Roma-Torino, Mourinho: "Con Dybala siamo un'altra squadra. Abraham? Sia uomo e reagisca"
ROMALe parole dello Special One dopo il pari col Toro: "Mi sono scusato con l'arbitro, ho meritato l'espulsione ma non voglio parlare del suo operato. Oggi ci sono state due partite, dal 70' in poi abbiamo creato più delle ultime 4-5 gare: facile quando c'è Dybala, senza di lui si è spenta la luce. E alcuni giocatori devono fare auto-critica perché sono a un livello bassissimo. Il rigore non doveva tirarlo Belotti, ma almeno ha avuto il coraggio di farlo. E Abraham sia uomo"
Orgoglio per una partita riagguantata quando ormai sembrava finita, ma anche delusione per alcuni episodi e per qualche atteggiamento. Espulso per proteste nei confronti dell'arbitro Rapuano nel finale di Roma-Torino, José Mourinho ha parlato così dopo il pareggio dei suoi contro i granata: "La mia espulsione è giusta - ha esordito l'allenatore giallorosso a Dazn-, le parole che ho detto all’arbitro meritavano il rosso. Mi sono scusato con lui per le mie parole dopo la partita, però del suo operato non voglio parlare. Ho avuto l’umiltà di scusarmi con lui, ma della sua performance e della sua ipotetica influenza nello sviluppo della partita lascio parlare voi. Ripeto che quello che gli ho detto meritava il rosso, ma non voglio commentare la sua partita".
"Senza Dybala si è spenta la luce"
Mou ha poi analizzato l'andamento della gara sottolineando quanto sia importante per la Roma Paulo Dybala. Rientrato dopo il lungo stop per infortunio, l'argentino ha prima conquistato il rigore sbagliato da Belotti, poi ha colpito la traversa in occasione dell'azione che ha portato al gol dell'1-1 di Matic. "Oggi ci sono due partite - ha detto Mourinho -, una fino al 70' e una dopo il 70'. Fino al 70', i tifosi della Roma fischiavano e volevano andare a casa, poi in 20' abbiamo creato più di quello che abbiamo fatto nelle ultime quattro o cinque partite. E il perché è facile: quando un giocatore come Dybala non gioca è tutto molto diverso per noi. Io non voglio fare Harry Potter, ma quanti punti in più avremmo se nelle ultime partite ci fosse stato Dybala? Abbiamo giocato sei partite senza di lui e due senza lui e Pellegrini insieme. Le difficoltà che abbiamo sono legate al fatto che ci sono squadre che hanno 20 giocatori meravigliosi, mentre noi no. Senza Paulo abbiamo perso la luce. Ci sono dei giocatori al momento di un livello basissimo e la squadra ha bisogno di tutti. Ora sarà un periodo per riposarci e poi per preparare un secondo ritiro, ma sarà anche il momento di fare auto-critica per alcuni giocatori, così come farò io. In ogni caso, con tutti i problemi che abbiamo avuto, solo una squadra unita e con grande spirito fa quello che abbiamo fatto noi oggi. Quando sbagli un rigore al 92', la partita è morta. Noi invece abbiamo continuato fino alla fine e con uno o due minuti in più avremmo anche potuto vincere. Ho chiamato questi ultimi 20 minuti 'i minuti della speranza'. La speranza di avere Paulo e Pellegrini insieme, ma anche di avere giocatori come Tahirovic: da settimane dico che è pronto e sapevo che non mi avrebbe tradito. Il suo ingresso è la testimonianza del grande lavoro di un club in cui non ci sono milioni da spendere, quindi complimenti a Tahirovic che ha esordito moto bene".
"Serve mentalità vincente. E Belotti non doveva tirare il rigore"
In chiusura lo Special One ha chiarito una questione legata al rigore calciato da Belotti e ha sottolineato la necessità di un cambio di mentalità da parte di alcuni giocatori. "La mentalità la creano la maggioranza dei giocatori - ha concluso -, tutto quello che si costruisce arriva grazie alla mentalità dei giocatori. Il rigore non lo doveva tirare Belotti, questa è l’unica cosa che posso dire. Non dico chi avrebbe dovuto tirare. Ma questa è la stessa situazione che ho analizzato dopo l'errore di Ibanez contro la Lazio: si può sbagliare e non è un problema, il problema è quando dare più e non lo fai. Questa fragilità a volte è intrinseca, qualcuno non considera il calcio come la cosa più importante e queste sono cose che io non mangio o che, se mangio, non digerisco. Belotti ha avuto il coraggio di tirare il rigore, ha sbagliato, ma almeno ha avuto il coraggio di tirare".
"Esclusione di Karsdorp scelta mia, lui sa perché. Abraham? Bisogna dare tutto ogni giorno"
In conferenza stampa l'allenatore della Roma è tornato sull'esclusione di Rick Karsdorp, non convocato dopo le dure parole in settimana al termine del match contro il Sassuolo: "La decisione di escludere Karsdorp è solo mia - ha aggiunto Mourinho -, ma non devo spiegare tutto. Lui sa il perché e lo sanno anche i compagni, non devo dirlo a voi". Richiamo anche per Tammy Abraham, ancora una volta protagonista di una prova incolore: "Quando diventi un giocatore professionista in un universo in cui milioni di bambini vorrebbero esserlo, non ti serve l'appoggio di nessuno. Non ti serve una fonte esterna per motivarti. L'allenatore deve fare questo, lo psicologo deve aiutare... Ma in campo bisogna dare tutto ogni giorno, in ogni allenamento e in ogni partita. Servono motivazioni per prendere lo stipendio? Dobbiamo tutti dare di più".