiderà al buon momento di Ilicic. La partita sarà in diretta esclusiva su Sky Sport Serie A (canale 202) e Sky Calcio 251 sabato alle ore 18

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Sono cambiate molte cose da quando, alla fine di dicembre del 2019, il Milan ha subito una delle peggiori sconfitte degli ultimi anni, perdendo per 5-0 contro l’Atalanta. I rossoneri adesso giocano con un altro sistema, hanno ceduto o messo ai margini metà dei titolari di quella partita - Conti, Musacchio, Rodríguez, Bonaventura e Suso - e hanno infilato una serie incredibile di risultati positivi, fino a diventare la miglior squadra del campionato per punti raccolti nel 2020. Oggi il Milan è primo in classifica e ha dieci punti di vantaggio sull’Atalanta. Se non perdesse contro i bergamaschi sarebbe campione d’inverno.

 

Più che quel 5-0 di oltre un anno fa è però la gara di ritorno, giocata a luglio e finita 1-1, a dare dei riferimenti per capire cosa aspettarci dal prossimo incrocio tra le squadre di Pioli e Gasperini. Curiosamente, anche a luglio al Milan mancavano Romagnoli e Bennacer, che non ci saranno nemmeno in questa occasione. In più ai rossoneri mancheranno Calhanoglu, autore di uno splendido gol su punizione a luglio, e lo squalificato Saelemaekers.

 

Nell’ultima partita contro l’Atalanta, il belga aveva dato un contributo importante soprattutto per la sua posizione in fase difensiva. Il piano studiato da Pioli per difendere meglio il lato sinistro dell’Atalanta prevedeva infatti che Saelemaekers si abbassasse a seguire Gosens, facendo stringere Calabria di fianco a Kjaer e chiudendo uno spazio, quello tra il terzino e il difensore centrale, che la squadra di Gasperini utilizza spesso con Zapata o Gosens per far avanzare la palla sulla fascia sinistra. Di fatto il Milan si schierava con una linea difensiva a cinque e aveva due giocatori, Calabria e Kjaer, pronti a uscire in modo aggressivo su Zapata.

Il prezzo da pagare era la libertà concessa al difensore centrale sinistro dell’Atalanta, Djimsiti, che come sempre non aveva problemi a spingersi in avanti nella metà campo avversaria. Kessié era quindi portato ad allargarsi a destra e a difendere una zona di campo piuttosto grande, e lo spazio liberato al centro non era stato coperto in modo efficace da Biglia, titolare a centrocampo al posto di Bennacer. L’Atalanta infatti diventava pericolosa soprattutto quando girava la palla da sinistra verso destra e riusciva a trovare Malinovskyi negli spazi dietro Biglia.

 

Senza Saelemaekers, stavolta Pioli potrebbe chiedere a Castillejo di stare più basso per seguire Gosens. Lo spagnolo è però un giocatore offensivo e sarebbe sacrificato in una posizione arretrata, a preoccuparsi innanzitutto dei compiti difensivi. Inoltre dopo la partita di fine dicembre contro la Lazio, un'altra squadra che si schiera con la difesa a tre, Pioli aveva ammesso di aver sbagliato a chiedere al suo esterno destro (Saelemaekers) di abbassarsi, e che quella mossa aveva spinto troppo indietro le linee, facilitando il palleggio della Lazio. Conta poi anche il momento. Quando ha sfidato l'Atalanta l'ultima volta, il Milan era dietro ai bergamaschi in classifica, era in un periodo favorevole ma aveva meno fiducia, meno certezze rispetto a oggi. Adesso la situazione si è ribaltata: è l'Atalanta a inseguire, la squadra di Pioli è più solida, più sicura dei suoi mezzi, e può giocare in modo più aggressivo.

