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Napoli-Verona, Spalletti: "È la gara più importante. Kvaratskhelia forse in panchina"

NAPOLI

Le parole dell'allenatore azzurro alla vigilia del match di campionato con il Verona: "È la gara più importante, vincendo ce ne mancheranno solo tre per lo scudetto e dobbiamo pensare a questo, non al Milan. Osimhen convocato, se ci sarà bisogno potrà entrare. Kvara possibile che parta in panchina, cambierò qualcosa perché c'è poco tempo per recuperare. Appello ai tifosi? Ora l'amore per il Napoli deve venire prima di tutto"

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Il ritorno dei quarti di finale di Champions League è all'orizzonte, con l'1-0 di San Siro contro il Milan da ribaltare al Maradona. Prima, però, Luciano Spalletti vuole pensare al campionato: intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match in programma domani, sabato 15 aprie, in casa contro il Verona, l'allenatore azzurro ha chiesto massima attenzione per avvicinare ancora di più l'obiettivo scudetto. Tante novità importanti anche per quanto riguarda la formazione e soprattutto la notizia tanto attesa su Victor Osimhen, che sarà convocato.

Come sta Osimhen? Può essere convocato?

"Le sue condizioni sono buone, abbiamo fatto una riunione con i medici stamattina e la conseguenza naturale di tutto ciò che è venuto fuori è convocarlo per la partita di domani. Sarà convocato, è chiaro che l’obiettivo è arrivare al meglio alla gara di martedì con il Milan ma intanto domani viene con noi in panchina".

Farà ampio ricorso al turnover?

"Chiunque scenderà in campo domani, lo deve fare sapendo di essere protagonista di una delle partite più importanti di questo campionato. Poi qualcosa si cambierà, anche se non so cosa vuol dire turnover ragionato o non ragionato. Qualcosa si cambierà, ma non dieci giocatori. Ad esempio Kim partirà dall’inizio, non giocando martedì. Qualcuno poi dovremo farlo recuperare perché lo stress fisico e mentale è tanto e gli impegni sono molto ravvicinati".

Come le è sembrato l'atteggiamento della squadra a San Siro?

"Era per noi l'esordio nei quarti di Champions e tutti hanno parlato di nervosismo della squadra. Io, per quello che è successo nella partita, invece parlerei di maturità, ovvero l'opposto. È stata una crescita importante: una squadra non può riuscire ad essere lucida e allo stesso tempo pericolosa contro una squadra, che per la storia che ha, è abituata ad un livello di partite così importanti. Noi abbiamo avuto molti atteggiamenti corretti, ho visto una ricerca di mettere a posto quelle cose che ci sono state tolte senza che avessimo determinato nulla dentro la partita. Quindi da questa partita vedo un miglioramento in quanto a personalità".

Vuole dire qualcosa ai tifosi dopo gli appelli degli scorsi giorni?

"Il mio è stato solo un appello per dire che in questo momento l'unica cosa da fare è restare tutti compatti e uniti, guidati dall’amore per Napoli e per il Napoli. Io non voglio entrare nel merito dei contrasti che ci sono, però penso che sia incomprensibile, in questo momento, privare questo gruppo di quello che è il supporto di cui abbiamo sempre detto che abbiamo bisogno. Abbiamo sempre detto che è un aiuto fondamentale per noi avere il publico al nostro fianco. L'anno scorso siamo stati un po' contestati quando siamo usciti dalla lotta scudetto, vogliamo questo obiettivo da 33 anni e ora che ce l'abbiamo a portata di mano non interessa più... Io non so quali siano i problemi, ma una cosa bella chiara ce l'ho: ora è il momento di perdersi dentro l’amore per il Napoli".

Come si fa a non pensare al Milan?

"Secondo me la partita di domani è doppiamente importante, perché se riusciamo a vincere questa ce ne mancheranno solo tre per lo scudetto. Se vinciamo questa gara possiamo essere più vicini allo scudetto, quindi, essendoci questo obiettivo, non trovo motivi per pensare alla partita di martedì. Noi nella testa e negli occhi dobbiamo avere la foto del bello che abbiamo davanti, non dobbiamo portarci dietro nessun ragionamento. Abbiamo davanti bellissime cose, probabilmente anche dalla partita di martedì, ma quella fondamentale è quella con il Verona, anche per arrivare ancora meglio alla gara di martedì. Da quando sono arrivato io, la partita col Verona ha simboleggiato uno dei punti più bassi di quello che era il nostro momento e la storia del Napoli. Ora può essere il punto più alto e importante della storia di questo club, quindi questo confronto la rende ancora più interessante. Io trovo tanti motivi per renderla interessante".

