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Dall'Udinese all'Udinese: Lukaku torna al gol a San Siro in Serie A dopo 636 giorni

Serie A

L'Inter ritrova la vittoria e il gol del belga che, a San Siro in campionato, mancava da quasi due anni (in mezzo ovviamente c'è stato anche il passaggio al Chelsea). Una pressione che Lukaku si è scrollato via di dosso al momento del rigore e ora può diventare l'arma in più di Inzaghi per il prosieguo della stagione

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Il gol come una liberazione. Romelu Lukaku ne aveva bisogno per archiviare un anno e mezzo complicatissimo e contro l'Udinese è riuscito a sbloccarsi, per quella che potrebbe essere una svolta sia per il giocatore a livello personale che per l'Inter. A 636 giorni dall'ultima volta, il belga è tornato a segnare in campionato a San Siro (il primo e unico gol di quest'anno in A prima di sabato l'aveva trovato nella giornata inaugurale a Lecce, mentre in casa aveva trovato la gioia personale solo in Champions): l'ultima volta era stata propria contro l'Udinese, il 23 maggio 2021, quando sulla panchina nerazzurra sedeva ancora Conte e la goleada contro i friulani mette la parola fine a una stagione trionfale condita dalla conquista del 19° scudetto del club. Meno di due anni, ma calcisticamente era un'altra vita e un altro Lukaku. Lo stesso che adesso spera di ritrovare Inzaghi dopo averlo atteso in questi primi mesi della stagione 2022/23. E tutta la pressione per questo periodo di magra si è vista al momento del calcio di rigore: un primo tentativo sbagliato, parato da Silvestri e per fortuna del belga fatto ripetere dal direttore di gara a causa dell'ingresso anticipato in area di alcuni giocatori al momento della battuta. Al secondo tentativo Lukaku non ha sbagliato, ha mirato lo stesso angolo e confermato la sua perfetta media dagli 11 metri: 13 rigori su 13 segnati in Serie A, il primo a riuscirci dai tempi di Dybala, protagonista di una sorta di sliding door con il belga nell'estate nerazzurra. Una pressione avvertita e mostrata anche nel momento dell'esultanza, contenuta e tesa a scrollarsi di dosso il peso di questo digiuno da gol, prima di alzare gli occhi e le braccia al cielo per la dedica all'amico Atsu.

Big Rom, una soluzione in più per Inzaghi

"È normale, un attaccante ha voglia di fare gol e vincere le partite" aveva detto Big Rom prima della gara contro l'Udinese. È riuscito in entrambe le cose, chiudendo sul nascere anche la questione con Barella e ritrovando appieno l'affetto del pubblico di San Siro. La serenità del belga diventa ora l'arma in più a disposizione dell'Inter in questo prosieguo di stagione e a pochi giorni dalla sfida di Champions contro il Porto: la forma smagliante di cui è protagonista Lautaro da lunghe settimane e l'efficacia dell'eterno Dzeko non gli garantiscono un posto da titolare, ma Inzaghi può solo che godere di questi ballottaggi. "Secondo me sta migliorando quotidianamente - ha detto l'allenatore dopo il 3-1 all'Udinese -. Abbiamo grandissima fiducia in lui, ci sta mettendo tutto l’impegno possibile. È un giocatore che ha avuto qualche problema a Londra, l’abbiamo riportato qui, poi ha avuto una lesione importantissima che l’ha tenuto fuori quasi 4 mesi. Ora è in una buonissima condizione, ma può crescere ancora".

L'Europa alle porte

Ritrovata la gioia in campionato, il centravanti nerazzurro vuole ora tornare a far festa anche in Champions League, una competizione in cui non è ancora riuscito a incidere pesantemente in carriera. 16 fin qui le reti segnate nella competizione più importante (di cui solo 3 nella fase a eliminazione diretta, tutte agli ottavi) e il suo maggiore score annuale risale alla stagione del debutto, quei 5 gol realizzati con lo United nel 2017/18. Lukaku vuole gridare all'Europa intera di essere tornato.

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