Serie A, tutti gli acquisti flop del calciomercato estivo in cerca di riscatto

ALBERTO CERRI (Cagliari): appena 413 i minuti giocati dall’attaccante 22enne, arrivato in prestito dalla Juve per dar sostegno ai gol di Pavoletti. Nelle 4 gare da titolare disputate al posto dell’ex Genoa, però, Cerri non è mai riuscito ad andare a segno e regalare vittorie ai suoi. Troppo poco per lasciar tranquillo Maran –

FILIP DJORDJEVIC (Chievo Verona): stesso discorso per il serbo, acquistato dai veronesi per arricchire un attacco privato del suo miglior centravanti, Inglese. Missione fallita fin qui dalla punta, chiamato in causa in appena 5 occasioni a partita in corso. La formazione gialloblù è ultima in classifica e Djordjevic non ha fatto nulla per cambiare le cose –

SALIH UCAN (Empoli): al turco è stata concessa una seconda possibilità in Serie A, dopo quella non proprio indimenticabile con la maglia della Roma. Incoraggiante il debutto a fine ottobre, segnale di un giocatore più maturo, poi ancora tanta panchina e appena sei minuti, contro la Samp, negli ultimi 8 turni -

MARKO PJACA (Fiorentina): il talento classe ’95, invece, le sue occasioni le ha avute, ma non sempre ha saputo sfruttarle nel modo migliore. 16 le partite in cui Pioli gli ha dato fiducia, dall’inizio o a partita in corso, ma il croato ha saputo scatenarsi solo contro la SPAL, con un gol e un assist. Nonostante questo, la Juve vorrebbe riprenderlo per sostituire l’infortunato Cuadrado, ma il giocatore vorrebbe restare e riscattarsi a Firenze –

JOEL CAMPBELL (Frosinone): non ha rispettato le aspettative neanche l’attaccante ex Arsenal, mai veramente in grado di trascinare i suoi alla vittoria. 16 le presenze complessive, alcune buone alternate a pessime prestazioni, ma mai capace di gonfiare la rete. Ottobre il suo mese migliore, con 3 assist di fila -

LISANDRO LOPEZ (Genoa): stagione deludente per il difensore, proiettato come ottimo rinforzo dopo l’esperienza semestrale all’Inter nella scorsa annata (con appena una presenza). I rossoblù hanno cambiato 3 allenatori, ma nessuno di loro ha mai deciso di concedergli neanche un minuto in campionato. L’unica traccia in campo l’ha lasciata in Coppa Italia contro l’Entella. Risultato? Genoa eliminato ai calci di rigore. Non il miglior biglietto da visita… -

RADJA NAINGGOLAN (Inter): i guai fisici non gli hanno lasciato tregua, ma quando ha trovato il campo difficilmente è andato oltre la sufficienza. Il suo apporto c’è quasi sempre stato, ma ci si attendeva qualcosa di più e la punizione ricevuta a Natale ha complicato le cose. Le belle prestazioni di Zaniolo a Roma hanno fatto storcere il naso a qualcuno sull’operazione, ma il belga sembra carico per riscattarsi -

LEONARDO SPINAZZOLA (Juventus): L’anno scorso aveva spinto tanto per tornare subito in bianconero, ma alla fine era rimasto a Bergamo. Quest’estate il trasferimento c’è stato ma, complice anche un infortunio nella prima parte di campionato, con Allegri non ha mai trovato il campo. L’infortunio prolungato di Cuadrado può agevolare il suo riscatto, con la pausa che lo ha aiutato a recuperare ulteriormente la condizione –

RIZA DURMISI (Lazio): tra infortuni e panchina i tifosi biancocelesti non l’hanno praticamente mai potuto ammirare. Approdato nella capitale come acquisto promettente, ha giocato solo scampoli di partita, fatta eccezione per l’Europa League. Quando è sceso in campo, comunque, non ha mai inciso -

