Formula 1, GP Spa: "Ferrari, Vettel-Leclerc come Federer senza racchetta"

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Carlo Vanzini

Carlo Vanzini

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La gara di Spa è stata solo la conferma di una stagione di enorme sofferenza. Lo dicono i numeri, lo dicono le prestazioni. La macchina non va, i piloti però ci hanno provato. Ma è come chiedere a Federer di giocare senza racchetta”

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Fa male dirlo, sia chiaro, ma la Ferrari ha toccato il fondo. Lo dicono i numeri, lo dicono le prestazioni finora, lo ha confermato la gara in Belgio. Vorrei però fare un applauso ai piloti, non solo Leclerc e Vettel, ma a tutti quelli che lottano con macchine inferiori rispetto alle stratosferiche Mercedes. La Ferrari di oggi è a livello della Williams. Sabato i due della Rossa hanno provato a rendere meno drammatico il momento mettendo la SF1000 almeno nel Q2 con due giri molto buoni. Ma più di così, come fatto capire sia da Charles che da Sebastian, non si può con questa monoposto. E' come chiedere a Federer di giocare a tennis con le mani e senza la racchetta. Ripeto, di più al momento loro non possono fare. 

Ora cosa dobbiamo attenderci?

Molti pensano o caldeggiano lo scossone, ma questo lo puoi attuare se c'è un piano B. Nel calcio al primo scricchiolare di una panchina spunta subito un lungo elenco di allenatori pronti a subentrare. Ma questo non è il calcio. Al momento non ci sono rivoluzioni in atto, anche perché va ricordato che negli scorsi anni è stata creata una macchina in grado di sfiorare traguardi importanti. Ora, però, il messaggio più importante deve arrivare ai tifosi, un po' come successo di recente al Barcellona, tanto per continuare con l’esempio calcistico. E non tanto per chiedere scusa quanto piuttosto nello spiegare quello che sta accadendo. Da diverso tempo, infatti, sentiamo dire frasi come “dobbiamo leggere i dati”, ma dopo sette gare li avranno letti questi dati? Oppure ci sarà incapacità nel leggerli? Se così, bisogna guardare in faccia la realtà, comprendere a fondo la situazione e risolverla. Il prima possibile.