L'ex allenatore bianconero, che in Inghilterra danno nel mirino dello United, è stato intercettato a Varsavia in occasione di un convegno contro il cancro: "Non parlo ancora bene l'inglese, ma sto imparando. Mandzukic alla Juventus uno dei miei più grandi successi"
Gli allenatori italiani all'estero si sono tolti delle belle soddisfazioni. Chissà che un'esperienza del genere non possa viverla anche Massimiliano Allegri, che si sta godendo il suo anno sabbatico dopo aver lasciato la panchina della Juventus. Gli ammiratori non mancano, soprattutto dalla Premier. Il suo nome circola molto dalle parti di Manchester per esempio, sponda United. Ole Gunnar Solskjear non sta ottenendo i risultati sperati e i Red Devils sono appena dodicesimi in classifica dopo otto giornate di campionato. Troppo poco. Abbastanza, comunque, per essere messo in discussione: "Non parlo ancora bene l'inglese, ma sto imparando", ha spiegato, nel frattempo, Allegri direttamente da Varsavia, in occasione di un convegno sulla lotta contro il cancro: "Amo mettermi in discussione e quando sono arrivato alla Juve, dopo gli anni di Conte, molti hanno pensato che mi sarei bruciato". Insomma, il tecnico livornese è uno a cui piacciono le sfide, uno che non si tira indietro. Dopo l'addio di Ferguson, lo United ha incontrato davvero tante difficoltà, compresi gli allenatori che ne hanno preso il posto nel corso degli anni (Mourinho quello con il rendimento più alto).
"Mi circondo di persone intelligenti"
Nell’intervista rilasciata a Przeglad Sportowy, un quotidiano sportivo polacco, Allegri ha evitato l'argomento circa la sua prossima squadra: "Se vuoi fare tutto da solo, non otterrai nulla - ha spiegato sui propri metodi - non posso fare il medico, il fisioterapista e il preparatore atletico, non ne ho le competenze e il mio principio è sempre stato quello di circondarmi di persone intelligenti, anche da calciatore ho cercato di apprendere dai miei compagni. L'allenatore deve creare un ambiente di lavoro armonioso, condividere le responsabilità con gli altri e risolvere insieme i problemi. Io ascolto più di quanto dico". Un atteggiamento che gli è tornato utile soprattutto al suo arrivo alla Juventus, dove in molti rimpiangevano Conte: "Quando sono arrivato non avevo la minima idea di cambiare tutto e fare rivoluzioni. La squadra andava ricostruita, ma prima bisognava trovare gli stimoli giusti. Ho cercato prima di ascoltare, poi di parlare. Non bisogna fissarsi sui sistemi di gioco, ma porre obiettivi a breve, medio e lungo termine. Ho sfruttato le caratteristiche dei giocatori".
"Mandzukic è speciale"
C'è un altro nome molto chiacchierato in Inghilterra, quello di Mario Mandzukic. Il croato, insieme a Dybala, in estate è stato nel mirino dello United ma alla fine è rimasto a Torino, dove però Sarri non lo ha mai schierato: "E' l’esempio di un giocatore speciale - ha sottolineato Allegri - mi ha dato molto spazio di manovra. In passato ha spesso cambiato squadra, ma adesso è alla sua quinta stagione alla Juventus e questo è uno dei miei più grandi successi”.