ALEN HALILOVIC (Milan): indicato in patria come un potenziale crac, il giovane croato non è mai stato capace nella sua breve carriera di confermare tutte le buone premesse. E in rossonero non è stato da meno, visto che le uniche tre presenze le ha trovate in Europa League. 60 i minuti raccolti che non rappresentano un rimpianto per i tifosi, data l’imminente partenza verso il Besiktas. Non all’altezza per un club come il Milan –

AMIN YOUNES (Napoli): l’infortunio al tendine d’achille non ha di certo facilitato la sua integrazione nel calcio italiano, ma se Ancelotti ha ruotato praticamente tutta la squadra, puntando una sola volta su di lui dal suo ritorno a dicembre, un motivo ci sarà. 17 minuti disputati contro il Frosinone, poi solo panchina o tribuna. L’Europa l’occasione giusta per rilanciarsi? -

JONATHAN BIABIANY (Parma): il ritorno a casa, almeno finora, non è andato come sperato. Il Parma è una delle rivelazioni del campionato, ma il merito principale non è certamente dell’esterno offensivo, rientrato in Emilia dopo le esperienze con Inter e Sparta Praga. 521 minuti in A per lui, con nessun gol o assist all’attivo in un reparto in forma, come dimostrano le ottime prestazioni di Inglese e Gervinho -

JAVIER PASTORE (Roma): arrivato nella capitale per rimpiazzare, nel centrocampo di Di Francesco e nel cuore dei tifosi, Nainggolan, El Flaco ha deluso le aspettative. Non sono mancati i colpi di classe, come le reti di tacco segnate contro Atalanta e Frosinone, ma nella bilancia stanno in alto rispetto alle tante prove insufficienti. I soliti infortuni hanno rallentato ulteriormente la sua crescita, ma nella seconda parte avrà ancora modo di cambiare il corso della stagione –

JAKUB JANKTO (Sampdoria): prestito con riscatto fissato a 15 milioni. Un colpaccio hanno pensato in molti in estate, ma il centrocampista è stato fin qui irriconoscibile rispetto al giocatore fatto vedere all’Udinese. 293 minuti disputati in Serie A, nessuno all’altezza delle aspettative. Il talento c’è ed è la prima base per sperare in un suo personale rilancio -

ENRICO BRIGNOLA (Sassuolo): nella disastrosa stagione del Benevento, era stato uno dei pochi a salvarsi e far intravedere qualità importanti. Sassuolo sembrava la piazza ideale per continuare a crescere, De Zerbi l’allenatore perfetto, ma l’esterno 19enne è stato impiegato col contagocce nel girone d’andata. Cinque partite giocate (quattro a gara in corso), con un prezioso punto regalato contro il Torino e poco altro. L’Udinese ha chiesto informazioni su di lui, potrebbe decidere di cambiare aria per riscattarsi visto l’interesse dell’Udinese -

MIRKO VALDIFIORI (Spal): Sarri lo aveva consacrato come uno splendido regista, ma dopo quell’annata memorabile a Empoli si è un po’ spento. Ferrara poteva essere l’occasione giusta per ritrovarsi, ma il centrocampista non ha mai convinto fino in fondo Semplici. L’allenatore gli ha concesso qualche opportunità, ma quasi mai dall’inizio e l’abbondanza a centrocampo non lo ha aiutato –

ROBERTO SORIANO (Torino): alla Sampdoria aveva conquistato la Nazionale, poi il passaggio in un altro campionato, quello spagnolo, dove è riuscito comunque a regalare ottime prestazioni e un bel ricordo ai tifosi del Villarreal. In estate il ritorno in A, ma con Mazzarri alla guida del Toro non è mai riuscito a conquistarsi un posto nel centrocampo a 5. A inizio gennaio il trasferimento a Bologna, una nuova piazza per ritrovare serenità e minutaggio -

LUKASZ TEODORCZYK (Udinese): il polacco rappresentava una delle tante scommesse, gran parte delle quali vinte, del presidente Pozzo, ma il 27enne ex Anderlecht non ha rispettato le aspettative. 0 i gol nei quasi 250 minuti avuti a disposizione nella prima parte di campionato, poi l’infortunio all’ernia inguinale lo ha messo out nelle giornate successive. Dopo il recupero potrà far vedere di che pasta è fatto -