Tour, Talansky: la corsa al contrario dopo il Delfinato

Ciclismo
Andrew Talansky, sulla destra, è uno dei protagonisti dell'11.esima tappa del Tour de France (Foto Getty)
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L'americano, già vincitore della corsa che precede il Tour, nell'11.esima tappa ha accusato le scorie di cadute precedenti. Abbandonato dal team, rifiuta il ritiro e chiude in tempo ultimo al traguardo tra lacrime e applausi

di Francesco Pierantozzi

Andrew Talansky, americano di Miami con residenza californiana, al Tour de France è andato con una gran bella gamba. Ha vinto il Giro del Delfinato battendo Nibali, Contador e… Froome. L’Equipe, il giornale sportivo francese, gli ha dato una stella nel borsino dei favoriti, facendo salire la quotazione, nella scala da 1 a 5, a 2 quando si è ritirato Froome. E’ caduto una, due, tre volte… Ammaccato dappertutto, col mal di schiena e il male che ti prende il giorno dopo quello di riposo, con un centinaio di chilometri al traguardo di Oyonnax  comincia a perdere posizioni, si fa staccare dal gruppo, arriva rapidamente a perdere quasi una decina di minuti.
Nessun compagno lo aspetta, anzi, tutta la squadra si mette in testa al gruppo a forzare l’andatura… quasi a staccarlo ancora di più, ad accorciare l’agonia. Lui si ferma , schiena a pezzi, in un prato, a bordo strada pronto a ritirarsi, col direttore sportivo, Robert Hunter, a fare il medico, psicologo, per rimetterlo in sella… Dramma con tanto di lacrime e ripartenza dopo lo stop per battere il tempo massimo e i dolori di un nuovo abbandono, stavolta forzato dal… regolamento. Crisi di testa oltre che fisica. Arriva al traguardo con più di mezz’ora di ritardo da Gallopin, il vincitore, dentro il tempo massimo (per 3 minuti scarsi). E pensare che chi vince il Delfinato, di solito, vince il Tour (vedi Wiggins e Froome). Proprio sulle strade del Delfinato, un mese dopo, Talansky a Oyonnax arriva ultimo! Ma è un successo anche questo, per come sono andate le cose. Una storia da Tour, da ovazione per il pubblico (rimasto) al traguardo.