 

Anche i bergamaschi sono comunque una squadra diversa, soprattutto perché sono ormai abituati a giocare senza Gómez. A luglio l’ex capitano aveva indirizzato come sempre il possesso, iniziando prima da trequartista e poi spostandosi sulla sinistra. Stavolta è più facile che il possesso atalantino si concentri invece sulla fascia destra, cioè quella di Ilicic, che a luglio era assente per i noti problemi accusati durante il primo lockdown.

 

Oggi lo sloveno è in forma smagliante e, in assenza di Gómez, è il giocatore più importante per la manovra dell’Atalanta, il più cercato, quello su cui viene orientata la circolazione e da cui ci si aspetta che a ogni pallone toccato faccia qualcosa di decisivo, un dribbling, un passaggio illuminante che alzi la pericolosità dell’azione. Ilicic ha giocato in modo incredibile contro il Benevento, partita in cui ha segnato un gol e ha contribuito a farne segnare altri due, e poi è calato un po’ contro il Genoa nella giornata successiva. Se il Benevento, con le linee basse e passive, gli ha lasciato il dominio della zona dalla trequarti destra al limite dell’area, il Genoa invece lo ha seguito in modo più aggressivo con Criscito e Strootman, a seconda della zona in cui lo sloveno riceveva la palla, e ne ha limitato l’impatto.

 

Nel recupero di mercoledì contro l’Udinese, Ilicic è invece entrato dalla panchina, insieme a Zapata e Gosens, tenuti inizialmente fuori da Gasperini per preservare le loro energie in vista della sfida contro il Milan. Nemmeno il loro ingresso ha comunque cambiato il risultato, bloccato su un pareggio per 1-1.

 

Ovviamente il modo in cui i rossoneri riusciranno a controllare Ilicic inciderà molto sulla pericolosità dell’Atalanta e sull’esito della partita. Rispetto al Genoa e all’Udinese, schierate con la difesa a cinque, il Milan, avrà più difficoltà a far uscire un difensore dalla linea per seguire lo sloveno. A gestire in modo più diffuso Ilicic sarà infatti il lato sinistro dello schieramento milanista, visto che il numero 72 dell’Atalanta si muove liberamente sulla fascia destra e può ricevere a diverse altezze, sia largo vicino alla linea laterale che in mezzo al campo.

 

Nella zona sinistra del campo il Milan non avrà Romagnoli e Bennacer, ma potrà invece contare su Theo Hernández, che dopo aver saltato entrambe le sfide dello scorso campionato potrà giocare per la prima volta contro l’Atalanta. Un rientro importante non solo per come riuscirà a contenere Ilicic quando si troverà nella sua zona, un compito in cui saranno comunque impegnati, con raddoppi e coperture specifiche, sia l’esterno sinistro davanti a lui che il centrocampista e il difensore centrale dal suo lato.

 

Theo Hernández può dare infatti un contributo determinante in fase offensiva. Per il particolare modo in cui gioca l’Atalanta, per come divide il campo in una serie di duelli individuali, senza preoccuparsi troppo di avere una struttura ordinata e di concedere spazi dietro le linee, avere di nuovo a disposizione due portatori di palla eccezionali come Hernández e Leão è sicuramente una bella notizia per Pioli. Se Ibrahimovic è infatti la scorciatoia per uscire velocemente dalla metà campo, lo scontato riferimento su cui alzare la palla per aggirare la pressione dell’Atalanta, Hernández e Leão sono quelli che più di tutti possono far avanzare velocemente l’azione negli spazi che la squadra di Gasperini è solita concedere.

 

Se si esclude il 5-0 di oltre un anno fa, le sfide tra il Milan e l’Atalanta sono state piuttosto equilibrate da quando i bergamaschi sono allenati da Gasperini. Negli ultimi quattro campionati il risultato più frequente è stato il pareggio, ma va anche detto che i rossoneri hanno vinto una sola volta, per 3-1 nel febbraio del 2019. L’Atalanta resta insomma un avversario molto difficile per la squadra di Pioli, che dovrà affrontarla meglio di quanto ha fatto lo scorso campionato per tenere a distanza l’Inter e conservare il primo posto.