Franzolini: “Mi ispiro a Milinkovic, e prima o poi... Sacrifici? Li hanno fatti i miei"

Andrea Franzolini ha la voce decisa. Dura. Già molto adulta, nonostante i suoi 23 anni. L’accento è tipico del centro Italia e lascia trapelare sempre quell’idea che alla fine le parole non contino tanto: a farlo, sono soprattutto i risultati. Andrea è un ragazzo che a Forlì sta vivendo un sogno. O meglio, una crescita che finalmente lo sta premiando. Nel 2-0 alla Torres c’è anche la tua firma. Ed è la tua seconda rete in stagione. “Non ho mai iniziato così” Ne sei consapevole? “Certo! Lo dicono i numeri. Mi sono sempre messo a disposizione di tutti gli allenatori che ho avuto. Ma qui effettivamente mi sento cresciuto” Vediamoli, i numeri. Quest’anno hai giocato 8 partite e segnato già 2 gol, l’anno scorso al Legnago sono state 36 gare e 5 reti. Notiamo però che di queste 8 partite, le ultime 3 sono state da titolare. “E sono felice di questo. Vuol dire che il lavoro in settimana sta pagando. Come sta pagando per tutta la squadra” Non siete sorpresi di questi risultati? Era difficile ipotizzare un quinto posto a 16 punti. “No, non lo sono e non lo siamo. Parlo sia a livello personale, sia di squadra. Io credo molto nelle mie qualità e conosco quelle dei miei compagni: ci alleniamo molto bene in settimana, mister Miramari sta facendo un grande lavoro con noi. Andiamo forti, si vede sia per come giochiamo, sia per quello che otteniamo” Ora che sei impiegato più regolarmente, ti stai capendo anche meglio come giocatore? Che tipo di centrocampista sei? “Amo gli inserimenti. Ma mi piace giocare molto anche per la squadra. Quando ero nel settore giovanile dell’Ascoli, probabilmente legavo di più il gioco: mi sta riuscendo meno in questa stagione e devo assolutamente migliorare sotto questo aspetto. Però sono cresciuto soprattutto nel ritmo: anno dopo anno è aumentato, così come il mio temperamento. Ho più fiducia in me stesso e ci ho dovuto lavorare tanto” Che sacrifici deve fare un giocatore, se vuole diventare professionista? “Pochissimi: alla fine fai quello che hai sempre voluto fare. Magari rinunci a qualche serata, a qualche pomeriggio. Ma non conta. Il vero sacrificio l’hanno fatto i miei genitori, giorno dopo giorno. Mi accompagnavano al campo, stavano sempre con me. Non è facile dedicarsi così tanto a un’altra persona” Che squadra tifi? “Da quando gioco ho smesso di fare il tifo per una squadra. Quando ero piccolo, simpatizzavo per l'Inter” E il tuo idolo è…? “Proprio nell’Inter gioca Barella, che mi piace molto. Ma il giocatore che amo da sempre è Sergej Milinkovic-Savic: ha quelle caratteristiche che prima o poi voglio avere anche io. Il suo modo di giocare è davvero unico” Nel tempo libero, quando non ti alleni, a cosa ti dedichi? “Passo molto tempo con i miei amici. E se riesco, gioco qualche partita alla Play Station, ai giochi di calcio” Ti sei mai scelto? “Sì, nelle edizioni precedenti, quando ero nella rosa dell’Ascoli o della Feralpisalò. Ma ero davvero troppo scarso! Comunque è emozionante vedersi in quel database, a fianco ai giocatori che uso sempre” A proposito della Feralpi: l’anno in cui ha giocato in B, c’eri anche tu. Ma non hai mai esordito. Ora ti senti pronto per il salto di categoria? “Sì, lo penso. È il mio obiettivo e sto lavorando ogni giorno per riuscire ad arrivarci” È il tuo sogno? “No. O meglio, non solo. Il mio vero sogno è arrivare in Nazionale” Ci aiuti a immedesimarci? Cosa si prova, quando si segna? “Il mio primo pensiero è andato a un cugino di mio papà: purtroppo è mancato qualche settimana fa, eravamo molto legati. Ma in generale, io penso molto alla mia famiglia. L’ho detto: i sacrifici che i miei genitori hanno fatto sono stati bellissimi. E sono contento di sapere che, quando riescono, mamma e papà sono allo stadio a fare il tifo per me e la mia squadra. È emozionante, è un amore concreto. Ai sogni ci si arriva per gradi, ma questa passione c’è sempre. E aiuta”

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Franzolini: “Mi ispiro a Milinkovic, e prima o poi... Sacrifici? Li hanno fatti i miei"

Valentino Della Casa