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Juventus: archiviata l'ipotesi di false fatturazioni, restano gli altri capi d'imputazione

Juventus

Silvia Vallini

Prima del processo penale in cui è imputata la Juventus, il suo ex presidente Andrea Agnelli e altri sui ex dirigenti, la Procura di Torino aveva chiesto l'archiviazione per una ipotesi di reato: le false fatturazioni. In questi giorni il Gip ha accolto la richiesta. Il processo di per sé, invece, prosegue 

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L’ipotesi di reato relativa all’emissione di fatture per operazioni inesistenti non è mai entrata a far parte del processo penale in corso ai danni della Juventus e su questo la posizione di Andrea Agnelli e degli ex dirigenti della Juventus è stata archiviata

Gli altri capi d’imputazione

Dunque, questa ipotesi non fa parte del processo, che verte invece su altri capi di imputazione per i quali Juventus, gli ex dirigenti stessi e la società di revisione dei conti sono stati rinviati a giudizio: falso in bilancio, aggiotaggio e ostacolo all’esercizio delle autorità di pubblica vigilanza

Nessun vantaggio fiscale

La Procura di Torino, prima del processo, aveva preso atto del fatto che le fatture inizialmente contestate non avevano portato a effetti significativi sui bilanci e quindi a un “concreto vantaggio fiscale”. Pertanto, aveva deciso di mettere da parte questo punto, per il quale ora il Gip ha accolto la richiesta di archiviazione. 

Processo a Torino, Milano o Roma?

Tutto il resto rimane parte integrante di un processo, che è in attesa di conoscere la decisione della Cassazione in merito alla competenza territoriale e quindi di sapere se potrà proseguire a Torino o si dovrà svolgere altrove (più probabilmente Milano, sede della borsa, che non a Roma, nel caso). Sempre alla fase precedente rispetto all’inizio del processo, risale anche la richiesta di archiviazione per i membri del collegio sindacale della Juventus. Il Procuratore aggiunto Marco Gianoglio e il sostituto Mario Bendoni infatti, dopo averli ascoltati, avevano ritenuto che fossero effettivamente rimasti all’oscuro dell’operato del club rispetto a manovra stipendi e alle side letters, a differenza dei revisori che hanno curato i conti della Juventus nel triennio 2018/21. In più, per i pm, è emersa da parte del collegio "la netta presa di distanza dalle modalità di gestione di Juventus". La prossima tappa, dopo la decisione della Cassazione sulla competenza territoriale, sarà l’udienza del 26 ottobre.