L'importanza delle Sprint per la lotta al titolo Mondiale

Un mese di pausa, stile summer break, ma con la grande differenza di avere le fabbriche aperte e non in shutdown per poter lavorare in vista degli ultimi sei decisivi Gran Premi della stagione. Ad Austin si torna con due gare perché sabato 19 ottobre partirà la quarta Sprint stagionale, a quasi tre mesi e mezzo dall’ultima in Austria. Poi Brasile e Qatar, gli ultimi due appuntamenti del 2024 con la gara da 100 km. Ventiquattro punti totali che avranno un peso specifico decisamente elevato se non decisivo per la corsa al mondiale piloti, con quello costruttori che ormai sembra indirizzato verso la McLaren. Nelle prime tre Sprint della stagione Max ha fatto bottino pieno, ventiquattro punti su ventiquattro. Un format che il campione olandese ha criticato fin dalla sua istituzione, nonostante le numerose modifiche che ha subìto: dall’assegnazione della pole position per la domenica, all’aumento del punteggio e degli eventi da tre a sei, fino all’istituzione di una giornata completamente dedicata alla 100 km con qualifiche e gara dell’anno scorso, tramutata in shootout al venerdì e Sprint il sabato mattina nel 2024. Weekend complicati per la mancanza di prove libere in cui studiare e provare assetti. Un’idea che non gli piace ma che nella pratica è risultata alleata di Verstappen. Dal 2021 ne ha vinte dieci su quindici – compreso l’esordio assoluto a Silverstone – e lo ha aiutato nel prendersi il primo mondiale ad Abu Dhabi. Vinto con otto punti su Hamilton, vero, ma se arrivarono a pari punti al via dell’ultimo appuntamento fu per merito delle Sprint: sette punti per l’olandese, solo due per l’inglese. Con l’aumento del punteggio il divario con l’avversario odierno, Norris, è ancora più ampio. Finora siamo 24 a 9 per Verstappen e un solco di 15 scavato. Meriti e demeriti. Perché Lando ha sprecato la pole shootout in Cina – dove si impose Verstappen con l’ultimo exploit di dominanza della sua Red Bull – con una brutta partenza e ha chiuso poi sesto, a Miami invece è finito vittima di una lotta interna Aston Martin ed è stato messo fuori gioco da Alonso che gli è carambolato addosso. In Austria, invece, l’antipasto della follia impaziente che si sarebbe concretizzata il giorno dopo, quando con una macchina superiore a Verstappen non solo non è riuscito a passarlo, ma si è anche fatto infilare dal compagno Piastri in staccata. Una frapposizione che ora servirà a Lando, perché con il giro veloce di Ricciardo a Singapore ora Norris deve mettere almeno una volta una macchina tra sé e Max per rientrare nella tabella di calcolo di recuperare 8 punti a Verstappen a weekend per essere campione negli Emirati. Se negli scorsi anni la Sprint è stato quasi solo un altro evento di entertainment, regalando anche scene inaspettate – la partenza in pole di Magnussen in Brasile 2022 – e lotte al limite – ancora Magnussen con Hamilton a Miami, il capolavoro di Ricciardo o la battaglia a tre Leclerc, Sainz, Alonso in Cina – quest’anno saranno punti pesantissimi per la corona. Un altro fondamentale da migliorare per Norris per continuare a sognare, perché quest’anno conta ogni dettaglio. Sperando di raccontare un epilogo simile a quello di tre anni fa, quando si arrivò all’ultimo giro con tutto ancora adrenalinicamente aperto.