Che tipo di partita c'è da aspettarsi?

"Bisogna aspettarsi le insidie più cattive, le più difficili da affrontare. Il Verona è una squadra allenata bene, le si riconoscono le caratteristiche di quella che è la volontà del suo allenatore: ti viene addosso forte dal punto di vista fisico e ti mette a dura prova per tutti i 95 minuti. Hanno motivazioni a mille per la classifica, avendo una squadra superiore alla posizione che occupano. In più hanno vinto la gara precedente facendo bene. Hanno messo in difficoltà tantissimi avversari, anche la Juventus in trasferta. Quindi le insidie saranno tantissime, ma le nostre motivazioni sono molto più forti e molto più alte".

Come stanno Di Lorenzo e Lobotka? Possono riposare?

"Stanno bene tutti e due, ma, valutando quello che può essere il motore di entrambi da un punto di vista di struttura fisica, credo che si possa pensare di far recuperare minutaggio più a Lobotka che non a Di Lorenzo. Però anche l'altro meriterebbe di tirare il fiato".

Come ha visto i ragazzi in spogliatoio? Ci sono distrazioni?

"I miei ragazzi li trovo maturi e attenti a saper mettere in fila quelle che sono le cose che abbiamo davanti. Ho già risposto prima, dobbiamo avere questa foto bellissima di quello che ci aspetta perché abbiamo la possibilità di andare ancora più vicini a questo scudetto. Abbiamo questo ritorno di Champions che viene dopo e, per quelli che sono stati i risultati delle gare di andata, la nostra sfida è quella più in bilico di tutte, perché gli altri scontri sono più o meno abbastanza delineati. Se ripeteremo una prestazione del nostro livello tutto può succedere. I ragazzi devono pensare a ripetere una prestazione come quelle fatte in questo campionato, così tutto sarà possibile".

Che risposte ha avuto dalla squadra a San Siro?

"Negli ultimi dieci minuti, con quelle difficoltà tra l’inferiorità numerica, la bolgia dello stadio e il risultato sfavorevole, si sono viste molte qualità della nostra squadra. Arriviamo alla prossima partita con tantissime difficoltà, quelle di Kim e Anguissa sono perdite importanti, però la mia squadra la conosco bene e sono sicuro che offrirà una prestazione di livello. Fatte tutte le dovute considerazioni e i dovuti calcoli, siamo tranquilli di poterci ancora giocare le nostre chance nonostante quello che è successo".

Come sta Raspadori? Può giocare 90’? E Osimhen si può vedere in campo?

"Raspadori viene da un lungo infortunio e lo abbiamo ributtato dentro perché avevamo necessità, altrimenti avrebbe avuto bisogno ancora di tempo. Lo ringraziamo per la sua disponibilità perché ha dato tutto quello che ha. Ma 90' ancora sono troppi. Per quanto riguarda Osimhen, se ce ne fosse bisogno per 20' si potrebbe valutare di usarlo".

Si parla spesso di effetto sliding doors: quanto possono incidere i dettagli in questo finale?

"Di solito è sempre l'ultima chiave del mazzo che apre la porta, quindi ci può essere sempre una soluzione a qualsiasi situazione. Io ho una squadra forte non solo negli undici giocatori, ma anche in quelli che hanno giocato meno. Domani si potrà confermare quello che è il mio pensiero".

Nel Napoli giocano sempre gli stessi, può essere un fattore?

"Se vado a confrontare la mia squadra con quello che è successo alle altre, noi abbiamo vinto più delle altre. Ci può essere qualcuno a volte stanco, ma nelle scelte fatte abbiamo sempre pescato bene perché abbiamo sempre fatto prestazioni e vittorie. Ora un po' di attenzione la dobbiamo fare perché ci sono poche ore per recuperare e, come ho detto, qualcosa cambieremo. Kvaratskhelia, perché ho capito che mi parla di lui (in risposta alla domanda di una giornalista georgiana, ndr) può darsi che parta dalla panchina, poi può darsi che si possa usare per dargli un minutaggio ridotto o magari no".

Chi giocherà in attacco? E Meret può riposare?

"Ci ho pensato a chi far giocare davanti. Giocherà Raspadori centravanti. Meret è uno di quelli che fa meno fatica di tutti essendo un portiere, ma qui il discorso diventa un po' più particolare perché ci sono altre valutazioni da fare, per cui questo non lo dico".