Milan, Bakayoko dopo il video del fermo: "La polizia ci ha messo in pericolo di vita"

il caso

Il giocatore del Milan su Instagram commenta la vicenda in cui è stato coinvolto dopo lo scambio di persona e il fermo da parte della polizia, ripreso da un video che ha fatto molto discutere: "Il problema non è l'errore ma la metodologia utilizzata. Potevano esserci conseguenze gravi se non avessi mantenuto la calma o se non mi avessero riconosciuto"

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"Il problema non è l'errore ma la metodologia utilizzata. Mi sono ritrovato l'arma ad un metro da me. Ci hanno chiaramente messo in pericolo a prescindere dalle ragioni che hanno portato a fare questo".  A parlare è Tiemoué Bakayoko che, qualche giorno dopo essere stato fermato in pieno centro a Milano da alcuni poliziotti che pistole in pugno l'hanno prima costretto a scendere dalla macchina nella quale stava viaggiando e l'hanno poi perquisito, puntando l'arma anche verso le persone che erano insieme a lui, è tornato sull'episodio diventato virale anche grazie a un video che ha ripreso la scena. Commentando la vicenda con una serie di video in francese nelle stories sul suo profilo Instagram, il giocatore del Milan ha spiegato: 

Il messaggio integrale

"Buongiorno a tutti, spero vada tutto bene. Registro un piccolo video riguardante gli avvenimenti recenti a proposioto del video che avete potuto vedere sui social che mi vedeva oggetto di un controllo, di una perquisizione. Le autorità di Milano hanno comunicato recentemente che si è trattato di un errore, un errore dei poliziotti di cui si sono resi conti sul momento. L’errore è umano, può succedere e in sé non mi pone problemi, ma la maniera e la metodologia utilizzata mi crea problemi perché credo che si sia andato oltre".

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Bakayoko vittima di uno scambio di persona

"Mi sono trovato con la pistola puntata a un metro"

"Perché non fare prima un controllo di identità e del veicolo, perché non provare semplicemente a comunicare? - prosegue Bakayoko -. Nel video che si trova sui social non si vede tutto, anzi credo sia la parte più 'tranquilla' di tutto quello che è successo. Dovete sapere che mi sono trovato con una pistola puntata ad un metro da me, seduto sul lato passeggero. Ci hanno messo chiaramente in pericolo di vita, a prescindere dalle ragioni che hanno portato a fare questo. E' un errore, ma non hai alcuna certezza dei sospetti"

"Che sarebbe successo se non fossi stato un calciatore?"

"Per finire, ribadisco che sbagliare è umano sono delle cose che possono succedere, ma le conseguenze stavolta potevano essere molto più gravi - conclude -. Non so cosa sarebbe successo se non avessi avuto la possibilità di farmi riconoscere per il mestiere che faccio. Che sarebbe successo a tutti noi?  Ci sono delle domande da farsi. Non è accettabile mettere così a rischio la vita di una persona ed è il punto che voglio sottolineare, malgrado mi si dica che sia stato un errore. Le conseguenze potevano essere talmente gravi... Vorrei ringraziare tutte le persone che mi hanno mandato messaggi di sostegno, mi ha fatto enormemente piacere. Vi auguro una buona giornata ovunque voi siate nel mondo. A presto".