Costruttori alla volata finale: alla Ferrari serve un all-in a Las Vegas

In Brasile la rossa ha limitato i danni, perdendo pochi punti dalla McLaren nonostante la pista e le condizioni meteo fossero favorevoli ai rivali. 36 punti da recuperare però non sono pochi e la Ferrari si gioca tutto o quasi a Las Vegas, su un tracciato cittadino molto veloce in cui Leclerc e Sainz dovrebbero tornare a lottare per vincere. Poi invece sarà la volta del Qatar, pista favorevole alla McLaren, prima della chiusura di Abu Dhabi, sulla carta gradita a entrambi i team che si contendono il titolo. Fondamentale quindi far saltare il banco nella ‘capitale del gioco’: l’anno scorso, prima edizione del Gran Premio di Las Vegas, Charles si esaltò sfiorando la vittoria contro la quasi imbattibile Red Bull del 2023. A costargli il successo l’ingresso della safety car nel momento sbagliato ma il sorpasso all’ultimo giro su Perez per la seconda posizione resta una delle perle della scorsa stagione. Peraltro, la rossa aveva dominato la qualifica con pole di Leclerc davanti a Sainz, ma lo spagnolo era stato costretto a partire più indietro per una penalità beffa: a seguito di un incidente causato da un tombino sollevato, era stato costretto a sostituire la power unit con conseguente penalità di 10 posizioni. Quest’anno la missione è recuperare più punti possibile ai rivali, sfruttando le caratteristiche della pista ma anche il momento poco felice della McLaren: Lando Norris è apparso molto nervoso a Interlagos, consapevole di aver perso ogni chance di vincere il titolo piloti. Oscar Piastri viene da un weekend con tanti errori e da dopo la vittoria di Baku ha perso competitività. In generale il team sembra essere poco lucido nelle scelte e nelle strategie, sicuramente un po’ troppo conservativo. Non ha supportato al meglio Lando Norris nella sua caccia a Verstappen e ragiona con schemi un po’ troppo ‘ingegneristici’, come nell’ultima gara a Interlagos quando ha fatto rientrare Norris nonostante l’alta probabilità di una bandiera rossa imminente. Al contrario Verstappen è rimasto fuori e la scelta ha pagato. “Solo fortuna” ha liquidato maldestramente Lando, ma si sa la fortuna aiuta gli audaci. Se non altro ora la McLaren è nella condizione ideale per il suo schema di gioco in ottica costruttori, perché con quel bel vantaggio di punti ha senso andare sul sicuro e non prendere rischi. Sia il team inglese che la Ferrari hanno ‘fame’ di titoli. Entrambi, infatti, sono a secco dal 2008 quando all’ultima gara si spartirono i due mondiali: la McLaren conquistò quello piloti con Hamilton , la rossa si consolò con quello costruttori. Poi il buio per McLaren, sprofondata in una crisi prolungata da cui è riemersa solo negli ultimi tre anni, e un lungo digiuno per la Ferrari ma dopo intere ere dominate da Mercedes e Red Bull ora sembra toccare di nuovo a loro. In realtà i campioni in carica della Red Bull sarebbero ancora in corsa ma 49 punti da recuperare potendo contare su un solo pilota sembrano troppi. Quest’anno Super Max si dovrà accontentare, si fa per dire, del titolo piloti. Potrebbe fare Jackpot già a Las Vegas ma poco cambia per lui, se il mondiale non arriverà al prossimo appuntamento sarà in quello successivo in Qatar, dove ha già festeggiato un anno fa. Chi deve fare All-In a Las Vegas è la Ferrari, puntando ovviamente tutto sul rosso.

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