Juve, Yildiz e gli altri: una nuova generazione di talenti bianconeri

Serie A

Silvia Vallini

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Ogni partita è un’opportunità di crescita per giovani che diventano realtà a tutti gli effetti, pronti un domani anche ad accompagnare la Juventus al ritorno in Europa. La standing ovation per Yildiz contro la Roma, ma anche il nome del giovane centrocampista belga Boende che è stato lo stesso Allegri a citare di recente ("Magari facciamo esordire anche lui, così raddrizza un po' la testa..."). E' la Next Gen di talenti bianconeri, un patrimonio che nasce da un attento lavoro

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In un'immagine di fine anno, il momento della sostituzione in Juve-Roma, la sostanza di un lavoro che dura da tanto. La standing ovation per Yildiz, all’esordio da titolare contro un’avversaria come la squadra di Mpurinho, nella partita da vincere per accorciare sull’Inter è un premio a ciò che si è fatto e uno stimolo a proseguire nella stessa direzione. Serve un centrocampista? A questa domanda Allegri in un certo senso ha già risposto: "c’è un ragazzo che sta crescendo molto bene che è Nonge e magari facciamo giocare anche lui che si addrizza con la testa può diventare un giocatore importante".

 

Nonge Boende, belga, 18 anni e 10 panchine consecutive in campionato quest’anno, sta per diventare il 30esimo ragazzo della Next Gen a esordire nella Juventus. 14 su 29 sono italiani, 5 giocano oggi in Serie B, 14 in Serie A, di cui ben 6 in prima squadra alla Juve ed altri 2 almeno da vere rivelazioni di questa stagione: Soulé con il Frosinone, Dragusin con il Genoa.

Un patrimonio, come lo chiama Allegri, costruito con lungimiranza e attenzione e che permette ora di affrontare con minore preoccupazione anche la sospensione del decreto crescita, consente alla società di attingere direttamente dalle proprie risorse in un momento di difficoltà finanziaria, o di cedere gioiellini in scambi o per far cassa. Senza per questo indebolirsi, come dimostrano la classifica e la parola scudetto, emersa nelle dichiarazioni di Rabiot, rompendo gli indugi. 

 

Ogni partita, un'opportunità di crescita per giovani che diventano realtà a tutti gli effetti, pronti un domani anche ad accompagnare la Juventus al ritorno in Europa. E nelle Coppe, dei 29 che sono approdati in prima squadra, 6 hanno fatto il loro debutto proprio in Champions League: dallo stesso Dragusin 3 anni fa a Miretti, fino a Barrenechea e Tommaso Barbieri, lanciati da Allegri nel finale contro il Psg a novembre 2022. Il primo a compiere il salto è stato Nicolussi Caviglia a marzo del 2019 e ancora c’è nella Juve di Allegri. L'ultimo è stato Hujsen, difensore centrale entrato contro il Milan. The next, il prossimo, ha già un nome e la generazione di talenti continua.