Froome ricorda l'infortunio: "Sembrava Grey's Anatomy, ora punto al Tour de France 2020"

Ciclismo

Il ciclista britannico torna a parlare dopo la caduta e il brutto infortunio che gli costò il Tour de France. "Non ricordo l'incidente. Dopo l'intervento chirurgico riuscivo a malapena a respirare. Oggi faccio fino a sei ore di esercizi al giorno e ho un grande obiettivo"

FROOME, LA CADUTA AL GIRO DEL DELFINATO

BERNAL VINCE IL TOUR DE FRANCE

Il 12 giugno scorso la caduta al Delfinato. Fratture multiple: Chris Froome salterà il Tour de France. Collo fratturato, femore destro fratturato, anca rotta e costole fratturate. A quasi due mesi da quella caduta nel corso di una ricognizione della cronometro il britannico è tornato a parlare, tramite un video pubblicato su Twitter dal Team Ineos. Paura, disperazione, dolore, poi sollievo e ora un obiettivo: il Tour del 2020. "Il mio incidente? Penso che sia stato molto strano. Non ricordo come sia avvenuto ma ricordo tutto quello che è successo dopo - ha detto Froome -. Ricordo la caduta e i primi soccorsi del mio allenatore Tim Kerrison, di Gary Blem e di Servais Knaven, tutti sulla macchina dietro di me. Penso che la mia prima domanda sia stata: 'Posso alzarmi? Posso tornare in bici? Starò bene?' Loro hanno subito chiarito che mai avrei potuto continuare il resto della gara. Ricordo anche che una delle mie prime domande è stata: 'Ce la farò per il Tour de France?' Me lo hanno subito tolto dalla testa. Non sono stati in grado di dare una prognosi immediata ma la gamba sembrava rotta, e anche il braccio non aveva un bell'aspetto. Una scena alla Grey's Anatomy, o qualcosa del genere".

Obiettivo 2020

Da quel momento l'immediato trasporto in ospedale a Saint Etienne, dove ha preso il sopravvento il dolore fisico: "Dopo l'intervento chirurgico riuscivo a malapena a respirare. I miei polmoni erano stati danneggiati dalle mie costole rotte e dal mio sterno. Stavo tossendo sangue mentre mi stavano aiutando a respirare. È stato spaventoso, la mattina dopo l'operazione ho sentito quanto fossi disperato, lì sdraiato in quel letto". Poi le buone notizie, quelle del suo recupero che sarà del cento per cento: "Era tutto ciò che volevo sentirmi dire in quel momento. Oggi faccio fino a sei ore di esercizi al giorno e mi è stato dato il via libera per iniziare a sostenere il peso sulla gamba destra danneggiata. Settimana dopo settimana mi pongo dei piccoli obiettivi per sentirmi meglio, ma l'unico vero e grande obiettivo che mi sono prefissato è quello di tornare al Tour de France l'anno prossimo".