Motta dopo Bologna-Verona: "Non merito questo affetto, la luce deve essere sui ragazzi"
bolognaL'allenatore rossoblù dopo la vittoria sul Verona: "Ringrazio i tifosi per l'affetto ma in questo momento la luce deve andare sui ragazzi - ha detto Motta -. Vedere quest'alchimia adesso è fantastico. Anche la panchina vive la partita in modo straordinario: io mi sento di dover dare qualcosa, non ricevere"
Quinta vittoria di fila, 4° posto solitario in classifica e un'euforia che non conosce confini. Bologna è pazza di Thiago Motta, un affetto che il mister non sente di meritare del tutto e che preferisce incanalare come energia positiva verso i suoi giocatori, desiderosi di realizzare il sogno Champions. "La partita io la vivo al massimo perché stasera era molto complicata da giocare, contro una squadra difficile da affrontare in questo momento - ha detto l'allenatore in conferenza stampa, partendo dall'analisi del 2-0 sul Verona -. Abbiamo avuto 11 guerrieri che hanno iniziato, una vittoria ancora più bella perché sapevano come giocarla. Poi bravi quelli che entrano e continuano, quelli in panchina che applaudono i compagni e passano energia positiva per continuare a lottare. Prendere un contropiede su angolo a fine partita è solo perché vogliamo continuare a fare gol. Alla fine abbiamo fatto un terzo gol che è stata una parata che può fare solo Lukasz (Skorupski ndr), fantastica, l'ho festeggiata come un gol".
"In un momento così la luce deve andare sui ragazzi"
"Ringrazio di cuore i nostri tifosi con il cuore aperto, perché vivere emozioni così è fantastico - ha proseguito il mister rossoblù -. Mi sento un privilegiato, come persona, soddisfatto come allenatore. Ricambio questo con il meglio di me stesso tutti i giorni, però soprattutto in un momento così la luce deve andare sui ragazzi. È questo il mio messaggio oggi dopo la partita, con tutto il rispetto per la nostra curva. Continuo a ringraziare di cuore perché io mi sento in dovere di dare qualcosa in più e non ricevere. Ma sono loro che vanno in campo, sono loro che combattono, che lottano, che dimostrano quest'appartenenza a una squadra come il Bologna, che sudano questa maglia tutte le volte che scendono in campo. Quelli che non giocano capisco che non sono contenti perché vogliono giocare, ma rispettano le mie decisioni, rispettano i giocatori che vanno in campo. La nostra panchina vive la partita in modo straordinario, aiutando con grande energia i compagni che sono in campo, quelli che entrano continuano a lavorare in modo fantastico per mantenere il livello di una squadra come il Bologna che oggi non è da poco. Il calcio è fatto di tifosi prima cosa, altrimenti sarebbe calcio amatoriale, e poi ci sono i giocatori: quest'alchimia che esiste oggi è fantastica da vedere. Io delle volte penso di non meritare tanto ed è per questo che domani continuerò a dare il meglio di me stesso per il bene del Bologna e soprattutto di questi ragazzi che sono fantastici e se lo meritano".