Il vice presidente nerazzurro, intervenuto al Festival dello Sport, non ha lasciato dubbi sulla permanenza del Toro in nerazzurro: "Presente e futuro dell'Inter e della nazionale argentina". Lautaro viene incoronato anche da due bomber come Milito e Crespo: "Mentalità e personalità per restare a lungo, difficile trovare uno come lui"
E' stato uno degli uomini più chiacchierati della sessione di calciomercato appena conclusa: su di lui c'era il Barcellona ma alla fine Lautaro Martinez è rimasto a vestire la maglia dell'Inter. Chi non ha mai avuto dubbi sulla permanenza in nerazzurro del suo pupillo è il vice presidente del club, Javier Zanetti. L'ex capitano dell'Inter, intervenuto in collegamento con il "Festival dello Sport" in compagnia di altri argentini della storia nerazzurra come Cambiasso, Crespo, Milito e Veron, ha avuto modo di parlare anche di Lautaro: "Si è adattato subito al calcio italiano e può crescere ancora. È il presente e il futuro dell'Inter e della nazionale argentina. Per lui è stato molto importante poter vedere da vicino Milito al Racing Avellaneda".
"Lautaro? Personalità per restare all'Inter a lungo"
E a parlare in termini molto positivi di Lautaro è anche lo stesso "Principe" Milito, protagonista indiscusso del Triplete nerazzurro del 2010: "Ci vuole un po' di tempo per ambientarsi alle metodologie di lavoro, ma noi argentini ci troviamo sempre bene in Italia. Dal nostro calcio esce sempre qualcuno bravo, anche se replicare uno come Lautaro non è semplice". Da un bomber a un altro, per l'attuale attaccante nerazzurro è una pioggia di consensi. Arrivano infatti anche gli elogi di Hernan Crespo: "Ha una mentalità e una personalità che gli permetteranno di giocare nell'Inter per molti anni. Essere rimasto a Milano sarà molto importante per il suo percorso di maturità".
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"Il calcio italiano sta recuperando il blasone di un tempo"
Si passa dall'attacco al centrocampo, ma si trovano sempre talenti argentini straordinari, con in comune un importante passato in nerazzurro. Il tema centrale è il campionato italiano e ad affrontarlo è Esteban Cambiasso, sempre con un pizzico di cuore albiceleste: "Con due giocatori come Lautaro e Dybala, la nazionale è al sicuro. Paulo ha una capacità eccezionale di calciare nello stretto, mentre del Toro apprezzo la bravura nei movimenti. Non so se i ragazzi italiani non abbiano la stessa grinta di noi argentini, ma forse nessuno gli dà la giusta possibilità. Non capisco perchè alcuni giocatori di talento a 19 anni debbano andare in prestito in Serie B o C". Sul momento del calcio italiano si è espresso anche Juan Sebastian Veron, ultimo invitato in questo palco di leggende: "L'Italia sta recuperando il blasone di un tempo. Vi eravate adagiati sul fatto di avere il campionato migliore del mondo, ma ora vi siete svegliati. Vedo un percorso più indirizzato verso il calcio spagnolo e questo si nota anche nella nazionale". Conclude ancora Milito, che sottolinea l'equilibrio che potrebbe regnare nella Serie A appena cominciata: "Sono contento, il gap con la Juventus si è ridotto".