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Lazio-Juventus, Tudor in conferenza: "Gerarchie? Non si vive di passato"

LAZIO

Tudor è pronto al debutto con la Lazio: "Ci vorrà tempo per far adattare la squadra alle mie idee, è una trasformazione difficile dal calcio di Sarri, ma cercherò di essere il più veloce possibile". Il nuovo allenatore biancoceleste non ha avuto paura di esporsi sui singoli: "Immobile è motivato e può tornare in Nazionale se farà bene in questi ultimi due mesi. Luis Alberto e Zaccagni possono convivere, Kamada è molto adatto al mio modo di giocare"

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Finisce qui la conferenza di Igor Tudor

Nessuno ha visto finora la Lazio di Tudor, c'è curiosità. Pensa che l'effetto-sorpresa possa darvi un piccolo vantaggio sulla Juve?

"Anche io sono molto curioso di vedere la squadra. Sì, spero che avremo questo vantaggio sull'avversario e spero che la squadra sia sempre intensa, compatta, che attacchi e difenda insieme, al di là dei numeri sui moduli. Prima di tutto voglio vedere coraggio, anche a costo di commettere qualche errore. Sarà normale"

Si tratta della partita più importante della sua carriera?

"Nel calcio si dicono sempre cose esagerate, 'partita della vita, momento decisivo', per me l'unica cosa che conta è fare oggi un bell'allenamento con la squadra, caricarla nella giusta maniera e giocarmi domani una partita piacevole da vivere. Tutto il resto sono esagerazioni"

Nelle sue squadre ci sono sempre stati dei fedelissimi che hanno giocato tutte le partite. Qui alla Lazio possono essere Cataldi e Patric?

"Non penso ad avere dei fedelissimi, chiaramente se trovo calciatori adatti alle mie idee li faccio giocare, penso soprattutto a far giocare i migliori. Cataldi e Patric sono dei buonissimi giocatori, sono contento che quest'ultimo sia tornato dall'infortunio. Dall'esterno l'ho sempre appprezzato molto"

Lei ha segnato molto di testa in carriera e anche le sue squadre sono sempre state efficaci sotto questo punto di vista. La Lazio però ha avuto problemi negli ultimi tempi a trovare gol con i calci piazzati...

"Vero, c'è questa tendenza. Dobbiamo essere aggressivi nell'attaccare la palla, bisogna sempre crederci. Però molto dipende dalle caratteristiche fisiche dei giocatori e in primis dei difensori"

Giocherà con un terzino adattato nei tre centrali? La formazione la decide di partita in partita o programma prima dei cambi?

"Sulla prima domanda non ti voglio e posso svelare nulla. Con tante partite in pochi giorni sto pensando a organizzare prima delle alternanze e delle variazioni"

Il suo calcio è molto intenso, la squadra come sta fisicamente?

"Sono curioso di vederlo domani, in allenamento i dati fisici sono buoni. La Lazio negli ultimi anni ha sempre avuto buoni numeri, ma quello che conta sarà mantenere le giuste distanze tra i reparti e tra i giocatori"

Luis Alberto e Zaccagni possono giocare assieme? Generalmente entrambi amano stare a sinistra...

"Possono giocare assieme senza problemi, l'importante è avere i giocatori forti. Se un allenatore è bravo, riesce a trovare un posto a tutti"

Che spogliatoio ha trovato?

"Molto voglioso e orgoglioso. Sanno di non valere il nono o decimo posto, chiaramente le risposte dovranno arrivare anche durante le partite, nel corso del tempo"

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Con lei possono giocare due esterni offensivi come Lazzari e Pellegrini o addirittura Lazzari e Felipe Anderson?

"L'importante è trovare l'equilibrio, è molto importante avere gente che corre, che ha lo sprint ma anche la qualità di giocare a calcio e magari fare pure gol. Felipe Anderson a tutta fascia? Non so cosa significa, vedremo domani come si sviluppa la partita"

Si affiderà ai senatori per uscire fuori da questo momento o partono tutti da zero? Qual è la sua idea su Kamada?

"Non si vive di passato, lo rispetto, ma per prima cosa dobbiamo tornare a vincere e fare risultati. Kamada credo sia molto più adatto al mio calcio che non a quello precedente, può giocare sia più avanzato che indietro a centrocampo"

Ascolta le radio e legge i social? Uno degli argomenti più dibattuti è lo stato di Immobile e la sua possibilità di tornare in Nazionale...

"Sarebbe un suicidio se un allenatore leggesse sempre giornali, social e sentisse radio e televisioni, non lo faccio nemmeno quando le cose vanno bene. Un allenatore deve essere concentrato solo sul suo lavoro, mi informano solo se ci sono aspetti rilevanti. Con Immobile ho parlato due volte, l'ho visto molto motivato e credo che il suo ritorno con l'Italia dipenda solo da lui. Ha due mesi per fare bene, è un ragazzi che ha grandi valori tecnici che umani"

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Pensa che ci vogliano altri dirigenti per fare da raccordo tra squadra e società? Si dice che non vadano molto d'accordo...

"Non è una domanda per me questa. Non voglio soffermarmi sul passato, non c'è stato nemmeno il tempo di parlarne..."

Gestirà la squadra visto che ci sono due partite ravvicinate contro la stessa squadra? (campionato e Coppa Italia, ndr)

"Assolutamente sì, ci sarà spazio per tutti visto che veniamo dalla pausa per le Nazionali. Abbiamo inoltre questa bella possibilità dei cinque cambi e cercherò di dare spazio a tutti, anche per capire le prime risposte dei giocatori. Abbiamo fatto allenamenti esigenti e la squadra ha risposto bene, chiaramente ci vuole tempo ma voglio essere il più veloce possibile nel far capire alla squadra quello che voglio"

La scorsa settimana ha parlato con molto rispetto del lavoro di Sarri, la più grande differenza sta nell'approccio difensivo?

"Ci sono due cose che penalizzano questo passaggio, il fatto che da tre anni la squadra lavorasse sempre allo stesso modo sempre e che Sarri sia un allenatore forte, perciò trasmetteva molto bene le sue idee. Il mio calcio è più orientato sull'uomo, la difesa di Sarri invece sulla palla. La differenze non riguardano i moduli, sono solo numeri. Domani lo vedrete"

Come ha trovato i giocatori? E quali sono le sue emozioni nel debuttare contro la Juve

"I giocatori stanno bene, quelli tornati dalle Nazionali non hanno acciacchi ma con loro non ho potuto lavorare molto. Con il resto della squadra è stato fatto tanto lavoro, ma tutto il gruppo è molto applicato. Non credo al destino, le sensazioni sono sempre positive quando si gioca, uno che sta nello sport come me vede sempre una sfida davanti a sé e la possibilità di poter vincere e gioire con la squadra. Alla Juve ho fatto 8 anni della mia vita, dove uno si costruisce non solo come giocatore ma come persona. Sono grato perché ho avuto delle persone che mi hanno fatto diventare come sono, anche nella cultura di allenatore"

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Sta per iniziare la conferenza di Igor Tudor

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Tudor Guendouzi

La presentazione di Tudor

Igor Tudor è stato presentato ufficialmente già una settimana fa, con il presidente Claudio Lotito al suo fianco. LE PAROLE

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