Il nuovo allenatore si è presentato in conferenza: "Avevo bisogno di stabilità. La chiamata di Corvino è stata importante, il club vuole fare grandi cose". Poi sul sistema di gioco: "Lavoreremo sul 4-3-3. Scenderemo in campo sempre per vincere"
Il Lecce corre veloce, lo ha fatto fin da subito: "A tre giorni dalla preparazione atletica si è dovuto lavorare per trovare la nuova guida tecnica", queste le parole di Corvino, che ha dovuto fare i conti con l'addio recente di Liverani. Accanto al direttore sportivo c'è colui che di quest'ultimo ha raccolto l'eredità, ovvero Eugenio Corini: "Sono orgoglioso di allenare questa squadra che rappresenta il popolo del salento - le parole del nuovo allenatore - non me lo aspettavo, perché su questa panchina sedeva un tecnico bravo, cioè Liverani. Ho apprezato il fatto che la società ne abbia sempre sostenuto il lavoro. Se ho accettato questa sfida, è anche perché ho visto la mentalità della proprietà, con cui è nata da subito una forte unione di intenti". Sorride Corini, che nell'ultima stagione è stato allontanato per due volte dalla panchina del Brescia: "Lecce era quello che cercavo in questa fase della mia carriera, ci sono i presupposti per fare un buon lavoro. Vogliamo essere protagonisti nella prossima Serie B, un campionato competitivo. Scenderemo in campo sempre per vincere".
Corvino fondamentale
Lecce lo ha convinto fin da subito, anche e soprattutto grazie a Corvino: "Se la società ha scelto un direttore sportivo di questo livello, significa che vuole fare grandi cose. La sua capacità di lavorare su certi mercati e di trovare determinati giocatori, mi dà grande fiducia. Io proporrò qualche nome, ma su questo c'è grande coesione". Uno sguardo al modulo: "Le caratteristiche del singolo determinerà il sistema di gioco - ha ribadito Corvino - lavoreremo sul 4-3-3 e sull’attitudine giusta per completare la squadra. Ci sono giocatori di assoluto valore, chi rimane deve avere entusiasmo e motivazione".