Chi è Kallon, l'attaccante del Genoa arrivato in Italia dopo un viaggio di 8 mesi

Serie A

Classe 2001, contro il Cagliari ha esordito in A mostrando lampi di classe e sfiorando subito il gol. Talento, ma anche forza e determinazione, come racconta la sua storia personale: fuggito dalla Sierra Leone a 14 anni, è arrivato in Italia con il barcone dopo un viaggio di 8 mesi. Il suo modello? Ce l'ha in casa: "Mi ispiro a Pandev"

È solo omonimo di “quel” Kallon che in Italia giocò anche con la maglia dell’Inter (quando in rosa c’erano Ronaldo e Vieri), ma perché nella sua terra d’origine, la Sierra Leone, è il cognome più diffuso. L’intenzione, però, è quella di seguirne le orme, perché a nemmeno 20 anni, Yayah Kallon ha le idee chiarissime: “Voglio arrivare più in alto possibile, allenarmi bene e dare sempre di più”, dice dopo la sua prima in A, 45 minuti di Cagliari-Genoa spesi collezionando occasioni e sfiorando quello che sarebbe stato uno storico gol all’esordio.

Manca solo il gol

L’ha fermato solo la bandierina del guardalinee – era scattato in fuorigioco di pochi centimetri – dopo che aveva depositato la palla in rete aggirando anche il portiere e mostrando buona parte di quel repertorio che ha incantato il Genoa fin da subito: dribbling secco e velocità in campo aperto, qualcosa da migliorare in fatto di precisione, come ammette lui stesso: “Me lo dice anche il mister”, conferma ai microfoni di Sky dopo che Billy Costacurta ne aveva tracciato il ritratto: “Forse non si rende conto nemmeno lui del numero di occasioni da gol che si crea in una partita: se le sfruttasse tutte… Ecco, deve imparare a fare gol”. E per farlo, in casa Genoa, non mancano i modelli. “A chi mi ispiro? Pandev”. Curiosamente, nella rosa dell’Inter di “quel” Kallon, stagione 2001-2002, c’era anche lui, l’attuale capitano del Genoa, all’epoca diciottenne appena arrivato in Italia e mai sceso in campo, ma protagonista con la Primavera nerazzurra.

In Italia con il barcone

E dalla Primavera, ma del Genoa, è partito anche Yayah Kallon, ma la sua storia inizia da molto più lontano. È la storia di un ragazzo fuggito a 14 anni dal suo Paese e arrivato in Europa attraversando 5 stati, viaggiando lungo l’Africa per 8 mesi prima di raggiungere l’Italia con un barcone, come racconta lui stesso. "In Sierra Leone c'è un gruppo terroristico che rapisce i bambini per trasformarli in soldati e i miei genitori avevano paura che potesse succedere anche a me: così hanno deciso di farmi partire. Non volevo, ma è stata la cosa migliore”.
 

“La mia prima squadra in Italia? Ho iniziato giocando a 5 con i miei amici, poi ho fatto un provino con l’Entella”. Il passo seguente è stato la Primavera del Genoa: 9 gol e 7 assist giocando da seconda punta in questa stagione, finché Ballardini non l’ha aggregato alla prima squadra per l’ultima di campionato. E c’è da scommetterci che sia solo l’inizio del suo nuovo viaggio. Questa volta, uno splendido viaggio.