Il pilota tedesco, nella conferenza del giovedì a Monza, parla anche della necessità di tutelare l'ambiente: "Questo è uno sport globale, bisogna fare di più ed essere un esempio. La tecnologia può aiutare". Il GP d'Italia è in diretta su Sky Sport F1 (canale 207) e Sky Sport Uno (canale 201)
"Siamo qui per lottare anche per i tifosi che non ci saranno e cercheremo di dare il massimo". Sebastian Vettel, nonostante il momento della Ferrari, cerca di guardare con ottimismo al GP d’Italia. “Difficile creare aspettative – prosegue il tedesco nella conferenza piloti - soprattutto qui. Non avremo il supporto dei tifosi ma fermo tutto quello che possiamo fare per avere il miglior weekend di gara possibile".
Seb e l'ambiente
Vettel parla un po' meno di Ferrari, ma pone l'accento su un tema di portata mondiale come la tutela dell'ambiente: "Preoccupato per il futuro della F1? Ne ho parlato tempo fa, non credo la scorsa settimana (dice rivolgendosi al gionalista che gli ha rivolto la domanda, ndr) ma se si pensa alla situazione del pianeta, se si guarda tutto con aspetto critico, allora ci si potrebbe chiedere qual è il punto di vista della F1. Dobbiamo esaminare la situazione, anche alla luce della pandemia che stiamo affrontando. Ci sono problemi importanti a cui fare fronte e forse la F1 non è in prima linea. Dobbiamo fare meglio rispetto a ciò che facciamo ora per la cura dell’ambiente. La F1 deve fare qualcosa di più. Altrimenti, a mio parere, le cose potrebbero essere difficili per tutti".
Cosa deve fare F1?
“Questo sport si volge in tutto il mondo ogni anno. E come sport globale credo dovremmo agire con responsabilità e dare l’esempio. Noi guidiamo macchine che bruciano carburante e dobbiamo agire e dare il giusto esempio non solo per in tema di combustibile, ma anche per altre cose. Tante piccole cose, intendo, come la plastica usata durante il weekend, ad esempio, oppure i pannelli solari nel paddock. Possiamo fare di più. La F1 è al vertice del Motorsport e la tecnologia attuale può aiutare a migliorare".
Dirigeresti un team?
“Troppo giovane ora, ma chissà. Penso che quando dirigi un team hai comunque un potere limitato, perché ci sono regole a cui attenersi. Sta ai dirigenti della F1 cambiare le cose più che ai team principal”.
E' cambiato il modo di comunicare in F1?
".Quando ho cominciato correre si parlava di più tra noi piloti. Ora ci sono altre forme di comunicazione. Forse è cambiato da parte mia. In passato c’era più unità tra i piloti, si era meno separati. Ora per il Covid-19 lo si è ancora di più. Però c'è anche da dire negli ultimi anni per certe cose unità c'è stata: penso alle preoccupazioni sulle regole, al futuro della F1 e alle condizioni di noi piloti".
Sui problemi della Ferrari SF1000
"Se c'erano problemi nascosti? Abbiamo cercato di fare un passo in avanti ma evidentemente simo in una situazione difficile anche in termini di aderenza e telaio. Ci sarebbe piaciuto che il passo fosse stato ampio ma questa è la macchina e dobbiamo lavorare su questo".
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C'è tristezza per l’ultima gara a Monza con la Ferrari?
"Tutti vorremmo chiudere con un acuto, ma la situazione è quella che è. Una o due gare migliori non cambiano il quadro. Dobbiamo sfruttare al meglio le situazioni e cercare di trarre il meglio dalla qualità del lavoro che possiamo fare assieme".