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Formula 1, GP Portogallo: l'analisi tecnica della gara di Portimao

GP Portogallo

Cristiano Sponton

Hamilton si aggiudica la tappa di Portimao e porta a 77 punti di vantaggio su Bottas in classifica. In Portogallo fondamentale la gestione delle gomme: nella seconda parte di gara non c'è stata storia

HAMILTON SERIAL WINNER CHE RISCRIVE LA STORIA

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Hamilton ha fatto 92 ed è diventato il pilota più vincente della storia. Con la vittoria di ieri si è avvicinato ulteriormente al settimo titolo mondiale. Il vantaggio in classifica nei confronti di Bottas è salito a 77 punti. Il titolo non potrà arrivare comunque ad Imola anche con uno "zero" del pilota finlandese. Il pilota inglese, dopo un inizio difficile, ha dominato la gara ed ha inflitto un distacco a Bottas veramente notevole (oltre 30s). Dietro al duo Mercedes si è piazzato Verstappen con una Red Bull che non aveva il passo per ottenere un risultato migliore. Ferrari è riuscita a portare due vetture a punti. Leclerc al quarto posto e Vettel al decimo. Quinto ha finito un ottimo Gasly con l'AlphaTauri che è riuscito a scavalcare, negli ultimi giri di gara, la Racing Point di Perez (settimo). A punti troviamo anche la McLaren di Sainz (sesto) e le due Renault di Ocon e Ricciardo.

Perché Hamilton ha dominato la gara?

Il pilota inglese dopo un primo giro piuttosto difficile per la difficoltà nel portare in temperatura gli pneumatici è riuscito a dominare la gara. Allo start è riuscito a conservare la posizione su Bottas ma alla curva 7 ha rischiato di perdere la vettura e per questo ha alzato il piede perdendo la posizione su Sainz e Bottas. Nei primi giri di corsa la McLaren del pilota spagnolo, partito con le soft, si è portato in testa alla gara grazie al fatto che le sue gomme sono andate molto più velocemente in finestra rispetto alle medie utilizzate dal duo Mercedes. Quando gli pneumatici sono entrati in temperatura Bottas ha sopravanzato molto agevolmente Sainz e lo stesso ha fatto Hamilton. La riscossa di Hamilton nei confronti di Bottas è iniziata al giro 15 quando, grazie a quattro giri veloci consecutivi, si è avvicinato al compagno e lo ha scavalcato sul rettilineo principale.

Le classifiche

Piloti e costruttori: la lotta al vertice

Da questo momento in poi non c’è più stata gara ed Hamilton ha allungato molto facilmente nei confronti del pilota finlandese. Se andiamo ad analizzare i singoli stint possiamo mettere in risalto ulteriormente la forza di Hamilton e della sua Mercedes. Nella prima parte di gara è stato più veloce di Bottas di 3 decimi al giro mentre, il divario nei confronti di Verstappen e di Leclerc, è stato rispettivamente di 1,2 s e 7 decimi.

Gap che è aumentato, nei confronti di Bottas, nella seconda parte di gara quanto tutti montavano la gomma hard. In questa fase possiamo notare una differenza di 6 decimi al giro sul pilota finlandese, 9 decimi su Verstappen e 1,4 s su Leclerc.

Qual è stato il fattore determinante nella vittoria di Hamilton?

La superiorità di Hamilton nella gara di domenica è avvenuta grazie ad una gestione eccellente delle gomme. Tutti hanno faticato a portare in temperatura entrambi gli assali ma, il pilota inglese, è stato in grado di “innescare” le gomme e di spremerle al massimo. Specialmente le posteriori che tanto hanno fatto soffrire Valtteri Bottas. Questo fattore si può spiegare anche per lo stile di guida del pilota e per la crescita a livello di setup che ha avuto Hamilton in questi ultimi anni. Il sei volte campione del mondo predilige setup più orientati al sovrasterzo e questo gli ha permesso di tenere maggiormente in temperatura le gomme posteriori anche se. Questa tipologia di assetto, lo ha fatto soffrire maggiormente con le anteriori visto che ha impiegato maggior tempo ad “innescarle”.  Questo spiega anche il doppio giro veloce che gli è valso la pole position (gomme medie) in qualifica contro il giro singolo di Bottas.

Perché a Bottas non sono state montate le gomme soft?

Bottas per cercare di rovesciare la corsa a suo favore aveva richiesto al suo ingegnere di pista di poter sfruttare il compound soft nell’ultima parte di gara. Il team anglo-tedesco non ha preso in esame la richiesta del suo pilota ed ha preferito mandare in pista entrambe le vetture con gli pneumatici hard. La soft, visto anche il ritmo dei piloti che l’hanno usata (vedi Perez), non era la gomma ideale e non avrebbe aiutato Bottas ad insidiare Hamilton. Anzi lo avrebbe reso vulnerabile nel confronto diretto con Verstappen. Il pilota finlandese non ha fatto nessuna polemica a fine gara ed ha ammesso che la decisione presa dal team è stata quella corretta: "Anche la gomma morbida non mi avrebbe aiutato. Ero solo troppo lento".

La soft è stata la vera delusione di questo week end perché non aveva né grip e nemmeno durata alla lunga distanza. I team, non avendo potuto effettuare dei long run nella giornata di venerdì, sono arrivati in gara con pochissimi dati a disposizione e alcuni, come Racing Point, hanno commesso degli errori nella scelta del compound.

Le temperature dell'asfalto più fresche di domenica hanno quindi portato a un aumento del graining e questo ha avvantaggiato Mercedes e Ferrari che si erano qualificate nel Q2 con le medie.

Ferrari è nuovamente la terza forza?

È presto per rispondere a questa domanda perché dovremo attendere il responso di altri circuiti. Quello che si può evincere dopo il Gp di Portimao è che la strada di sviluppo intrapresa dal Team di Maranello sta iniziando a dare degli ottimi risultati. Dopo le ottime qualifiche la SF1000 si è confermata anche in gara. È innegabile che questo fine settimana, a livello prestazionale, sia stato il migliore del 2020. Il tracciato portoghese potrebbe aver aiutato le prestazioni della SF1000 e per questo credo sia giusto attendere il responso dato dalla pista di Imola (molto più indicativa anche a livello di potenza della Power Unit) prima di trarre conclusioni troppo affrettate. L'asfalto liscio richiedeva un setup con il massimo carico aerodinamico e sappiamo che i competitors (Renault, McLaren) soffrono molto queste tipologie di piste.

Red Bull ha sbagliato a partire con le soft?

C’era molta attesa e ottimismo in casa Red Bull prima della gara. Il team di Milton Keynes pensava che le gomme soft, scelte per l’inizio della gara, fosse la carta vincente, come ha ammesso Horner dopo la bandiera scacchi: “Con le temperature più basse avevamo sperato che la morbida sarebbe stata la scelta migliore perché entrava più velocemente nel giusto working range di funzionamento. Invece, quella più dura ha funzionato meglio”. La scelta della mescola morbida non ha pagato ma vedendo la velocità della Mercedes non ci sarebbe stata storia anche se Verstappen fosse partito con la media. Nel secondo stint, a parità di mescola, la differenza tra W11 e RB16 è stata veramente notevole.

Il record

Hamilton, il più vincente nella storia della F1