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Spinazzola: "Torno a dicembre. La vittoria dell'Europeo ci ha cambiato la vita"

Serie A
©Getty

Il laterale della Roma pensa al futuro dopo il ko al Tendine d'Achille a inizio luglio contro il Belgio: "Ecco il mio programma: a novembre mi alleno e a dicembre gioco. L'ho già assicurato a Tiago Pinto e ai dottori". E sulla vittoria di Euro 2020: "Ci è cambiata la vita. Vincere l'Europeo è qualcosa di incredibile. Per vincere serve una squadra che in campo dia tutto"

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"Dicono che tornerò a gennaio? Io dico meno. Ecco il mio programma: a novembre mi alleno e a dicembre gioco. L'ho già assicurato a Tiago Pinto e ai dottori. Sto per togliere le stampelle". Parola di Leonardo Spinazzola, che intervistato da Sportweek si racconta a due mesi dal crack al tendine d'Achille rimediato a Euro 2020 contro il Belgio e ripercorre l'esperienza azzurra, culminata con la vittoria della manifestazione continentale. "Una giostra di emozioni: l'infortunio, la Finlandia per l'operazione, Londra per la finale. Ci è cambiata la vita. Vincere l'Europeo è qualcosa di incredibile".

"Gravità infortunio era chiara, aspetto miniatura Coppa"

"Dopo la botta, ho capito subito che era saltato il tendine. L'ho detto a Bryan Cristante, che è stato il primo ad avvicinarsi" è il primo pensiero di Spinazzola quando si concentra sul momento dell'infortunio nella serata del 2 luglio. Ad accompagnare il terzino della Roma nel corso dell'intervista è sua moglie Miriam. "Appena ho visto la scena, ho capito la gravità - le sue parole - tre anni fa, quando si era rotto il ginocchio in allenamento, non l'avevo vissuto in diretta: questa volta è stato bruttissimo. Lui piangeva, ho cominciato a piangere anche io e non sapevo spiegare a mio figlio Mattia cosa fosse successo". Momenti ripercorsi anche dal terzino: "Avevo lo stomaco chiuso, ho perso pure il sonno perché la testa viaggia da sola. Avevo tanti pensieri: l'Europeo che se ne andava, il miglior momento della mia carriera e allora è cominciato un mare di lacrime. Il giorno dopo a Coverciano, però, già mi sono sentito meglio. I compagni mi hanno tranquillizzato. La notte ho faticato a prendere sonno, ho pianto di nuovo, ppi ho bevuto due birre e mi sono detto 'basta'. Adesso aspetto che ci diano una miniatura della Coppa da mettere in casa. Intanto ho esposto la medaglia e la targa come Man of the Match".

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"Italia? Mai visto un gruppo così scemo. Bellissimo"

Spinazzola racconta anche lo spirito che si respirava nel gruppo allenato da Roberto Mancini: "Pensavo che saremmo arrivati in finale. Il viaggio a Londra è stato stupendo. Per vincere serve una squadra che in campo dia tutto, poi fuori puoi anche mandarti a quel paese. Certo, se vai a cena insieme come noi è più bello. Nello spogliatoio dell'Italia eravamo scemi veri. Un gruppo così scemo e ignorante non l'avevo mai visto: bellissimo". Comprende invece la rabbia degli avversari inglesi, che si sono tolti la medaglia per il secondo posto: "Per me è normale, non è una mancanza di rispetto. Se arrivi secondo, vedi tutto nero". Solidarietà anche per i giocatori dell'Inghilterra attaccati in rete dopo la finale:  "I social sono la rovina: gli ignoranti possono dire quello che vogliono. Sono impazzito per quello che hanno scritto a Morata".

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"Mou? Sembra che scherzi ma dice le cose come stanno"

"Vorrei essere stato impostato prima come terzino, e avrei cambiato la testa. Avrei dovuto avere più pazienza" dice della sua carriera Spinazzola, riavvolgendo il nastro. Rimpianti alle spalle, come il mancato trasferimento all'Inter a gennaio del 2020: "Siamo gente con la valigia ma certe volte ci rimani male. Sono cose he fanno crescere. Certe cose però servono a rafforzarti". Il presente si chiama Roma, dove lo attende José Mourinho: "Come mi trovo con Mourinho? Sembra che scherzi ma ti dice le cose come stanno".

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