Cagliari-Juventus, Allegri: "Non si può più scherzare, voglio vittorie non complimenti"
JUVENTUSL'allenatore bianconero ha presentato la sfida di Cagliari in modo chiaro: "Sarà una partita brutta e tosta, ma noi dobbiamo pensare solo a vincere perché la Roma è lì". E sulla partita contro l'Inter ha detto: "Abbiamo ricevuto dei complimenti, ma a me danno fastidio. Rischiamo di diventare la squadra che si accontenta dei complimenti, ma qui ci devono essere solo vittorie. Il resto non m'interessa". Infine, su Locatelli infortunato: "Sarà out quattro settimane"
È già tempo di Serie A. Sabato prenderà il via la 32^ giornata e la Juventus scenderà in campo a Cagliari (calcio d'inizio alle 20:45, match trasmesso in diretta su Sky Sport). L'allenatore bianconero, Massimiliano Allegri, ha risposto alle domande dei giornalisti presenti alla conferenza della vigilia.
Che risposte vuole domani dalla sua squadra dopo l'Inter?
"Domani sarà una partita molto complicata perché il Cagliari viene da una brutta sconfitta e perché giocare là è sempre difficile. Sono una squadra fisica, alzano la palla: secondo me viene fuori una brutta partita tecnicamente e dobbiamo essere consci di questo. Per noi contano i tre punti, perché la Roma è a -5 e mancano tante partite".
Domani meglio un centrocampo a tre o 4-2-3-1?
"Oggi faremo l'ultimo allenamento e vedremo un po' tutto. Domani mancherà Locatelli: l'infortunio lo terrà fuori per quattro settimane. Poi Morata e De Sciglio sono squalificati e quindi non saremo tantissimi. Questa però non deve essere una scusa: dovremo fare una grande partita".
Qual è stata la reazione psicologica dei ragazzi post Inter?
"Nel calcio si può reagire solo facendo grandi partite. Rispetto all'Inter, domani sarà un match completamente diverso. A Cagliari non ho mai visto partite in cui vinci facile. Per questo domani bisogna prepararsi a un certo tipo di partita, conoscendo avversario, ambiente e momento dell'avversario. Nel calcio bisogna solo cercare di vincere le partite. Comunque la squadra si è allenata bene e sta bene fisicamente".
Come sta Bonucci?
"Sta meglio, ma devo valutare se farlo iniziare dall'inizio".
Ora ci si può concentrare per il quarto posto e basta?
"L'obiettivo è entrare nelle prime quattro. Ora ci siamo, ma la Roma è a -5 e serve poco per essere risucchiati. Anche se abbiamo il vantaggio degli scontri diretti non ci possiamo permettere di farli tornare sotto. Domani il risultato sarà troppo importante".
Sia con Villarreal che con l'Inter è mancata precisione negli ultimi metri: avete lavorato su questo?
"Noi siamo mancati nelle tre migliori partite che abbiamo giocato quest'anno, ossia Atalanta in casa, Villarreal in casa e Inter in casa. Abbiamo subito poco ma non abbiamo sfruttato al meglio le nostre occasioni. Posso capire una volta, due, ma tre iniziano a essere troppe. Su questo si deve lavorare e migliorare, oltre che avere più serenità in quelle situazioni".
Rabiot ha fatto benissimo contro l'Inter: si trova meglio in un centrocampo a due?
"Lui a due si trova meglio perché è un giocatore che ha gamba e copre molto campo. Ha un motore diverso dagli altri e fisicamente sta meglio degli altri. Ci sono delle partite in cui per necessità dovremo giocare a tre: lui potrà giocare meno bene, un altro potrà far meglio, ma l'importante è che la squadra sia agevolata".
Può essere il match di Bernardeschi?
"Può essere la partita giusta per tutti. Ora non si può assolutamente scherzare. Mancano sette partite, dobbiamo essere più precisi in fase offensiva. Lì sta al differenza tra noi e quelle davanti".
Ha visto la partita del Villarreal?
"Hanno fatto una grande partita, sono una squadra scomoda. Noi con loro abbiamo fatto bene, anche all'andata in cui abbiamo creato tanto e subito poco. Non è bastato perché siamo stati eliminati: quello conta per passare il turno".
McKennie può rientrare prima della fine della stagione?
"Per ora è ancora in ritardo. Speriamo che possa rientrare i primi giorni di maggio".
Domenica ha ricevuto tanti complimenti pur non avendo vinto: ci ha pensato?
"Credo che ogni squadra arrivi nella posizione che merita. Noi in questo momento siamo quarti e meritiamo di essere quarti. Poi, che si debba continuare a lavorare e migliorare situazioni di gioco e il resto, credo sia chiaro. Il campionato è fatto di 38 partite: a volte vinci e non meriti e altre in cui perdi e meritavi di vincere. I meriti però sono cose astratte, le cose reali, senza i 'se', sono i risultati. I complimenti mi danno fastidio e non mi interessano, sennò rischiamo di diventare la squadra che si accontenta dei complimenti. Qui ci devono essere solo vittorie, dei complimenti non ci interessa nulla".
Il lavoro è già orientato in vista della prossima stagione? Ha senso continuare a insistere su Dybala in queste ultime giornate?
"Noi abbiamo degli obiettivi da raggiungere e tutti i ragazzi che ho a disposizione devono contribuire a far sì che gli obiettivi vengano raggiunti. Questo indipendentemente da chi andrà via e chi resterà. Ora non si deve pensare al mercato, ma stare concentrati sul portare i risultati a casa".
La Juve è una delle squadre che crossa meno, può essere un fattore che causa la fatica a segnare?
"La Juve negli ultimi tre mesi ha creato molto, poi siamo stati poco lucidi e poco precisi nel segnare e su questo bisogna essere più efficaci da qui alla fine del campionato".
Prima dell'Inter avevi una minima percentuale di riaprire giochi scudetto? Quanti punti vuoi ottenere da qui alla fine?
"Con i sé e con i ma non si va da nessuna parte, ma è normale che battendo l'Inter una piccola speranza ci sarebbe stata, anche se sarebbe stato comunque molto difficile. Concentriamoci ora su domani: altrimenti dal rischiare di lottare per lo scudetto ci si ritrova con la Roma a due punti. E lo ripeto: domani è tosta".
Può essere il campionato dei rimpianti?
"Nei rimpianti nella vita non si devono avere. Bisogna essere realisti. Quando eravamo decimi, meritavamo il decimo posto. Ora siamo quarti e meritiamo il quarto posto. Questa è la realtà. Il resto per me è tutta aria fritta".