Maxterclass Brasile 2024: Verstappen come Senna, Schumacher e Hamilton

Valutare la forza di Max Verstappen nel 2023 e all’inizio di quest’anno non era facile visto che guidava la macchina decisamente più veloce. Paradossalmente l’olandese deve ringraziare la Red Bull per avergli dato una monoposto meno competitiva, perché, se qualcuno aveva ancora dei dubbi sulle qualità fenomenali di Super Max, ora non c’è più discussione: è lui che fa la differenza. Già nella striscia di dieci gare senza vittorie era stato fantastico massimizzando i risultati e tenendo a distanza Norris, in Brasile però ha messo in scena una vera e propria ‘Maxterclass’, approfittando della pioggia per tornare a vincere con un capolavoro a livello delle più grandi imprese di questo sport. Del resto molte delle ‘firme’ dei campionissimi sono arrivate sul bagnato, quando conta più il pilota del mezzo: Senna a Donnington 1993: indimenticabile il primo giro ribattezzato ‘The lap of God’, da quarto a primo in poche curve per poi vincere con 1’23” sul secondo e doppiando tutti gli altri; Schumacher a Spa 1995: scattato 16°, sotto la pioggia con le gomme da asciutto ridicolizza Hill che ha il vantaggio delle gomme da bagnato; sempre Schumi l’anno dopo in Spagna: sotto il diluvio il primo successo con la Ferrari rifilando 45” al secondo; E poi Hamilton, tra le tante imprese in queste condizioni forse la più significativa a Hockenheim 2018: scattato 14° con il rivale per il titolo Vettel in pole, quando inizia a piovere comincia a saltare come birilli gli avversari mentre Seb per la pressione finisce fuori: sarà la sliding door del mondiale 2018, un po’ come successo in Brasile tra Verstappen e Norris. Max scattato 17° con Lando in pole, è stato l’unico a fare sorpassi in serie portandosi velocemente tra i primi. E’ stato anche fortunato con la bandiera rossa che gli ha evitato il pit stop ma alla ripartenza, mentre Norris continuava a sbagliare, ha saltato subito Ocon involandosi verso il successo con un passo mostruoso, dimostrando che in ogni caso niente o nessuno avrebbe potuto fermarlo. Guardate nella schermata dei tempi quelli evidenziati sulla colonna di destra, si riferiscono al penultimo giro di Interlagos: Verstappen rifila almeno 1” al giro a tutti gli altri, e questo ritmo lo ha sostenuto per tutta l’ultima parte di gara arrivando ad accumulare quasi 20” su Ocon. In pratica ha fatto un altro sport. Il messaggio che emerge dal Brasile e in generale da questo 2024 è chiaro: non gli serve per forza la macchina migliore, gli basta non essere troppo distante dagli altri, al resto ci pensa lui. Sono passati 10 anni da quando, ancora minorenne e ancor prima di guidare una F1, venne presentato agli addetti ai lavori come il “futuro Maradona della F1”. Quella previsione che a molti sembrava azzardata si è rivelata giusta: a 27 anni è a quota 62 vittore e sta per vincere il quarto mondiale della carriera. Rispetto ai vari Senna, Schumacher e Hamilton gli mancava forse solo un successo di quelli che restano nella memoria collettiva ma ora ha anche quello: Brasile 2024 – ‘Maxterclass’.

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