Roma, Mancini: "Mourinho è il vero leader della squadra"
romaIl difensore ha parlato a un sito partner del club: "Da quando è arrivato a Roma è scattata una scintilla. Dybala uno dei migliori in Italia. L'obiettivo è sempre migliorarsi. Un mio modello? Materazzi"
Da Mourinho a Dybala, dalla Conference League ai nuovi obiettivi, fino alla fonte di ispirazione. Gianluca Mancini ha parlato a un sito partner della Roma, toccando tanti temi e partendo dal proprio allenatore: "Mourinho è diretto e schietto, è incisivo, ti sa cullare e ti sa 'bastonare' se serve - le sue parole -. È il vero leader della squadra. Ha cambiato il mio modo di leggere le partite e le situazioni di gioco. Per tutto il gruppo è cambiata la mentalità, tutti cerchiamo sempre di dare il massimo". E ancora: "Dal suo arrivo dell'anno scorso è scattata una scintilla, tutte le domeniche e giovedì lo stadio era pieno e questo dava un senso di responsabilità a noi giocatori. L’Olimpico pieno è qualcosa di unico". Su Dybala: "È un campione e lo sappiamo. È uno dei più bravi calciatori in Italia, forse il più bravo dal punto di vista tecnico. Ma tutti gli acquisti hanno alzato il livello".
Obiettivi
Tornando sulla vittoria in Conference: "È stato speciale e unico. Vedere una città come Roma in festa ci ha dato grande orgoglio. L’obiettivo era arrivare in finale, il percorso era tortuoso e lo sapevamo, non conoscevamo la competizione e si è rivelata difficile. Poi quando vinci e porti trofeo a Roma è qualcosa che rimane per sempre". Mentre sugli obiettivi futuri dice: "La Conference e l’arrivo di nuovi calciatori hanno alzato il livello, non devi pensare di fare due annate uguali altrimenti non migliori. L’obiettivo è migliorare la classifica dell’anno scorso e cercare di entrare nell'Europa dei grandi".
precedenti
Gol all'esordio con la Roma: 62 prima di Solbakken
L'idolo Materazzi
Infine la fonte ispirazione, chi è quella di Mancini? "Materazzi - risponde lui -, iniziò tutto col Mondiale del 2006, avevo dieci anni. Mi piaceva come calciatore, come giocava, il fatto di dare sempre tutto, di avere grande personalità, e segnava anche tanto". L'obiettivo è segnare quanto lui? "Lo spero, ma il mio vero obiettivo è non prendere gol. E poi lavorare su situazioni di campo dove non mi sono comportato bene, oltre a migliorare anche dove mi sento forte, per alzare l’asticella".