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Roma, Mourinho: "Mi sento migliorato, sono qui per lasciare un'eredità"

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©IPA/Fotogramma

Lo Special One parla ai tifosi in un'intervista: "Se pensate che il progetto sia 'arrivo domani e vinco dopodomani' non è la strada giusta. Ma è incredibile come la vostra passione non sia mai svanita". Poi sul ritorno in Italia: "Dopo tanti anni mi sento migliorato, voglio dare tutto per la squadra"

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"Questo non è il progetto Friedkin, non è il progetto Tiago Pinto e non è il progetto José Mourinho: è il progetto Roma". José Mourinho, in un'intervista al canale Youtube della Lega di Serie A, conferma di avere le idee chiare sul percorso futuro del club giallorosso. Un'evoluzione piuttosto che una rivoluzione, quella inseguita dall'allenatore portoghese e dalla proprietà: "Conosco i tifosi, conosco la piazza e se pensate che il progetto sia "arrivo domani e vinco dopodomani" non è la strada giusta. Questo è un progetto in cui i proprietari vogliono lasciare un'eredità, vogliono fare qualcosa di molto importante per il club in modo molto sostenibile. Vogliamo che la Roma abbia successo nel futuro". Intanto la Roma successo lo ha avuto anche nel presente, viste le quattro vittorie su quattro con cui ha aperto la stagione. Risultati che hanno già entusiasmato i tifosi che, nonostante alcuni anni complicati, non hanno mai fatto mancare il loro sostegno: "È davvero incredibile che negli ultimi due decenni i tifosi non abbiano avuto molti momenti per gioire ed esultare. Ma quella passione non è mai svanita. È molto facile essere un grande sostenitore di una squadra che vince continuamente, un'altra cosa è essere tifoso in questo tipo di situazione, questo per me significa molto. Spero che la squadra diventi il riflesso di ciò che sono".

"Mi sento migliorato e darò tutto per la squadra"

Mourinho vuole riportare la Roma a lottare per un titolo. Proprio come accadeva tra il 2008 e il 2010, quando lo Special One vinceva sulla panchina dell'Inter nella sua prima esperienza in Italia. Oggi anche lui si sente cambiato: "Sto molto meglio ora, dico sul serio. Mi sento migliorato ora perché questo è un lavoro dove l'esperienza conta tanto. Tutto diventa un deja vù perché sono passato attraverso così tante esperienze da quando ha lasciato l'Italia. Naturalmente una cosa è venire in un paese per la prima volta, dove parti da un livello zero e hai tante cose da imparare. Questo non è il mio caso. Conosco l'Italia, conosco la cultura del calcio, conosco qualcosa della Roma, che era la mia vera rivale, era vicina noi per lottare per i titoli nazionali. Ora sono pronto per questo". E anche il club lo ho aiutato con diversi investimenti sul mercato: "Ho sempre detto che si può conoscere un giocatore solo se si lavora con lui. Ma in realtà solo quando sei con loro in campo, quando guardi le difficoltà, quando vivi le cose positive significa che inizi a conoscerli davvero. Tutti devono sentire che voglio dare tutto quello che ho alla squadra. Tutti devono essere felici quando vinciamo, tutti devono essere tristi quando perdiamo, ma tutti devono essere uniti come una squadra", ha concluso José Mourinho.

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