Addio a Fabrizio Borra: Alonso, Pantani, Jovanotti e non solo. Era il 'fisio' dello sport

Lo sport e i motori facevano parte del suo DNA. Fabrizio Borra, ‘fisio’ dei campioni aveva come filosofia prima di tutto entrare nella testa di questi personaggi, poi diventarne amico e confidente e infine cercare di risolvere i problemi fisici che li attanagliavano. Si trattava, uso il passato perché purtroppo sono pochi giorni che è scomparso, di una scaletta mentale che si era fatto e che aiutava lui a capire con chi avesse a che fare e come aiutarli. L’ho conosciuto quando era in Minardi; aveva appena ‘appeso’ la bicicletta di Marco Pantani al chiodo. Anche se Marco fu per lui un momento di divagazione sul tema. Nell’ambiente dei motori aveva già raddrizzato Alex Zampedri, che si ‘grattuggiò’ i piedi sulla rete di recinzione a Indianapolis e dovette recuperare piano piano, grazie anche a Fabrizio, la sua camminata. E se Alex ne porta ancora i segni abbastanza evidenti, ha sempre ringraziato Fabrizio perché gli ha lasciato al fianco il prezioso regalo di quella che è attualmente la sua compagna, anche lei fisioterapista. Il rapporto con Alonso In Minardi conobbe Fernando Alonso. Diventarono subito una coppia affiatatissima; Fabrizio lo ha cresciuto come un figlio. Tant’è che il campione spagnolo se l’è portato ovunque andasse. Ma non solo quello. La differenza di età tra i due era abbastanza pronunciata. Circa 20 anni, direi. Ma quello che mi faceva impazzire è che Fernando viveva solo con lui. Ore di partite a basket, uno contro uno, con Fabrizio che alla fine non stava neppure in piedi. Li osservai giocare per ben oltre due ore, sul terrazzo di un hotel a Tokyo, sotto un sole cocente. Finito il difficile confronto, Borra mi disse, che si sarebbe licenziato, non ne poteva più. E invece era lì pronto a camminare al fianco di Alonso, convincendolo che l’intervista in diretta che dovevo fargli era importante e necessaria… una fatica, ma anche un divertimento, perché era il solo modo per stemperare la tensione. Mi ricordo a Spa, mentre aspettavo l’ingresso di Alonso ai box, prima delle qualifiche per intervistarlo, il faccino di Fabrizio spuntare da dietro il motorhome. Erano in Ferrari e le interviste non sempre erano consentite, ma noi facevamo un po’ come volevamo. Sorrideva e mi sembrava ci fosse qualcosa che non funzionava. Improvvisamente fece un cenno, e Fernando scappò via come un fulmine, dribblando il mio microfono. Una serie di risate e improperi si levarono immediatamente, anche se subito dopo, prendendomi in giro, ritornarono entrambi per farsi intervistare: “Abbiamo fatto bella figura con Ferrari, dai…” fu la scusa. Così come in Brasile, dopo l’ennesimo scontro tra Hamilton e Alonso, in Ungheria, feci fare le magliette con Ron Dennis furioso che prendeva sottobraccio lo stesso Borra, reo di aver fatto un conteggio ai box per impedire a Lewis di entrare in pista in tempo utile per fare il giro di qualifica. Le indossarono sia Alonso, sia Fabrizio e se ne andarono in giro per il paddock; non potete immaginare la faccia di Dennis, quando vide scritto sulle magliette ‘friends forever’. O meglio, potrete se leggerete questo articolo su Sky Sport Insider. Questo era Fabrizio Borra e sarà insostituibile a fianco di questi personaggi. Ultimamente era stato preparatore atletico anche di Gianmarco Tamberi. Cosa c’entrano i motori con il salto in alto? Facile, la moglie di Tamberi è la figlia di un pilota della Superbike di qualche anno fa che fu curato da Fabrizio. Che si diede anche alla musica, e lo fece con passione. Anzi con rivoluzione. Mai nessuno prima aveva provato a essere il fisioterapista dei cantanti prima dei concerti. Ebbene Jovanotti scelse proprio lui, i suoi consigli e i suoi massaggi. “Furono come il cacio sui maccheroni”, disse Jova una volta. Forse sarebbe stato meglio parlare di piadina o cappelletti. Ma poco conta. Era un faentino adottato. Proveniente da Brescia.

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