Sabatini: "Samp, la mia utopia. Voglio competere con le big. Radja tra i top 3 in Europa, Pastore è armonia"

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Dagli obiettivi con il club blucerchiato ai colpi di Inter e Roma, Nainggolan e Pastore, fino a un giudizio su Cancelo: tutte le parole del nuovo responsabile dell’area tecnica della Sampdoria a "Calciomercato-L’Originale"
SAMPDORIA, SABATINI SI PRESENTA: "ERO IN DEBITO CON IL CLUB"

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Una nuova sfida per Walter Sabatini. Dopo le ultime esperienze con Roma e Inter, il dirigente ha accettato l’incarico di responsabile dell’area tecnica della Sampdoria. Presentato ufficialmente dal club blucerchiato, Sabatini è intervenuto per una lunga intervista ai microfoni di “Calciomercato-L’Originale”. Tanti i temi toccati, dagli obiettivi con la nuova società ai giudizi sui colpi di mercato di Inter e Roma, Nainggolan e Pastore, calciatori molto ben conosciuti dal dirigente. 

Samp, la mia utopia

Apertura dedicata alla Sampdoria, Sabatini ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a sposare il progetto della società blucerchiata: "Io sono un frequentatore di utopie, però in questi ultimi anni non potevo farlo perché lavorare per la Roma e per l’Inter non prevedeva questo tipo di frequentazione. Invece venire alla Sampdoria ripristina questo discorso che è valso nei miei anni a Palermo, in cui ho pensato, a torto o ragione, di poter essere all’altezza di tutte le altre squadre metropolitane. Ho iniziato a cullare questa idea – ha spiegato Sabatini -, a proporla a me stesso prima e a chi lavora insieme a me dopo. Ho firmato per un solo anno perché i contratti sono un peso per le aziende, per le società diventano un obbligo: io non voglio appesantire la società. Se la Sampdoria riterrà di continuare, basta che me lo dirà tra qualche mese e per me non ci saranno problemi. Così mi sento più leggero, più libero e soprattutto sento di non gravare su una società in maniera sbagliata".

Vogliamo competere con le big

Obiettivi chiari, con il nuovo club Sabatini punta in alto: il responsabile dell’area tecnica della Samp ha detto di voler competere con le grandi del campionato: "Noi dobbiamo forgiare un’idea forte – ha chiarito -, potente, altrimenti bisogna cambiare mestiere. Non si tratta né di un sogno né di un’illusione, ma è una necessità: il calcio deve stimolare un senso dell’antagonismo costante, quindi vogliamo fare bene. Abbiamo un allenatore che sarà il nostro demiurgo, forgerà questa idea, la trasferirà ai ragazzi. Noi lo aiuteremo, perché non pensare di essere come le big?".

Inter, Nainngolan colpo eccezionale: tra i migliori tre in Europa

Spazio poi al mercato delle sue ex squadre, a partire dall’Inter che ha piazzato il colpo Nainggolan. Un giocatore che Sabatini conosce bene e che, secondo il dirigente, potrebbe far fare il salto di qualità ai nerazzurri anche grazie alla gestione di Luciano Spalletti. "Nainggolan è un colpo eccezionale che ha fatto l’Inter, anche perché credo, anzi ne sono certo, che l’unico allenatore che può gestire nella giusta maniera Radja sia Luciano Spalletti. Spalletti sa qual è il linguaggio che deve usare con lui – ha detto Sabatini -, quali sono i criteri che deve adottare per tenerlo in vita. Nainggolan, per quanto mi riguarda, è un giocatore che per analisi e per quello che riesce a produrre in campo è tra i primi tre centrocampisti in Europa. Per questo è un grande colpo dell’Inter".

Cancelo vale 40 milioni

Chi invece non farà parte della rosa dell’Inter è Joao Cancelo, che la Juventus acquisterà dal Valencia per 40 milioni di euro. Una cifra giusta secondo Sabatini: "Li vale perché è un giocatore raffinatissimo dal punto di vista tecnico e ha grandi qualità atletiche. Deve soltanto maturare un po’ e diventare ‘virile’ calcisticamente parlando, ma è un calciatore che sulla corsia di destra riesce a proporre delle giocate sublimi a qualsiasi altezza di campo. Poi ha una capacità balistica eccezionale e una capacità di corsa incredibile, i 40 milioni spesi dalla Juventus li vale tutti. In che senso deve diventare ‘virile’? Non deve proporre giocate estemporanee quando non servono, perché lui ha una qualità tecnica e una sensibilità straordinaria. Riesce a lavorare la palla con una facilità da trequartista o da regista, ma deve affondare i suoi colpi eccezionali ed usarli in altre occasioni, in altre zone del campo e in altri momenti. In ogni caso questo è un completamento del suo bagaglio, è un ragazzo del ’94 che ha già fatto passi da gigante"

La Roma l’amore più grande

Ancora uno sguardo al passato, il nuovo dirigente della Sampdoria ha parlato del suo rapporto con la Roma: "Sono stati anni importanti – ha ricordato Sabatini -, assolutamente impegnativi dal punto di vista anche fisico. Ci sono state grandi delusioni e anche grandi affermazioni, mi rimane un saldo attivo: anche se ho il rammarico di non aver vinto io so di aver fatto qualcosa di importante, di aver portato a casa grandi plusvalenze e soprattutto la Roma è sempre stata competitiva. Negli ultimi anni è sempre stata in Champions League e sappiamo oggi quanto è importante l’acquisizione della Champions per un club. Allora io sono orgoglioso e soddisfatto di quello che ho fatto, amo la Roma e Roma".

Pastore è armonia, felice di rivederlo in Italia

E in chiusura un pensiero sul colpo di mercato della Roma, Javier Pastore, che con Sabatini ha condiviso l’esperienza al Palermo. "Di Pastore amo l’armonia di movimenti e la profondità di corsa palla al piede. Lui divora il campo palla al piede con grande armonia e facilità di conduzione di palla e individua le linee oscure di passaggio che altri giocatori non vedono. Sono molto felice di vederlo alla Roma – ha concluso -, di rivederlo in Italia. Lui lo sa molto bene e gliel’ho detto più di una volta: non mi piace il percorso che ha fatto al Paris Saint Germain, perché il primo anno ha giocato un calcio sublime ed è addirittura stato scritto un libro che ha raccontato le sue gesta, poi si è un pochino seduto e ha accettato di perdere i duelli con i calciatori che venivano acquisiti. Lui ha accettato un ruolo di subalternità e questo un campione non lo può fare".