Fiorentina, Commisso: "Mi impegno sul progetto Franchi se mi danno controllo totale"

fiorentina

In un'intervista al Corriere Fiorentino, il presidente ha affrontato la questione stadio: “Pronto a impegnarmi sul Franchi, se ne avrò controllo totale”. Poi sui temi di campo: "In questi anni mancato solo un trofeo. Squadra più forte dell’anno scorso, puntiamo a più del 7^/8^ posto. Nico? Non volevo venderlo. Giusto cedere Vlahovic, alla Juve non ha ancora fatto grandi cose. Kean arriva da anni importanti, Gudmundsson? Non è una scommessa. In passato parlato anche con Sarri”

TUTTI GLI HIGHLIGHTS DI SKY SPORT

“Se c’è l’opportunità, se si fa in fretta, e se il controllo totale dello stadio sarà della Fiorentina, con una concessione lunga, per gestire marketing, costi, ricavi, potremmo metterci attorno un tavolo per vedere se potremo aiutare a finire questo progetto”. Il progetto è quello della ristrutturazione dello stadio Artemio Franchi e le parole sono quelle di Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, che ha parlato del tema stadio in una lunga intervista al Corriere Fiorentino. “Io non capisco perché in Italia gli stadi debbano essere di gestione dei Comuni -le parole di Commisso- Io invece penso che debbano essere gestiti dai club. Sarebbe ora di trovare un accordo. io non voglio mettere soldi, però se c’è la possibilità di fare qualcosa e di farla presto, se ne può parlare. Richieste? Le solite: un cronoprogramma, non solo per questa stagione ma anche per le stagioni future, e la possibilità di continuare a giocare al Franchi. Una volta che ci presenteranno cronoprogramma, costi, tempi, allora ci si siede di nuovo al tavolo per capire come si può fare tutto meglio e possibilmente più in fretta. La possibilità di fare quello che potevo fare 5 anni fa non esiste più, perché ho già speso 430 milioni e sono parecchi quattrini. Non avessi fatto il Viola Park adesso avrei soldi che potrei anche spendere, ma oggi noi siamo qui seduti negli uffici del Viola Park. Io devo guardare pure i bilanci della Fiorentina. Però se c’è l’opportunità, se si fa in fretta, e se il controllo totale dello stadio sarà della Fiorentina, con una concessione lunga, per gestire marketing, costi, ricavi... be’, potremmo metterci attorno un tavolo per vedere se potremo aiutare a finire questo progetto. Se non si arriva al punto in tempi brevi per la Fiorentina sarebbe un disastro".

Commisso: "In questi anni mancato solo un trofeo"

"Fino a oggi abbiamo speso 430 milioni per acquistare la Fiorentina, aggiungendo ogni anno giocatori e creando il Viola Park. Un investimento molto, molto più alto di quando abbiamo comprato la squadra. La mia non è una critica, sia chiaro, ma nessuno ha speso come noi in questi 5 anni, né i Della Valle, né i Pontello, né i Cecchi Gori messi insieme. Ne sono orgoglioso. Quando mi chiederanno 'che cosa hai fatto per Firenze?' risponderò 'guarda cosa ho fatto, ho speso tutti questi soldi per fare di Firenze, sportivamente parlando, una città all’avanguardia'. Io so che noi abbiamo fatto quello che era possibile fare in questi anni per riportare la Fiorentina più in alto possibile. Abbiamo sbagliato qualcosa, ok, ma non dimentichiamo che ho preso una squadra sull’orlo della retrocessione. Si può arrivare più in alto? Spero di sì, l’obiettivo è migliorare sempre, anno dopo anno. Io dico che l’unica cosa che ci è mancata in questi anni è un trofeo. Abbiamo perso tre finali: se i trofei fossero arrivati, tutti sarebbero molto più contenti. Io per primo. Ma siamo dove siamo, e vogliamo arrivare più in alto del 7°-8° posto: abbiamo la possibilità, perché la squadra è più forte dell’anno passato".

Commisso: "Nico? Non volevo venderlo. Vlahovic..."

"Nico Gonzalez io non volevo mandarlo via, ma che devo fare... Gli avevamo allungato il contratto. Poi quest’estate sono andato a trovarlo nel New Jersey nel ritiro della Nazionale argentina: Quarta è venuto a salutarmi, Nico è rimasto in camera. Forse era stanco.... Questa è la vita, che si può fare... Il problema non è strappare i contratti, ma strapparli e non prendere niente. Questo non va bene. La Juventus ha ceduto Chiesa al Liverpool per 12 milioni. L’affare chi l’ha fatto? I tifosi non capiscono che siamo un’azienda che deve tenere in considerazione il lato sportivo e quello finanziario. È stato giusto tenere Chiesa il primo anno, giusto venderlo il secondo. È stato anche giusto cedere Vlahovic: se non li lasciavamo andare se ne sarebbero andati a zero. I 150 milioni incassati dalla Juve per quei tre ci hanno aiutato a costruire la squadra. Vlahovic aveva un’altra stagione di contratto. Il procuratore ci ha detto: o lo lasciate andare o resta fermo un anno e mezzo. Non avevamo altra scelta. Ho provato a parlare con lui, ma lui voleva fermamente andare alla Juventus, subito. Poi si è presentato a Torino dicendo “ho il Dna della Juve”... Però spiegarlo ai tifosi è difficile. E comunque mi sembra che alla Juventus Vlahovic non abbia ancora fatto grandi cose".

Commisso: "Avevamo parlato con Sarri poi..."

"Avevamo parlato con Sarri qualche anno fa, e pure con altri tecnici. Però ci piace pensare ad allenatori che siano attenti a far crescere i nostri giocatori, e in questo gli allenatori con meno storia sono più propensi, anche solo per età, a far crescere il nostro vivaio. Quest'anno speriamo bene, abbiamo cambiato undici giocatori. Daniele Pradè ha fatto un grandissimo lavoro per creare la squadra e ora tocca a Palladino fare un grandissimo lavoro per portarla dove si merita di stare. Ne abbiamo le possibilità, basta vedere che cosa sta accadendo con Torino, Udinese ed Empoli in cima alla classifica. Sono contento per Cairo e per il Torino, è da 20 anni che è proprietario e anche lui ha bisogno di un po’ di fortuna per andare avanti. Come tutti noi. Più che scommesse, dietro le scelte ci sono ragionamenti precisi, perché la Fiorentina si può permettere determinati acquisti, ci sono regole da rispettare. Così proviamo a individuare giocatori che magari non sono così famosi, anche se Kean arriva da anni importanti e Gudmundsson non è certo una scommessa".