Da qui a fine mercato i nerazzurri proveranno a regalare un nuovo difensore a Inzaghi: piace sempre Akanji del Dortmund, Acerbi possibile soluzione low cost. L'allenatore intanto ha ribadito che non ci dovranno essere cessioni di big: "La squadra deve rimanere questa". Marotta: "Non ci saranno rivoluzioni"
Un nuovo difensore per colmare il vuoto lasciato dalla partenza di Ranocchia, così da dare a Simone Inzaghi più alternative nelle rotazioni in una stagione che si preannuncia intensa visti i molteplici impegni ravvicinati. In casa Inter in queste ultime due settimane di calciomercato l’obiettivo è quello di rinforzare il reparto arretrato e i nomi valutati dagli uomini mercato nerazzurri sono ormai noti: piace Manuel Akanji, difensore centrale classe 1995 legato al Borussia Dortmund da un contratto fino al 2023 (i tedeschi però continuano a fare resistenza nonostante la situazione contrattuale del ragazzo), così come piace Francesco Acerbi, in uscita dalla Lazio e possibile soluzione low cost degli ultimissimi giorni di mercato. Inter che comunque continua a monitorare il mercato alla ricerca di occasioni per il reparto arretrato.
Inzaghi: "La squadra deve rimanere questa"
Se dal mercato molto probabilmente arriverà un nuovo difensore, l’altro grande desiderio – espresso pubblicamente – di Simone Inzaghi è quello che non ci siano cessioni da qui al 1° settembre. "Il mercato? La squadra deve rimanere questa, l'ho concordata con società e proprietà, anche se leggo che per noi si parla sempre di cessioni. Quindi la squadra sarà questa, ci manca solo un sostituto di Ranocchia", le parole dell’allenatore nerazzurro, con riferimento all’eventuale sacrificio di un big (Skriniar l’indiziato principale, ma anche Dumfries è monitorato con attenzione da diversi club stranieri) per questioni di bilancio.
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Marotta: "Parole Inzaghi comprensibili, non ci saranno rivoluzioni"
Sull’argomento si è espresso anche l'amministratore delegato dell'Inter Marotta: "Inzaghi ha detto che la squadra deve restare questa? L'allenatore fa bene a dire così, sta lavorando con questi giocatori tra tattica e affiatamento del gruppo. Noi manager da una parte abbiamo la necessità di garantire i criteri di sostenibilità e dall'altro l’obbligo di allestire una squadra competitiva. Questo è lo sforzo che dobbiamo fare. Ancora mancano quindici giorni, posso dire che sicuramente non ci saranno rivoluzioni".