Un sorpasso per diventare campione in F3: la storia di Leonardo Fornaroli

La domenica di Monza si è chiusa con una festa rossa indimenticabile che chiaramente ha fatto passare in secondo piano come si era aperta la giornata: con una gara altrettanto indimenticabile, quella che assegnava il titolo in F3. A giocarselo due italiani: Leonardo Fornaroli e Gabriele Minì, con il primo che scattava dalla pole e con un vantaggio di 5 punti in classifica. Per quasi tutta la gara il titolo è rimasto virtualmente nelle sue mani, ma - a due giri dalla fine - Minì si è svegliato e lo ha passato. Dopo pochi secondi, Fornaroli è stato superato anche dal britannico Mansell e quel punto, con Minì secondo e Fornaroli quarto, il titolo è passato nelle mani del primo e lo è rimasto fino all’ultima curva dell’ultimo giro, quando alla Alboreto il piacentino del team Trident ha provato un attacco disperato su Mansell. L’inglese non ha opposto grande resistenza e Fornaroli si è ripreso il terzo posto, sufficiente ad aggiudicarsi il titolo, il primo per un italiano nella storia della categoria. Dopo qualche ora, è arrivata la squalifica di Minì perché le sue gomme sono state trovate con una pressione inferiore a quella minima imposta dal regolamento. In ogni caso, ancora prima di sapere della squalifica, il finale è stato all’insegna del fair play tra i due connazionali e quasi coetanei : sono amici, hanno condiviso gran parte della carriera fin qui e continueranno a farlo, perché l’anno prossimo li vedremo tutti e due in F2. Ma questa gara potrebbe segnare una svolta della carriera: perché se non hai alle spalle un grosso sponsor o un team di F1 che ti inserisce nella propria Academy l’unica strada per arrivare in F1 è vincere, meglio se lo fai al primo anno come successo sia in F3 che in F2 a Leclerc, Russell, Piastri. Fornaroli e Minì erano già al secondo anno in F3 e per loro era quasi un’ultima chiamata. Leonardo si è così dato una chance nella sua strada, ancora lunga, verso il sogno di ogni pilota, la massima categoria, anche se il titolo è arrivato senza vincere nemmeno una gara in stagione ma puntando sulla costanza. Minì, dall’altra parte, ha perso un’occasione per mettersi in mostra, ma va detto che lui a differenza dell’amico-rivale fa parte del programma junior di un team di F1, l’Alpine, e quindi dovesse fare molto bene in F2 potrebbe avere un percorso agevolato: il team francese ha appena promosso Jack Doohan in F1 per il 2025, dimostrando di dare una chance ai suoi giovani piloti. In tutto ciò molti si chiedono come mai la Mercedes abbia promosso in F1 Kimi Antonelli a soli 18 anni, senza aver vinto un campionato nelle categorie che precedono la F1: perché Kimi ha dimostrato tutto il suo grande talento in F4 e Formula Regional, vincendo tutto subito. Ha saltato la F3 e al primo anno in F2, nonostante le difficoltà del team Prema, ha già vinto due gare. Ha messo in mostra la sua grande velocità nei test privati disputati con la Mercedes 2022 e persino nei 10’ in cui è rimasto in pista nelle libere 1 di Monza: prima di andare a schiantarsi alla Alboreto stava andando più forte di Lewis Hamilton, su una macchina che guidava per la prima volta. Ha esagerato ed è andato a sbattere ma questo non ha certo cambiato la valutazione su di lui da parte di Toto Wolff: avrà un’altra chance nelle prove libere, presumibilmente in Messico, e poi nel 2025 sarà un pilota di F1 con la Mercedes. L’ultima curva di Monza, la parabolica intitolata al grande Michele Alboreto, ha segnato nel bene e nel male il weekend dei giovani italiani: ma se l’errore non ha cambiato il destino di Kimi Antonelli quel sorpasso coraggioso all’ultimo giro ha fatto scoprire a tanti Leonardo Fornaroli.