Dal Milan alla NBA, la chiacchierata tra Pioli e Scariolo
milanelloInteressante incontro, a Milanello, tra Stefano Pioli e Sergio Scariolo. Due mondi, quello del calcio e del basket a confronto. La curiosità dell'allenatore del Milan nel cercare di capire il mondo NBA di cui l'attuale coach della Virtus Bologna è stato parte. Una chiacchierata a 360° parlando anche del ruolo dei tifosi e della necessità o meno dei ritiri pregara
Simpatica ma anche formativa chiacchierata a Milanello tra Stefano Pioli e Sergio Scariolo. Due mondi differenti a confronto, quello del calcio e quello del basket che, tuttavia, mostrano anche dverse cose in comune. L'allenatore del Milan ha 'incalzato, quello della Virtus Bologna per riuscire a carpire qualche segreto ma anche per saperne di più sull'esperienza in Nba di Scariolo. Tema ricorrente, quello dei ritiri: "Non posso fare grossi paragoni - spiega Scariolo - Perché nel basket quando giochi in casa praticamente i ritiri non esistono. Si fa allenamento al mattino e generalmente nel posto in cui si gioca. Non torni neanche nella tua facility, nel tuo centro sportivo, il pranzo è libero così come il riposo e si riparte due ore prima della gara verso il palazzetto dello sport. Ovviamente quando si gioca in trasferta si parte il giorno prima ma onestamente non ho mai sentito la mancanza di un ritiro quando gioco in casa, qualche volta è successo che giocando la mattina si è andati a dormire insieme la sera prima". Impressione confermata anche da Pioli: "Io ero abituato ad andare in ritiro sia da calciatore che da allenatore ma sono 3-4 anni, sia a Firenze che al Milan, che non facciamo il ritiro, quando giochiamo a San Siro la sera, in mattinata ci alleniamo a Milanello e rimaniamo tutto il giorno qui, ma addirittura anche in trasferta partiamo la mattina per giocare la sera, preferiamo fare il riposo quando giochiamo in infrasettimanale qui a Milanello e dormiamo qui. E sia io che i giocatori non sentiamo la necessità di fare il ritiro - spiega ancora - Anzi restare a casa ci permette di essere più sereni e più concentrati. Una volta i ritiri erano aggreganti perché si giocava a carte o si faceva qualche gioco di società, adesso non più tra i-pad, computer ecc.".
"Gli americani hanno un livello di competitività molto alto"
Pioli è molto curioso di conoscere il valore aggiunto che l'Nba ha dato a Scariolo: "Ho imparato tantissimo da tutti i punti di vista, ovviamente allenando e giocando contro giocatori di grandissimo livello alle volte ci sono schemi e sistemi di gioco che non si colgono per la grande velocità che c'è ma quando l’occhio è allenato a guardare in profondità li vedi. Poi gli eventi, l’organizzazione, il trattamento dei giocatori, è una dimensione enorme, è uno dei fari dello sport mondiale, sono stati tre anni istruttivi e sono tornato più completo e migliorato. A livello di gestione è diverso dall’Europa? Intanto l’aspetto motivazionale è diverso - dice Scariolo - Gli americani hanno un livello di competitività naturale molto alto, e l’influenza di un allenatore su certi giocatori è abbastanza limitata anche perché giocando 4 o 5 partite a settimana diventa complicato, è differente. L'impatto dell’allenatore in Europa ha un margine più ampio, in America devi essere contento se alcuni giocatori top accettano di ascoltare e di lasciarsi allenare".
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"Il tifoso parte importante del contesto sportivo"
Nel contesto della chiacchierata si inserisce anche l'importanza dei tifosi: "Il tifoso credo sia un attore importante dentro al contesto - spiega ancora Scariolo - Il contatto con la squadra è sempre filtrato attraverso i media, non c’è un contatto frequente perché è logisticamente impossibile, ma io sono convinto che il tifoso debba sentirsi una parte dell’evento, anche proprio dello sforzo della squadra, mi piace che si sentano parte di quello. Nei momenti difficili la tendenza generale è quella di deprimersi e stare zitti, invece è il momento nel quale si chiede sostegno e fiducia". Sulla questione tifoseria si inserisce Pioli: "Abbiamo capito quanto siano importanti i tifosi proprio nel momento in cui non abbiamo potuto averli al nostro fianco per le vicissitudini che sono accadute". E Scariolo conclude: "E’ stata curiosa la grande differenza di vittorie e sconfitte in casa e fuori in quel periodo. In Nba senza pubblico le percentuali di tiro sono tutte aumentate perché evidentemente c’è meno pressione e non tutti sono in grado di giocare con una certa pressione".