El Shaarawy: "Io, capitano. Che onore! Obiettivo? La Champions"

Giornata di festa ma di lavoro, manca una settimana all’inizio del campionato: sono cambiate tante cose ma tu ci sei. Partiamo da una data: 2018, l’ultima volta della Roma in Champions League. Tu eri in campo, è arrivata l’ora di tornare? “Sì, assolutamente sì. È uno degli obiettivi di quest’anno, che abbiamo sfiorato per un solo punto la scorsa stagione. Vogliamo raggiungere la Champions e in generale vogliamo fare meglio in Europa. C’è grande entusiasmo da parte di tutti, per centrare quello che vogliamo” Cosa ti ha colpito di Gasperini? “È stato il primo allenatore che ho avuto, mi ha fatto esordire in Serie A: lo conosco, è un maestro di campo. È un allenatore diretto sia in campo che fuori, sa valorizzare i giocatori e li fa esprimere nella maniera migliore. Ha chiesto tanta intensità, vuole far crescere il gruppo e i singoli. È molto esperto e penso che possa aiutarci molto” Ma quanto è dura la preparazione con lui? “Molto! Ha chiesto molta intensità, è stata forte. Ma questo ritiro è stato utile per tutti: ci siamo conosciuti tra noi, con i giocatori appena arrivati. Abbiamo lavorato bene. Le sensazioni sono positive” Rispetto a Ranieri, come cambierà il calcio della Roma? “È un gioco diverso, più verticale: Gasperini chiede intensità e dinamismo, vuole che tutti i giocatori si interscambino con continui giochi di posizione, chiede un pressing offensivo e propositivo in avanti. Chiede molta spinta dagli esterni, i quinti di centrocampo, e noi lo stiamo seguendo. Penso che stiamo facendo buone cose, ma l’obiettivo è quello di fare meglio dell’anno scorso” E tu avrai la fascia. Che cosa significa questo per te? “È un grande orgoglio, sono molto felice di questo. Indossare la fascia di capitano è una grande soddisfazione, una bella responsabilità. E non si indossa solo la domenica: cerco di essere un buon esempio per tutti durante la settimana. Cerchiamo di farlo tutti noi giocatori più esperti, qui a Roma da più tempo” Ma quanto ti piace aiutare i giovani a inserirsi? “Molto. In una squadra serve il giusto mix: giocatori di esperienza e anche quelli più spensierati. Noi più grandi cerchiamo di trasmettere lo spirito giusto, ed è quello che stiamo facendo in questo ritiro. La maglia della Roma è importante, va rispettata e onorata sempre. Questo devono capirlo i giovani” C’è un nuovo corso: è arrivato un nuovo allenatore, ci sono due nuovi dirigenti. Come vedi questo progetto? “Con Gasperini, Ranieri e Massara ci sono tre figure molto esperte, che conoscono molto bene il calcio. In più, due di loro già conoscono la Roma. Ranieri è un simbolo, sa come incarnare i valori di questa società. Tutti stanno facendo il possibile per rendere la Roma competitiva a tutti i livelli” Nel Milan hai giocato con Gattuso, che è anche venuto a Trigoria... “Ci siamo salutati e mi ha fatto molto piacere ritrovarlo: con lui ho giocato nel suo ultimo anno in rossonero. È un allenatore che in questo momento può dare molta energia e motivazione alla Nazionale. La convocazione? L’ultima per me è stata quella dell’Europeo: quella della Nazionale è una maglia molto importante, ma in questo momento, si sa, prima tutto passa dalla Roma e penso a fare bene qui” E allora pensiamo al campionato. Quali saranno le certezze e quali le sorprese? “La Serie A ha dimostrato sempre che i verdetti sono imprevedibili. Napoli e Inter sono le squadre più strutturate e organizzate. Ma in generale tutte cercano di essere più competitive: noi pensiamo a fare bene, a migliorarci, l’importante è partire forte e non essere costretti poi a rincorrere come abbiamo fatto lo scorso anno”

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Angelo Mangiante