L'Inter e il fattore del '3': le cose dalle quali i nerazzurri non devono ripartire

Se fosse un titolo sul Napoli, potremmo dire ‘Ricomincio da tre’, di troisiana memoria. Ma qui parliamo di Inter, e l’Inter di Inzaghi ricomincia sì da tre, ma lo fa nel modo peggiore possibile. Il post Roma e il pre Barcellona – viaggiano a braccetto, non è un alibi ma è proprio la situazione in cui versa la squadra – è del tutto caratterizzato dal segno del 3. Solo che di perfetto non c’è proprio nulla. Anzi, è proprio l’imperfezione di questo 3 a stonare, per non dire proprio preoccupare. Preoccupare tanto. +3 Partiamo dalla classifica, che ora recita sì un +3 ma rovesciato nell’ottica nerazzurra: il Napoli con la vittoria convincente sul Torino si ritrova al primo posto in solitaria, grazie a una sconfitta dell’Inter che alla luce dei numeri sembra anche piuttosto meritata e dimostra un trend negativo che fa suonare più di un campanello d’allarme per Simone Inzaghi. Tre, si scriveva, non solo come i punti, ma anche come le sconfitte consecutive che mai nella gestione milanese di Inzaghi erano arrivate. Ed è un segnale tutt’altro da sottovalutare. La squadra è stanca, spuntata, con Thuram che ancora non è certo del recupero per il Barça, con Pavard che è uscito dal campo con una caviglia dolorante , ma con Bastoni e Mkhitaryan che ritornano a giocare dopo aver scontato la squalifica di campionato proprio contro i giallorossi. Sconfitte consecutive pesanti, arrivate contro Bologna, Roma e soprattutto Milan in Coppa Italia. Non accadeva da dicembre 2017, durante l’era Spalletti: la squadra perse contro l’Udinese, il Sassuolo e di nuovo contro il Milan e di nuovo in Coppa Italia. Non solo, le tre sconfitte in questo caso si accompagnano a uno zero che fa paura: quello dei gol segnati. Per risalire a un dato come questo, bisogna andare al febbraio 2012 quando in panchina c’era quel Sir Claudio Ranieri che domenica ha compiuto il suo capolavoro tattico propri contro i nerazzurri: in quel caso, l’allenatore si ritrovò con cinque sconfitte consecutive senza nessun gol segnato. Ma era un’altra Inter, con ben altro morale e ben altri obiettivi. E al digiuno dalla rete , arriva la conferma che in difesa qualcosa continui a non funzionare: 13 gol subiti in 9 partite. Consecutivi. All’interno di un percorso che vede i nerazzurri come quinta difesa del campionato, con 33 reti al passivo. Sipario. Da cosa si riparte Numeri difficili da digerire ma non da interpretare, soprattutto se accompagnati a quel costume del confronto di stagione in stagione che vede la squadra a 71 punti contro gli 84 dello scorso anno , con 72 gol fatti contro 81 e appunto 33 gol subiti contro 18 . Un doppio 3 che stona molto con l’impianto tattico di Inzaghi, che meglio si è apprezzato in Champions . Già, la Champions: la sconfitta contro la Roma, arrivata dopo l’uscita nel derby di Coppa Italia e l’addio ai sogni di Triplete, non ha scalfito la carica dei tifosi, che hanno capito la delicatezza del momento e hanno reagito di conseguenza. Nemmeno un fischio, ma solo applausi. Morale e convinzione da ritrovare subito: si ricomincia da qui. Non da 3.

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Matteo Barzaghi