Formula 1, Norris può riuscire nell'impresa? Le combinazioni

Lo dicono i numeri: se Lando Norris conquistasse il mondiale piloti firmerebbe una rimonta con pochi precedenti. Solo in tre nella storia hanno vinto il titolo senza essere mai stati in testa alla classifica nei primi tre quarti della stagione . E in due casi sono stati decisivi incidenti gravi: nel 1976 quello di Lauda al Nurburgring che permise a Hunt di rimontare sfruttando l’assenza del rivale e salire in testa proprio all’ultima gara; nel 1982 quello di Pironi a Hockenheim che mise fine alla sua carriera in F1 e consentì a Keke Rosberg di diventare campione del mondo con una sola vittoria. L’unico precedente non influenzato dagli infortuni è quello di John Surtees, campione 1964 dopo aver inseguito Graham Hill e Jim Clark praticamente per tutta la stagione. In più con l’attuale sistema di punteggio nessuno è stato in grado di recuperare 52 punti di distacco a 6 gare dalla fine. Prima che si assegnassero 25 punti a vittoria, al di là del già citato “Rush” del 1976, c’è solo un precedente equiparabile: il trionfo di Raikkonen nel 2007. Kimi a 6 gare dalla fine era a 20 punti da Lewis Hamilton, che con il punteggio di allora voleva dire esattamente due successi di distacco. Norris ha poco più delle due vittorie di gap ma è pur vero che ha a disposizione punti che nel 2007 non esistevano, quelli delle 3 Sprint ancora da disputare e quelli dei giri veloci. Insomma a Lando serve un’impresa, e se non bastassero i precedenti della storia ci sono anche quelli di questa stagione a renderla ancora più difficile: Verstappen è stato sin qui granitico e ha raccolto sempre il massimo rispetto alle potenzialità della macchina, a differenza di Norris che ha sprecato tanto per errori suoi e del team. Errori che non può più commettere se vuole recuperare 52 punti in 6 weekend. Molto si deciderà alla ripartenza dopo tre settimane di stop, nel fine settimana di Austin. Non tanto perché in Texas c’è la Sprint e quindi più punti a disposizione ma perché le squadre porteranno gli ultimi sviluppi della stagione. Lo faranno tutti i top team e Super Max si è detto ottimista, convinto che la Red Bull abbia ritrovato la direzione. Se la sua macchina tornerà a essere a livello della McLaren vorrà dire che il mondiale sarà nelle sue mani, con la strada spianata verso il quarto titolo consecutivo. Se invece la monoposto di riferimento resterà quella papaya allora i giochi saranno aperti e in tutto questo va calcolata anche la Ferrari che si aspetta un ulteriore step da Austin: se Leclerc e Sainz potranno infilarsi tra Norris e Verstappen diventeranno un fattore, con Lando che cerca alleati che vadano forte per dare fastidio a Max . In pratica l’inglese deve sperare che si allineino i pianeti: -che resti il gap di velocità tra McLaren e Red Bull -che Piastri e altri tolgano punti a Verstappen -che lui e il team non commettano più errori Lo scenario è da Mission Impossible ma se Lando fin qui è stato tutt’altro che perfetto, non bisogna dimenticare anche le sue straordinarie doti: se a Singapore un paio di volte ha rischiato di metterla a muro è anche vero che andava come un missile, senza avversari in qualifica e in gara quando a un certo punto è arrivato a avere quasi 30” di vantaggio su Max. E se il compagno Oscar Piastri sembra più maturo, deciso e freddo di lui nonostante sia al secondo anno in F1, Norris è quasi sempre più veloce: quest’anno addirittura è in vantaggio 15-3 nel testa a testa in qualifica con chi è universalmente riconosciuto come una futura superstar della F1. E se indubbiamente sin qui ha dimostrato di non saper reggere la pressione, è innegabile che Lando si trovi ad avere chances di titolo per la prima volta in carriera. Anche grandi del passato hanno commesso errori quando si sono ritrovati per la prima volta nella sua condizione. Riuscirà Lando Norris a fare lo step già quest’anno? Lo scopriremo presto, perché se vuole vincere il mondiale deve dimostrare di essere diventato ‘grande’, a livello dei pochi che hanno compiuto l’impresa di rimontare da così lontano.