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Thuram si è preso l'Inter: super gol al Milan all'esordio nel derby e non solo

IL PROTAGONISTA

Federico Parodi

Due gol, due assist, un rigore procurato e lo zampino nel primo gol di Mkhitaryan al Milan in sole quattro giornate: sei indizi di questo inizio di campionato ci dicono che Marcus Thuram si è preso l'Inter. Il pokerissimo nel derby, con la rete fantastica del 2-0, ha confermato che il nuovo numero 9 nerazzurro è già un insostituibile per Simone Inzaghi. Per il francese parlano i numeri...

GLI HIGHLIGHTS DEL DERBY

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Surplace su Thiaw, destro all'incrocio dei pali e boato del Meazza. Con il fantastico gol al Milan all'esordio in un derby Marcus Thuram è già entrato nel cuore dei tifosi nerazzurri. Un capolavoro balistico per cancellare la telenovela estiva sul ritorno sfumato dell'ex beniamino Lukaku e per dimenticare anche Edin Dzeko, partner indiscusso di Lautaro Martinez nelle ultime due stagioni e volato in Turchia dopo la scadenza del contratto. "Dopo il gol ho sentito un bel rumore", ha confidato alla fine del match il figlio di Lilian. Che si è portato le mani alle orecchie, un'esultanza in stile Bobo Vieri che la Milano nerazzurra ha iniziato a conoscere e di cui non vuole fare più a meno.

Sei indizi fanno più di una prova

In realtà non serviva la magia di San Siro per provare le qualità del classe 1997. Perché dopo un pre-campionato senza acuti e una prima partita col Monza di buoni movimenti, ma senza incidere in zona gol, Thuram ha dispensato indizi in tutte le successive partite. A Cagliari l'assist a premiare l'inserimento di Dumfries, con la Fiorentina lo stacco vincente su cross di Dimarco, il passaggio smarcante di prima per il raddoppio di Lautaro e il rigore procurato (poi trasformato da Calhanoglu). Se tre indizi fanno una prova, e ci aggiungiamo pure il primo centro con la sua Francia contro l'Irlanda, non sorprende che Inzaghi l'abbia schierato ancora titolare contro il Milan. E nel derby il nuovo numero 9 nerazzurro ha messo in mostra tutto il suo bagaglio tecnico, golazo a parte: nell'1-0 di Mkhitaryan è lui che inizia l'azione, vincendo il duello con Thiaw di fisico e velocità e creando superiorità numerica. Marcus che svaria a destra e a sinistra, che cuce il gioco, che apre gli spazi per i compagni, che rifinisce e conclude. Una prestazione totale. E dopo quattro giornate sei indizi ci dicono che sì, Thuram si è già preso l'Inter. Perché nella metà dei 12 gol segnati dai vicecampioni d'Europa fin qui c'è lo zampino del francese. Mica male.

Thuram Jr raggiunge papà Lilian: già a quota 2 in Serie A

Tra l'altro c'è da registrare anche una piccola curiosità: il figlio d'arte Marcus, in sole 4 partite di Serie A, ha segnato quanto il papà Lilian in 307 presenze. Peraltro il secondo e ultimo gol l'ex giocatore di Juventus, Parma e Barcellona l'aveva segnato proprio contro il Milan. Certo, Lilian era un difensore e la sua principale caratteristica non era quella di segnare, ma fa impressione che in soli 360 minuti suo figlio lo abbia già raggiunto.

Benvenuta Thu-La, Marcus: "Giocare con Lauti è facile"

Nel poker rifilato alla Fiorentina prima della sosta era nel frattempo nata la Thu-La, evoluzione della Lu-La vista nelle due stagioni con Antonio Conte e solo a tratti nel 2022-2023. Un'intesa naturale quella tra Thuram e Lautaro, che in questo primo scorcio di stagione si stanno trovando a meraviglia. "Lauti è il nostro capitano - ha puntualizzato a Sky l'ex Gladbach -. E' un grande giocatore e uno dei migliori attaccanti del mondo. Giocare con lui è più facile".

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Thuram era già sul taccuino di Marotta e Ausilio da diversi mesi, prima di passare all'Inter in estate a parametro zero (tra l'altro battendo proprio il Milan in un duello di mercato): "Lo volevamo già lo scorso inverno. Avevo parlato con Deschamps che me ne aveva descritto le qualità. Lui è un bravissimo ragazzo, si è fatto subito voler bene e faccio ancora i complimenti alla società che da almeno 12 mesi era sulle sue tracce - ha rivelato Simone Inzaghi -. Se può diventare più forte di Lukaku? Lo dirà solo il tempo". Di certo, confronto con Lukaku (e Dzeko) a parte, è ormai difficile rinunciare a questo Thuram, che in poche partite si è già preso l'Inter. A suon di indizi camuffati da gol e assist. 

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