Giro d'Italia: Fortunato vince la tappa del Monte Zoncolan, Bernal sempre più rosa

Alfredo Corallo

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Impresa del bolognese Lorenzo Fortunato, che vince sul Monte Zoncolan la 14^ tappa del Giro, partita da Cittadella. La maglia rosa resta sulle spalle di Bernal, che consolida la sua leadership con una prova di forza nel finale. Damiano Caruso mantiene la terza posizione in generale alle spalle del colombiano e di Simon Yates, giornata no per Nibali

GIRO, TUTTE LE TAPPE

 

Lorenzo Fortunato ha domato il "Mostro": il 25enne bolognese del Team Eolo-Kometa - al primo successo tra i professionisti - ha vinto sulla montagna infernale dopo una lunghissima fuga davanti allo sloveno Jan Tratnik e a un altro italiano, Alessandro Covi. Quarto al traguardo Egan Bernal, sempre più maglia rosa: negli ultimi metri della 14^ tappa - lunga 205 km e partita da Cittadella - il colombiano della Ineos si è preso di forza il duello con Simon Yates (ora secondo in generale) infliggendo oltre un minuto al russo Aleksandr Vlasov, 1'30" a Remco Evenepoel e 39" a Giulio Ciccone, mentre tiene coraggiosamente la terza posizione in graduatoria Damiano Caruso.  Giornata no per Vincenzo Nibali, che deve abbandonare definitivamente ogni ambizione di podio. Domenica lo sconfinamento in Slovenia, con "scalo" a Grado e ritorno a Gorizia

 

Giro sullo Zoncolan, il "Maracanà del ciclismo"

Mostro, ma anche Kaiser o "Concolan", come lo chiamano i friuliani: è stato il giorno di una delle vette più iconiche nella storia del Giro, nonostante la sua giovane età, "scoperta" dalla corsa rosa appena nel 2003, quando Gilberto Simoni battezzò il Balcone delle Alpi Carniche. Era il 22 maggio anche quel pomeriggio, ricordato per l'impresa del trentino e il canto del cigno di Marco Pantani, tornato finalmente a scorrazzare da Pirata navigato e 5° al traguardo. Gibo concesse il bis nel 2007, imitato da Ivan Basso nel 2010 (con un giovanissimo Nibali 8° dopo l'exploit sul Monte Grappa), Igor Anton nel 2011 (lo Squalo si piazzò 3°), Michael Rogers (2014) e nel 2018 da Chris Froome, trascinato da una torcida di 100mila tifosi, tra campanacci, fumogeni e chiome imparruccate a colorare uno stadio naturale, una sorta di "Maracanà del ciclismo". E ora questo ragazzo audace e dal cognome Fortunato, che ha varcato le porte dell'inferno per infiammare la spedizione dei mille paganti lassù a sfidare nebbia e neve per arrampicarsi sui sacri sentieri delle due ruote.

 

Fortunato: "La giornata più bella"

Lorenzo è arrivato in cima dopo una fuga di 160 chilometri e ha sferrato l'attacco decisivo sul tratto più aspro, dove le pendenze si fanno vertiginose, al 27% nello strappo conclusivo. "Non mi rendo ancora conto di cosa ho fatto - esulta Fortunato - sapevo di stare bene e per questo volevo andare in fuga stamattina. Il mio compagno di squadra Vincenzo Albanese ha lavorato tanto per me, devo ringraziarlo. Sapevo che gli ultimi 3 km erano i più duri, allora ho aspettato il finale per attaccare e poi dare tutto fino al traguardo. È la giornata più bella della mia carriera". 

L'ordine d'arrivo della 14^ tappa

1) FORTUNATO Lorenzo (EOLO-Kometa) 5h17'22"

2) TRATNIK Jan (Bahrain – Victorious) +26"

3) COVI Alessandro (UAE-Team Emirates) +59"

4) BERNAL Egan (INEOS Grenadiers) +1'43"

5) MOLLEMA Bauke (Trek – Segafredo +1'47"

6) YATES Simon (Team BikeExchange) +1'54"

7) BENNETT George Team Jumbo-Visma +2'10"

8) OLIVEIRA Nelson (Movistar Team) +2'18"

9) MARTÍNEZ Daniel (INEOS) +2'22"

10) CARUSO Damiano (Bahrain) st

 

La classifica generale

1) BERNAL Egan (INEOS Grenadiers) 58:h30'47"

2) YATES Simon (Team BikeExchange) +1'33"

3) CARUSO Damiano (Bahrain – Victorious) +1'51"

4) VLASOV Aleksandr (Astana) +1'57"

5) CARTHY Hugh (EF Education – Nippo) +2'11"

6) BUCHMANN Emanuel (BORA) +2'36"

7) CICCONE Giulio (Trek-Segafredo) +3'03"

8) EVENEPOEL Remco (Deceuninck-Quick Step) +3'52"

9) MARTÍNEZ Daniel Felipe (INEOS) +3'54"

10) BARDET Romain (Team DSM) +4'31"

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2011: SPAGNA AL POTERE, 3° NIBALI
Nel 2011 è il turno dello spagnolo Igor Anton, che dividerà il podio di quella tappa con il connazionale Alberto Contador e l'indomito Nibali, 3° a meno di un minuto. 
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2010: TUTTI AI PIEDI DI BASSO
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2007: IL BIS DI SIMONI
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ZONCOLAN STORY: IL TIMBRO DI SIMONI
Oggi sarà la settima volta per il Giro sullo Zoncolan. La prima è sempre un 22 di maggio, del 2003, alla 12^ tappa, con partenza da San Donà di Piave. La maglia rosa Gilberto Simoni battezza la "nuova" montagna sferrando l'attacco decisivo nel finale, infliggendo 34" a Stefano Garzelli, 39" a Francesco Casagrande, 42" a Yaroslav Popovych e 43" a Marco Pantani.
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IL "MOSTRO"
Nonostante la sua giovane età - "scoperto" dal Giro nel 2003 - lo Zoncolan si è già guadagnato degli appellativi degni di ogni cima epica che si rispetti: "Mostro", ma anche "Kaiser", "Maracanà del ciclismo", la Montagna sacra e poi "Concolan", come è chiamato dai friulani.
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(foto Getty)
- di Redazione SkySport24
Nel frattempo, sullo Zoncolan... (foto Lapresse)
- di Redazione SkySport24
È cominciata la discesa che porterà ai piedi dello Zoncolan. Grande lavoro dell'Astana. La carovana è spaccata in tre: i fuggitivi; il gruppo maglia rosa a 6 minuti e un gruppetto con Yates, Ciccone e Nibali in ritardo di 30 secondi da Vlasov e Bernal.
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Da segnalare il ritiro del francese Nicholas Edet (Cofidis), coinvolto in una caduta nelle prime fasi della tappa. 
- di Redazione SkySport24
Ai -55 km al traguardo, il vantaggio degli 11 fuggitivi si attesta intorno ai 7 minuti
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Mollema ha scollinato per primo anche sulla Forcella di Monte Rest, secondo GPM di giornata. 
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Bernal che al momento sta "controllando" la corsa, supportato dai suoi alfieri: Pippo Ganna e Gianni Moscon
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