Napoli-Inter, Inzaghi: "Motivazioni più importanti della tattica. Manca l'ultimo passo"

SUPERCOPPA

Vigilia di parole per l'allenatore dell’Inter, atteso dalla finale di Supercoppa Italiana contro il Napoli: "Partita insidiosa, loro hanno qualità. Hanno cambiato modulo, ma saremo preparati. Vogliamo il titolo: servirà una grande gara. Squadra affaticata? Valuterò in allenamento". Sul record personale di trionfi nella competizione: "Ci tengo, ma più per l'Inter che per me". E quella domanda sull'ippica: "Che cavallo siamo? Io mi intendo di calcio..."

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In palio c'è il primo trofeo stagionale, Supercoppa Italiana che l'Inter vuole vincere per la terza edizione consecutiva. Appuntamento lunedì alle 20 a Riad, quando i nerazzurri affronteranno il Napoli nella finalissima. Superata 3-0 la Lazio in semifinale con un’altra grande prova di forza, la squadra di Simone Inzaghi si prepara alla sfida contro i campioni d’Italia in carica. Ne ha parlato l'allenatore dell'Inter nella conferenza della vigilia.

Quali sono le insidie di domani da favoriti?
"È una finale, tante volte è decisa da episodi. Dobbiamo fare tanta attenzione anche perché è una finale da preparare in due giorni e mezzo, in meno di 72 ore. Ha delle insidie, però la squadra deve continuare a lavorare come ha fatto in questo periodo. Veniamo da un'ottima semifinale, giochiamo contro i campioni d'Italia che hanno vinto anche loro 3-0. In campionato hanno avuto qualche problema e hanno cambiato allenatore, ma è una squadra con una rosa lunga e tanta qualità".


Cosa significherebbe la quinta Supercoppa?
"Sarebbe importante per l'Inter e per tutto l'ambiente. Sarebbe la terza consecutiva e penso che sia riuscito una volta sola al Milan nella storia del calcio italiano. Ma sappiamo che non sarà semplice: abbiamo vinto qui l'anno scorso contro il Milan, due anni fa a San Siro contro la Juve. Vorremmo farlo anche domani contro il Napoli. Ci vorrà una grande gara".

 

Ci può essere stanchezza? Pensa a qualche cambio?
"Per quanto riguarda la squadra, sabato chi ha giocato ha fatto defaticante. Le mie attenzioni sono andate su quelli che hanno giocato meno contro la Lazio: un po' di stanchezza c'era, qualcuno era affaticato. L'allenamento di oggi sarà più indicativo, in questo momento non ho ancora bene l'idea sulla formazione. Devo vedere il recupero".


Il Napoli gioca con la difesa a cinque e starà coperto...
"Abbiamo visto che ha cambiato sistema, era una squadra di grandissimo possesso e con la Fiorentina ne ha avuto meno. Però la Fiorentina in Italia è una di quelle squadre che ha il possesso di palla più alto: ci può stare. Domani non so ancora, si pensa che Mazzarri possa confermare l'assetto della semifinale e stiamo lavorando su questo. In campionato era stato un Napoli con un altro modulo, ma al di là di questo quello che conta di più sono le motivazioni".


Può superare il record oggi condiviso con Lippi e Capello...
"Ci tengo, ma più per l'Inter che per Simone Inzaghi. Sarebbe bello vincere la quinta Supercoppa, però come ho detto prima ho fatto i complimenti ai ragazzi. Dal 13 luglio, quando hanno cominciato a lavorare, antepongono l'Inter alle gioie personali. Questo è il segreto".


Cosa cambierà rispetto alla gara al Maradona?
"Il contesto, la preparazione: avevamo avuto più giorni, venivamo dalla partita di Lisbona e avevamo fatto diversi cambi. C'era stato più tempo, ma vale anche per il Napoli: cambierà probabilmente il modulo del Napoli, ma non dovrà cambiare l'intensità che deve mettere l'Inter in campo".

 

Quanto è importante avere un capitano amato e ascoltato come Lautaro?
"Importantissimo. Sta facendo un grandissimo lavoro, in campo e fuori. È un capitano molto importante, si assume le sue responsabilità come è giusto che faccia. Voi vedete meno quello che fa lontano dal campo tutti i giorni. Sono molto contento di lui e dei suoi compagni, stanno facendo sei mesi nel migliore dei modi. Sappiamo che non basta, dovremo dare continuità".


È più importante il lavoro psicologico o tattico? Rischiate di sentirvi la coppa in tasca?
"Le distanze sono importantissime, soprattutto nel calcio moderno. Dobbiamo essere bravi, quando rimani nelle distanze hai più facilità a coprire meglio il campo. Dovremo stare molto attenti: per arrivare nel migliore dei modi domani bisogna cercare di recuperare molto bene sia a livello fisico che mentale. Poi ci vuole anche il lavoro tattico, la squadra deve avere tutti gli strumenti per far sì che tutti sappiano cosa fare".


Questa partita vale anche come messaggio per il campionato?
"Sarebbe un bellissimo segnale, ma al di là del campionato noi dobbiamo focalizzarci su questa coppa. Ci sarà uno stadio esaurito, una bellissima finale: è importante arrivarci e possibilmente vincerle. Il campionato sarà molto avvincente".


Che cavallo è l'Inter?
"Non mi intendo di ippica. Mi intendo di Inter, di calcio: io quello che facevo da bambino era solo giocare a pallone. Mi piace continuarlo a fare anche oggi: qualche volta anche con i ragazzi, a casa coi bambini".


Quanto avete sentito l'affetto dei tifosi in Arabia Saudita?
"Tanto, li abbiamo sentiti tutti. Siamo contenti di avere tanti tifosi in Arabia Saudita e speriamo di averli sempre di più".

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