L'analisi delle telemetrie dopo il venerdì di prove libere. Dopo le accuse del pilota Red Bull, Ferrari risponde con un missile in rettilineo. Il GP del Brasile domenica alle 18.10 in diretta su Sky Sport F1 (canale 207)
La seconda sessione di prove libere del Gran Premio del Brasile è stata estremamente densa di attività vista l’impossibilità di completare un programma affidabile durante la prima sessione della mattina. Ad uscire in testa dalla frenetica attività sono proprio le due Ferrari, con Vettel davanti di un soffio a Leclerc. Terzo Max Verstappen, che aveva accusato la Ferrari di barare per quanto riguarda la potenza della sua Power Unit al termine del Gran Premio degli Stati Uniti.
E la risposta Ferrari oggi non si è fatta attendere. Dall’analisi dei dati dei rilevamenti di velocità possiamo confrontare le prestazioni della SF90 e della RB15 per capire dove sono le differenze principali e come si sviluppano.
Ferrari velocissima negli allunghi
La prima cosa che balza agli occhi guardando il grafico è la capacità della SF90 numero 5 di esprimere velocità nei tratti rettilinei della pista. Il primo e il terzo settore infatti sono molto veloci e la rossa guidata da Sebastian Vettel ha ottenuto prestazioni migliori del rivale olandese rispettivamente di 157 e 104 millesimi. Nel rettilineo principale Vettel è più veloce di 3 km/h e per quanto riguarda la velocità massima il quattro volte campione del mondo ottiene 328 km/h contro i 326 di Verstappen.
A Verstappen il settore centrale
La parte centrale del tracciato è invece molto guidata, con curve molto tecniche che piacciono tanto ai piloti. Qui è la Red Bull numero 33 a far segnare la prestazione migliore guadagnando 127 millesimi su Vettel. In tutte le curve lente la differenza a favore di Red Bull è abbastanza importante, con differenze anche di 6 o 7 km/h nelle curve 7, 10 e 12. Queste differenze normalmente spostano molto il baricentro della performance a favore della macchina più veloce in curva ma non in questo caso.
La chiave Ferrari non è solo la velocità massima, ma l’intera fase di accelerazione.
Osservando le curve di accelerazione dei due piloti si nota come la SF90 riesca ad avere una progressione molto più veloce della Red Bull. In particolar modo nel rettilineo fino a curva 4 e poi nella chiusura del giro da curva 13 fino al traguardo, Vettel parte ben 7 km/h più lento del rivale ma in poche decine di metri raggiunge una velocità superiore e continua ad accelerare in maniera più marcata, portandosi un vantaggio medio di 3-4 km/h per tutto il rettilineo. Sebbene il dato di velocità massima poi si avvicini tra le due vetture, tutti i metri percorsi in pieno a favore di Ferrari fanno una notevole differenza sul tempo finale.
Grazie a questa performance in allungo prodigiosa il vantaggio cronometrico importante che avrebbe Red Bull nelle curve lente viene annullato e anzi ribaltato a favore della rossa.
Alla fine comunque è equilibrio
La somma di tutti i fattori fin qui descritti in realtà portano a differenze cronometriche finali minime, seppur raggiunte tramite due strade diametralmente opposte. La qualifica si preannuncia quindi molto combattuta, con anche Mercedes che non starà certo a guardare.