Giro delle Fiandre 2018: trionfa Niki Tersptra. Solo sesto Sagan

Ciclismo

Claudio Barbieri

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L'olandese della Quick Step Floors fa il vuoto sull'Oude Kwaremont e va a vincere in solitario la seconda classica Monumento della carriera dopo la Roubaix del 2014. Secondo Pedersen, terzo Gilbert. Più staccati Sagan e Nibali

FIANDRE, L'ORDINE D'ARRIVO COMPLETO

Niki Terpstra ha conquistato il Giro delle Fiandre, seconda Monumento della stagione dopo la Sanremo. L'olandese della Quick Step Floors si è imposto sul duro percorso di 265 km da Anversa a Oudenaarde, in cui i corridori hanno affrontato ben 18 muri e cinque tratti in pavé. In ritardo Vincenzo Nibali, che ha affrontato per la prima volta in carriera la Classica belga in preparazione della Liegi, vero obiettivo stagionale. Tersptra, che aveva chiuso sul podio la Classica dei Muri nel 2015 (2°) e 2017 (3°), ha lasciato il gruppo dei big sul Kruisberg, piazzando poi l'allungo decisivo sull'Oude Kwaremont e iscrivendo il proprio nome nell'albo d'oro per la prima volta in carriera nel Fiandre, che si va ad aggiungere alla Roubaix conquistata nel 2014. Beffati gli altri favoriti come Philippe Gilbert (vincitore l'anno scorso), Greg Van AvermaetVanmarcke, Kristoff, Van Aert e Kwiatkowski. Niente da fare nemmeno per Peter Sagan, il grande favorito della gara, che ha chiuso al sesto posto. La 102^ edizione della Ronde Van Vlaanderen ha visto i corridori darsi battaglia sui muri come il leggendario Kapelmuur, affrontato a 95 km dal traguardo, e la tripla ascesa del vecchio Kwaremont (2,2 km su lastricato con pendenza variabile dal 4 al 11,5%) che la seconda e la terza volta è stato seguito dal breve ma faticoso Paterberg (360 metri con pendenza media 13%), scalato l’ultima volta dopo 250 km. Da segnalare la grandissima affluenza dei tifosi, con oltre 800mila persone assiepate lungo il percorso. 

La cronaca della gara: la fuga iniziale

Si parte sotto una pioggia leggera che rende l'asfalto scivoloso e una temperatura di 7° C. La prima fuga va in scena dopo una settantina di km, con 11 corridori tra cui l'italiano Filippo Ganna (UAE Team Emirates). Il gruppetto arriva ad accumulare un vantaggio di oltre 5', che va via via dileguandosi con la comparsa dei famigerati muri. Tra i fuggitivi della prima ora non resiste nessuno, mentre Mads Pedersen (Trek Segafredo), Dylan Van Baarle (Sky) e Sebastian Langeveld (Ef Drapac) si lanciano a tutta sul Pottelberg, andando via e prendendo subito una ventina di secondi di vantaggio sul gruppo, in cui cominciano a muoversi tutti i big a partire da Michal Kwiatkowski. La BMC prende in mano la situazione ai piedi del Koppenberg (600 m in pavè, pendenza media 11,6%, massima 22,0%), dove cominciano i primi scatti dei vari Niki Terpstra, Greg Van Avermaet, Wout Van Aert, Zdenek Stybar e Gianni Moscon. Vincenzo Nibali dimostra di avere gamba, restando nel gruppetto dei migliori, ridotto a una trentina di unità, grazie al lavoro di un encomiabile Sonny Colbrelli. Non sono mancate le cadute, fortunatamente senza conseguenze: da segnalare quella di Mitchell Docker, atterrato sul filo spinato a bordo strada. 

Gli ultimi 30 km

Pedersen, Van Baarle e Langeveld affrontano il muro più lungo, il Kruisberg/Hotond (lunghezza 2500 m, pendenza media 5,0%, pendenza massima 9,0% con 450 m in pavè) con una trentina di secondi di vantaggio sui migliori. Qui va all'attacco Vincenzo Nibali, subito ripreso da Niki Terpstra che tenta l'inseguimento solitario e che accumula una quindicina di secondi dai big. Ai -19, ai piedi dell'Oude Kwaremont, l'olandese della Quick Step Floors passa come un treno e va via al terzetto di testa, con il gruppo dei migliori (senza Nibali e Moscon) che non si accorda e lascia al fuggitivo un vantaggio intorno ai 45''. A questo punti Sagan si mette in proprio e si lancia all'inseguimento di Terpstra, ma viene ripreso dopo pochi km dai vari Vanmarcke, Van Avermaet e Benoot. Ai -10 km, Terpstra deve amministrare 15" di vantaggio su Pedersen e una quarantina sul gruppetto dei migliori: l'olandese riesce ad arrivare in solitario al traguardo, conquistando l'edizione numero 102 del Giro delle Fiandre, seconda Monumento della carriera dopo la Roubaix del 2014. 

Fiandre, l'albo d'oro

Il Giro delle Fiandre resta un tabù per i corridori italiani, che non trionfano dal 2007: l'ultimo fu Alessandro Ballan che l'anno dopo avrebbe trionfato nel Mondiale di Varese, davanti all'altro azzurro Cunego. Sono 10 i successi italiani, con Fiorenzo Magni che ha vinto in tre occasioni la Classica belga (nessuno ha mai vinto di più), guadagnandosi l'appellativo di Leone delle Fiandre. Ad affiancare l'italiano troviamo Fabian Cancellara, Tom Boonen, Eric Leman e Johan Museeuw, con Eddy Merckx fermo a due successi. Tradizione confermata anche quest'anno, con il trionfo di Terpstra che succede nell'albo d'oro a Philippe Gilbert. Le 102 edizioni della "Classica dei Muri" disputate dal 1913 hanno registrato la vittoria di 79 corridori appartenenti a 10 diverse nazionalità: Belgio 69, Italia e Olanda 10, Svizzera 4, Francia 3, Germania 2, Danimarca, Norvegia, Slovacchia e Gran Bretagna 1. 

L'ordine d'arrivo: 

1) Niki Terpstra (Quick Step Floors)

2) Mads Pedersen (Trek Segafredo)

3) Phlippe Gilbert (Quick Step Floors)