Verstappen lo sta rifacendo...

Max lo ha rifatto, lo sta rifacendo e probabilmente lo rifarà. Subito affiorano quelle vibrazioni del 2021 quando vincere era l’unica cosa che contava. Con ogni mezzo. Al limite del regolamento. Anche oltre a volte. Lewis Hamilton ha risposto con una domanda sarcastica a chi gli ha chiesto cosa pensasse del modo di difendere di Verstappen: “Dove eravate tre anni fa?”. Sì perché l’olandese non ha paura di giocare anche sporco quando serve per tenersi dietro l’avversario, Norris in questo caso, che crede ancora in una disperata rincorsa mondiale. E tra la lotta ruota a ruota dell’Austria, gli spintoni di Austin e la totale debordanza di Città del Messico il messaggio è chiaro: “Non ho paura dello scontro, perché se finiamo fuori conviene a me”. Il Max-pensiero può essere sintetizzato così. Quarantasette punti di vantaggio sono un buon margine a quattro gare dalla fine, ma con una Red Bull che ormai appare chiaramente terza forza, se non quarta non fosse per lui, ogni centimetro conta più che mai. Verstappen sa che in caso di incidente con Norris e doppio zero la convenienza è a senso unico: stesso gap e una corsa in meno. In Messico è arrivata la doppia penalità, 20 secondi, troppo plateale quella manovra. Come plateale è stata la strada libera concessa a Sainz al giro nove, quando lo spagnolo lo ha attaccato per riprendersi la leadership. Gran sorpasso, vero, forse inaspettato, ma il campione del mondo – anche complice un problema alla batteria della sua Red Bull - non ha chiuso la porta con la stessa cattiveria come ha fatto due giri dopo con Lando. Altro messaggio chiaro. Max sa di non avere la macchina per combattere con piloti più veloci di lui al momento e deve sfruttare tutta la sua abilità nel difendere, anche a costo di eccedere. Inutile farlo con piloti distanti in classifica e rischiare danni, fondamentale farlo con il diretto concorrente. Gioco sporco? No, predisposizione a vincere a ogni costo. Perché a guardare i documenti Fia delle penalità nei tre grandi scontri con Norris, quest’anno è in vantaggio 2-1 l’olandese contro i cinque secondi che Lando ha preso a Austin. È anche un messaggio, un modo di incutere timore perché ormai è palese che Lando soffra questo tipo di situazioni. Dopo il disastro di Spielberg, a Spa pur avendo la macchina per farlo è stato timido e dopo un paio di timidi tentativi si è accodato. Nelle due gare centroamericane sono riapparsi i fantasmi e all’Hermanos Rodriguez il pilota McLaren ha aspettato che Verstappen scontasse la penalità anziché riattaccare. Atteggiamento cauto che gli è costata la possibilità di giocarsi la vittoria: dietro l’olandese ha perso più di tre secondi, al traguardo sono stati 4,7 da Sainz. Forse ci eravamo dimenticati di questo Verstappen così cattivo perché l’anno scorso non ha avuto bisogno di difendere nulla, gli altri semplicemente non arrivavano. Nel 2022 con Leclerc, invece, solo lotte ‘oneste’ durate però circa metà campionato prima che Red Bull e l’olandese prendessero il largo nelle due classifiche. Il modo di difendere di Max è chiaro: non concede mai l’interno. Anche quando è la traiettoria più lenta, perché sa che o l’avversario è molto più veloce in trazione o la posizione non si prende. Devono alzare il piede gli altri. E nel 2021 fu esattamente così. Le partenze a portar largo Hamilton a Imola e Barcellona che hanno costretto l’inglese a desistere nel percorrere la traiettoria esterna. Fino al punto di rottura e l’esplosione della rivalità: Silverstone. Perché, a Copse, Hamilton il suo destro l’ha tenuto premuto fino in fondo sull’acceleratore e l’olandese finì a muro, impatto a una forza di 51G. Dopo l’estate Max ha tirato fuori tutto per difendere il suo vantaggio e lo scontro è diventato un’opzione. Vi ricordate Monza? Quando non c’era possibilità di chiudere la prima variante davanti al rivale e finì per salirgli letteralmente in testa? Doppio zero, lì, e Max lasciò la Brianza con vantaggio immutato e una gara in meno. Ancora più duro lo scontro in Brasile quando Versappen portò Hamilton a curvare quasi in centro città per non subire il sorpasso . E il caso più evidente – e forse scorretto – a Gedda quando l’olandese di fatto fece brake test all’inglese che lo toccò. Per fortuna di Hamilotn i danni non furono seri e alla fine vinse una gara epica per regalare il finale leggendario di Abu Dhabi. Ora forse non rivedremo una situazione simile perché la McLaren arriva da grandissima favorita e Verstappen in gara dovrebbe scontare cinque posizioni di penalità per la sostituzione dell’ICE della sua Power Unit. Difficile possa trovarsi in zona se Lando sarà perfetto come deve. Ma c’è sempre la sprint e il cannibale non ha alcuna intenzione di far entrare estranei nel suo territorio iridato.

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